Cap. 12

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<<È colpa mia se ora non è più qui. >>

Una piccola lacrima rigò la sua guancia destra.

Con un gesto fulmineo il signor Rogers si affrettò ad asciugarla e si schiarì la voce visibilmente imbarazzato, cercando di riacquistare il solito tono autoritario che lo caratterizzava.

Ma l'espressione angosciata che era comparsa sul suo viso, non coincideva affatto con l'atteggiamento impassibile che si sforzava di mostrare.

C'era qualcosa nel suo sguardo di insolito, qualcosa di diverso, qualcosa di malinconico che non gli era mai appartenuto.

<<Va tutto bene? >> trovai il coraggio di chiedergli.

<<Sì, è solo che... >>abbassò lo sguardo.

<<È solo che? >>

<<Niente bambina lascia perdere! >> esclamò con tono piatto, chiudendo gli occhi.

Non poteva più fingere che nulla lo toccasse, il vortice di sentimenti che lo aveva travolto non si sarebbe di certo fermato così in fretta.

Quando riaprì gli occhi, notai che quest'ultimi erano diventati più lucidi e, dopo pochi istanti, il suo viso venne travolto da un'ondata inarrestabile di lacrime che demolì una volta per tutte la maschera di indifferenza che aveva indossato fino a quel momento.

Rimasi a guardare quella scena immobile sulla sedia senza dire niente, la sua reazione mi aveva totalmente spiazzata.

Non avrei mai immaginato che dietro all'aspetto di uomo freddo e prepotente, si nascondesse in realtà una persona sensibile e così vulnerabile.

<<Non potrò mai e poi mai perdonar...>>

Non riuscì a finire la frase che la voce gli si spezzò dritta in gola e delle nuove lacrime attraversarono impetuose il suo viso.

Davanti a quella scena, lasciai per un attimo il rancore che provavo nei suoi confronti e presi posto sulla scrivania, sedendomi accanto a lui.

Sapevo perfettamente che Jack non era di certo quella che si poteva definire una brava persona e che probabilmente non meritava nemmeno la mia compassione, ma il dolore che avvertiva in quel momento per sua moglie, mi ricordava quello che avevo provato io e che continuavo tuttora a provare per la morte di Grace.

Conoscevo benissimo quella sensazione di vuoto e fragilità che lo stava annientando poco a poco, sapevo perfettamente come ci si sentiva quando si perde la persona che amiamo di più della nostra vita.

Perché quando la persona che ci completava, che ci faceva sorridere quando non ne avevamo nemmeno la forza per farlo, che ci faceva sentire speciali ed unici soltanto con uno sguardo, quella persona o angelo che rendeva ogni momento perfetto semplicemente con la sua presenza se ne va per sempre, lascia in noi una mancanza che nessun altro riuscirà mai a colmare.

Perché nessun altro potrà mai essere come lei.

Cercai di incrociare il suo sguardo, ma la sua testa era voltata dalla parte opposta; non voleva farsi vedere in quello stato, non avrebbe mai permesso a nessuno di vederlo crollare.

Sicuramente era convinto che fosse una cosa che poteva succedere soltanto ai deboli, ma forse Jack non sapeva o fingeva di non sapere che tutti gli uomini erano deboli, lui compreso.

Perfino quelli che si comportano come dei prepotenti in realtà sono fragili. Sono quelli che temono più di tutti di restare soli, di ammalarsi e soffrire a causa della persona che li tiene svegli per intere notti: quella persona che non li permette di vivere, di respirare, di morire.

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Where stories live. Discover now