Cap. 6

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<<Caitlyn, allora chi è alla porta? >> urlò Rosie con tono impazientito.

Mia madre era davanti a me: i suoi occhi verdi color smeraldo mi stavano squadrando.

Indossava un paio di jeans neri, un maglioncino bianco e degli stivaletti fuxia.

I lunghi capelli mossi color castano chiaro erano raccolti in una lunga coda di cavallo e il suo corpo perfetto era coperto in parte dal lungo cappotto rosso che indossava.

<<Non è nessuno di importante Rosie, tranquilla. >> mentii, trovando finalmente la forza di parlare.

<<Ah sì? Quindi tua madre non sarebbe nessuno di importante? >>

Susie entrò dentro casa insieme ad una valigia enorme.

La bloccai subito afferrandola per le spalle.

<Cosa credi di fare? >>

<<Entro in casa. Cosa dovrei fare? Rimanere fuori ad aspettare? >> mi levò la mano.

<<Non puoi entrare così a casa di Rosie dopo tutti questi anni! Andiamo a casa mia, >> le proposi a bassa voce << è meglio che lei non ti veda. >>

<<Come preferisci, ma credo che ormai sia troppo tardi! >> esclamò con un ghigno canzonatorio, indicando dietro di me.

Mi girai e vidi Rosie in mezzo al corridoio con un'espressione sconvolta dipinta in volto.

Le sue mani erano serrate in due pugni e i suoi occhi, ridotti a due fessure, lasciavano trasparire un senso di totale smarrimento.

<<Ciao Rosie. Ti sono mancata? >>

L'anziana si limitò soltanto a guardarla nel modo in cui si fa quando una parte del tuo passato che avevi dopo anni accantonato e faticosamente scordato, si ripresenta nella tua vita senza nessun preavviso.

<<Cos'è non riesci più a parlare per l'emozione di vedermi dopo tutti questi anni? >> la provocò Susie

<<Smettila! >> la avvertii << Andiamo a casa mia e parliamo lì, è meglio per tutti. >>

Mia madre mi scansò e si avvicinò a Rosie.

Le due donne erano ora faccia a faccia: due opposti l'uno di fronte all'altro, due generazioni a confronto, due scelte di vita sovrapposte.

<<Sei tu che l'hai uccisa. >> pronunciò Rosie, riprendendosi in parte dallo schock iniziale.

Aveva le lacrime agli occhi e quelle parole erano intinte di veleno e allo stesso tempo di dolore.

<<Stai delirando! Più diventi vecchia e più ti rimbambisci. >>

<<Sarò pure vecchia, ma so cosa le hai fatto. L'hai fatto morire con tutti i dispiaceri che le hai dato. >> proseguì Rosie, puntandole il dito in faccia.

<<Cosa succede? >> Bob ci raggiunse << Cosa ci fai qui Susie?>>

<<Ecco chi mancava per completare il quartetto! Ora si che siamo una vera famiglia felice!>>sghignazzò mia madre.

<<Lo sai che qui non sei la benvenuta. >>

Bon strinse a sé la moglie come per proteggerla.

<<Io rimango qui quanto voglio, pensi che io abbia paura di voi? >> domandò Susie facendosi cupa in volto e avvicinandosi minacciosamente verso i due.

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora