Cap. 60

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<<Signora Roberts, ero venuta per dir... >>

Al suono di quella voce squillante ci staccammo l'una dall'altra e ci girammo all'unisono verso il punto dal quale lo sconosciuto, anzi, la sconosciuta aveva parlato.

Davanti alla porta c'era infatti una donna che, a giudicare dalle imperfezioni che la sua pelle olivastra presentava, avrà avuto circa sui 50 anni.

I suoi spessi ma corti capelli ricci erano tinti di un color rosso mogano che era in forte contrasto con la divisa verdastra che indossava, mentre i suoi occhi marroni scuro spiccavano dai grandi occhiali neri che stavano precariamente in equilibrio sul suo minuscolo naso.

<<Sc-scu-sate non volevo interrompere niente. >> mormorò impacciata l'infermiera, tirando su con un gesto rapido gli occhiali che le stavano per cadere << È tutto apposto? >>

Si soffermò prima su Alexandra e poi su di me che non era certo messa meglio.

L'amica di Nick si alzò da terra.

<<Sì, sì. Era soltanto un piccolo momento intimo fra zia e nipote! >> esclamò con un sorriso forzato, mentre si pulì con le mani la gonna e le calze << Non è vero Cait? >>

Prima di alzarmi da terra, rimasi ad osservare per qualche istante l'infermiera.

Le sue dita stavano stringendo con eccessiva forza una cartelletta azzurra che custodiva in modo protettivo fra le mani e che probabilmente doveva contenere qualche importante informazione medica.

I lineamenti del suo volto erano in tensione, mentre una smorfia ansiosa era stampata sulle sue labbra sottili quasi come se fosse veramente preoccupata per noi e stesse sperando che confermassi la versione della mia finta.

<<Sì, non è successo niente. Stavamo solo parlando di una questione famigliare. > ribattei con un tono piatto, tirandomi su da terra e chinandomi poi per togliere un po' della polvere che mi era rimasta sulle ginocchia.

A quelle parole sulla bocca della donna fece capolino un grande sorriso liberatorio.

<<Mi scusi cos'è che stava dicendo prima? >> Alexandra incrociò le braccia e si avvicinò verso la sconosciuta << Ci stava per dire qualcosa, ma poi si è interrotta. >>

<<Già ... Cosa ero venuta a dirvi? Ah, sì! Il dottor Jefferson mi ha chiesto di informarvi che ha già incominciato ad esaminare i risultati delle vostre analisi e mi ha anche raccomandato di dirvi di tenervi pronte, perché fra meno di una ventina di minuti vi verrò a chiamare di nuovo perché ne vorrebbe parlare con entrambe. >>

<<Ma ci sono per caso cattive notizie? >>

<<Non saprei signora, vede il medico ha cominciato soltanto ora a studiare gli esami per colpa di alcuni problemi tecnici che abbiamo avuto al piano terra e prima di prenderli in mano mi ha mandato subito qui da voi. >> spiegò in modo posato l'infermiera.

<<Capisco ma secondo lei sono andati bene? >>

Alexandra iniziò a tamburellare nervosamente le sue dita contro il suo braccio.

<<Insomma lei avrà certamente un parere a riguardo. >>

<<Signora Roberts come le ripeto io purtroppo non ne so niente. Non ero lì quando sua nipote ha fatto gli esami e nemmeno quando il medico ha cominciato a leggere i fogli. Quindi non posso dirle niente, perché sono completamente all'oscuro di tutto. >>

<<Sì, ma non potrebbe, intanto che aspettiamo, andare dal dottore e... >>

<<Mi scusi signora ...>> intervenni rapidamente, posando un braccio sulla schiena di Alexandra, mentre cercai di leggere il nome che c'era scritto sul cartellino di riconoscimento, appeso sulla divisa dell'infermiera << Martinez. >>

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora