Cap. 9

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Ogni volta che mi giravo vedevo Jack sempre più vicino.

I suoi occhi stavano penetrando violentemente dentro di me, quell'uomo sembrava il diavolo.

Ero fermamente convinta che questa volta non mi avrebbe solamente licenziata, avrebbe fatto qualcosa di peggio.

Doveva farmela pagare per averlo minacciato.

<<Perché hai così tanta paura di lui? Non capisco! >> mi scrutò confusa Susie.

<< Lui è il mio capo. >> dissi a denti stretti.

<<Ah è lui? Potevi dirlo prima! Perfetto appena arriva gli spiego subito la situazione. >>

<<Credimi è meglio che tu... >>

Non feci in tempo a finire la frase che, quando mi girai per controllare quanto Jack fosse distante da noi, me lo ritrovai davanti a me.

I lineamenti del suo viso erano contratti in una smorfia di collera controllata, mentre i suoi occhi azzurri mi scrutavano rabbiosamente.

Il suo corpo era tutto irrigidito e la sua bocca era serrata in un ghigno di disprezzo.

Eppure mentre lo guardavo intimorita, riuscivo a cogliere in lui qualche tratto che mi faceva ricordare Brad.

Lo sguardo fiero di un guerriero, l'atteggiamento superbo di un uomo che non si sarebbe mai piegato davanti a nessuno e la malinconia racchiusa in due gelidi occhi di ghiaccio.

Ma c'era qualcosa nel suo sguardo che non riuscivo ancora a capire, pareva esserci una cortina invisibile dietro a quegli occhi che sembravano celare un misterioso segreto; qualcosa che continuava a sfuggirmi.

<<Salve, sono la madre di Caitlyn! >> si presentò Susie, allungandogli la mano <<Lei è il capo di mia figlia, giusto? >>

Jack sembrò non aver sentito le parole di mia madre, continuava a studiarmi minuziosamente, quasi come se avesse percepito ciò che stavo pensando.

Dopo qualche secondo si accorse della presenza di mia madre.

<<Lei chi è scusi? >>

<<Sono Susie Gervais, la madre di Caitlyn. >> gli riallungò la mano destra.

<<E perché è qui? Sua figlia è già in ritardo di mezz'ora ed ora non ho certo tempo per le presentazioni. >> tuonò il signor Rogers, ignorando il gesto di mia madre.

<<Capisco, >>disse Susie tirando via la mano << ma sono qui proprio per questo, le posso spiegare. >>

Jack mi scoccò uno sguardo interrogativo, poi si voltò verso mia madre con un un'espressione di sfida.

<<Sentiamo, sono proprio curioso! >>

<<Vede, se mia figlia è in ritardo è colpa del mio aereo, infatti è venuta a prendermi in aeroporto un paio d'ore fa, soltanto che il mio volo è arrivato in ritardo a causa di alcune turbolenze. >> recitò Susie nel modo più convincente possibile.

Jack per tutta risposta sfoderò un sorriso scettico.

<<Quindi lei mi sta dicendo che è appena arrivata a Valley Paradise? >> riassunse sospettoso.

<<Sì, è proprio così! >>

<< Confermi Caitlyn o hai un'altra versione? >>

I nostri occhi si incrociarono per un istante, ma mollai subito la presa.

Non riuscivo a guardare quell'uomo dritto negli occhi, il suo sguardo pareva leggermi dentro e i suoi occhi azzurri mi giudicavano ferocemente ancora prima che aprissi bocca.

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Where stories live. Discover now