Livello 12

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Tornando a Glenn, iniziai a mentirgli dicendogli che uscivo con mamma oche stavo male, invece stavo al computer con Lorenzo, con lui riuscivo a parlarci e sfogarmi di tutto quello che avevo dentro, la cosa che mi sorprese è che non mi credeva pazza e non cercò di scappare senza più parlarmi anzi rimaneva li in silenzio ad ascoltarmi fino alla fine. Sono quel tipo di ragazza che per giudizio degli altri si tiene sempre tutto dentro, non so perché ma con lui riuscivo a parlare anche di cose che mi ero promessa di non dire mai a nessuno. La cosa che pensai all'inizio era "tanto è una persona che sta lontano ottanta chilometri da me e anche se sapesse tutto di me non mi interesserebbe, non è una persona che mi vede tutti i giorni e mi può giudicare". Gli raccontai della mia depressione, della malattia di mio fratello, e di come ho tentato il suicidio più e più volte e di come venivo considerata da Glenn, come un inutile giocattolo. A queste parole non disse nulla, lui ascoltava e basta, gli dispiaceva, beh,ovvio a chi non sarebbe dispiaciuto ? Ma non avevo bisogno della compassione degli altri per farmi star meglio, a cosa serviva dire << sicuramente andrà meglio, prima o poi la ruota gira per tutti>> Queste frasi per me non hanno davvero senso, è inutile dirlo, ero in un buco nero senza via d'uscita, ma Lorenzo è riuscito a far traspirare una piccola luce. Mi ricordo che mi disse che per ogni cosa di chiamarlo, e così feci. Qualche giorno dopo litigai con Glenn ero disperata, ma non per quello che aveva fatto, qualunque cosa fosse, ma semplicemente per il fatto che ero stanca dei litigi, ero stanca di tutto e così chiamai Lorenzo in preda al panico, lui nel mentre era uscito con i suoi amici, riuscì a calmarmi, ringraziai il cielo di avermelo fatto conoscere . Non so com'era d'aspetto Lorenzo, non mi interessava, anzi non ci pensavo proprio, l'unica cosa che mi attirava era il suo modo tenero di parlare con me, era tanto che qualcuno non mi trattava così. Non mi trattava bene perché sperava che io uscissi con lui , lo faceva e basta, era il suo modo di fare. Di solito incontravo persone sempre con un secondo fine, mi ricordo una volta prima di conoscere Lorenzo, conobbi un ragazzo, sempre su Facebook,tanto per cambiare, che voleva conoscermi dal vivo e diceva che gli piacevo, così acconsentii. Siamo usciti verso un parchino vicino le scuole superiori ed è stato bello fin ché non mi ha raccontato che lui di solito usciva con le ragazze per portarsele a letto e basta e io gli risposi che non sono così, tornata a casa non ci parlammo più, lì capii che tipo di persona era, uno di quei tipi che non si fa scrupoli ad usare le persone e i loro sentimenti, una di quelle persone che è meglio perderle che trovarle. Passati cinque mesi continuavo a parlare con Lorenzo e un giorno all'improvviso gli mandai un messaggio ma non è che ci pensai a lungo prima di scriverglielo, semplicemente gli dissi "TI AMO",era una cosa che mi sentivo di dire mi venne spontaneo, lui ci rimase spiazzato e dissi di volerlo incontrare, volevo capire il motivo di tutta quella dolcezza verso di me anche se alla fine mi conosceva soltanto via internet. Lorenzo me lo disse subito, se ci fossimo incontrati lui non avrebbe resistito nel baciarmi, quelle parole mi fecero esitare, tanto da dirgli che non potevo farlo e lui decise allora di non parlarmi più perché si era già innamorato di me. Fu mia madre a farmi cambiare idea, voleva che uscissi da quella situazione e anche se non conosceva Lorenzo pensò che forse peggio di Glenn non poteva esserlo, ma io rifare una cosa come tradire non la concepivo proprio, volevo prima mollarlo, ma farlo era più difficile che dirlo visto che mi era impossibile farlo per via di come avrebbe reagito. Un mese dopo uscimmo insieme e siccome avevo paura del treno perché non ci ero mai montata venne da Columbus fino a Cleveland per venirmi a prendere, non aveva la macchina anche se aveva ventidue anni non mi importava più di tanto. Quando sono arrivata in stazione ero così eccitata di conoscerlo che non vedevo l'ora, ricordo ancora il sole che picchiava inesorabile,d'altronde era luglio e giuro che quel giorno si moriva di caldo in una maniera assurda, indossavo una maglietta maniche corte con tuttala schiena scoperta e dei pantaloncini corti militari. Mia madre volle rimanere li ad aspettare che arrivasse, voleva accertarsi che fosse una brava persona. Quando il treno arrivò il vento mi scompigliò tutti i capelli e la luce che si rifletteva sul treno mi impediva di vedere, poi mi sono sentita chiamare e spostandomi vidi Lorenzo, lì in piedi davanti a me, non vedevo l'ora di incontrarlo, non faccio in tempo ad aprire bocca che mamma subito si presenta e gli dice : <<Mi raccomando so come sei fatto se non torna a casa stasera ti vengo a cercare >>. Ci rimasi talmente scioccata che mi vergognavo da morire , gli dissi che poteva andare e così fece, rimanemmo solo io e lui, non riuscivamo a parlare un granché, molto probabilmente era in imbarazzo anche lui, non era come stare davanti al computer, li ci parlavamo di continuo a raffica ma dal vivo era molto più difficile. Arrivò il treno che dovevamo prendere e non c'era nemmeno un posto libero quindi siamo rimasti li in piedi vicino le porte, lui era dietro di me e dentro la mia testa riuscivo a pensare soltanto ad una cosa e semi bacia ? Cosa faccio? Ci sto' o non ci sto' ? Ero in panico, poi sento toccarmi la schiena dove la maglietta era tutta aperta, sentì un brivido tutto lungo la schiena, mi toccava delicatamente come se potessi rompermi da un momento all'altro, mi piaceva e volevo che continuasse, poi mi sono girata e ci guardavamo fissi negli occhi, era così bello, aveva gli occhi castani ma dentro riuscivo a rispecchiarmici e a vedere un mare immenso splendere al sole, mi offuscava la mente a guardarli. Poi senza nemmeno accorgermene ci siamo ritrovati a baciarci, non erano quei baci affogati dalla passione, erano baci delicati e dolci come se non volesse sciuparmi in qualche modo, non mi accorsi nemmeno che le persone intorno a noi ci stava scrutando di nascosto. Quasi non ci accorgemmo che eravamo quasi arrivati. Eravamo a Columbus, non c'ero mai stata quindi per me era anche un opportunità di uscire un po' dal mio paese e in più ero con una persona speciale, meglio di così cosa poteva succedere ? Decidemmo di fare una passeggiata e mi portò in un lungo viale pieno di piante con bellissimi fiori di tanti colori,rosa, rossi, blu, erano ovunque e nell'aria si respirava l'odore del mare e in lontananza ne sentivamo il rumore. Attraversammo un viale che portava verso la spiaggia e finimmo in una stradina sterrata che ci riportava indietro e nel mentre abbiamo parlato di tantissime cose,per lo più però di giochi per computer, anche perché in quei momenti eravamo entrambi così tesi che era già tanto se si parlava. Arrivati di nuovo nel centro di Columbus decise di volermi far vedere casa sua e ci incamminammo per un oretta prima di arrivarci. Casa sua era piccola in confronto alla mia che è una vecchia villetta, ma era molto accogliente e piena di oggetti interessanti dentro, aprendo la porta l'unica che ci accolse era Trilly, una cagnolina piccola che saltava a destra e manca per farsi accarezzare, era così tenera mi faceva impazzire anche se sono abituata hai cani di una taglia molto più grossa, abbiamo sempre avuto pastori Maremmani nel nostro giardino, quindi non ero abituata hai cani di taglia piccola, ma era così tenera che mi ci affezionai immediatamente. Siamo stati li a parlare mentre mi faceva vedere la casa, poi ci siamo messi sul divano e mentre si giocava con il cane se parlato un po' di noi, io non facevo che parlare di Glenn ma lo facevo senza volerlo non potevo farci nulla, è stato il mio primo amore, lo amavo con tutto il cuore e mi dispiaceva per come si comportava anche se non dovrei, ansi lo dovrei odiare a morte ma speravo di cambiarlo, l'unica cosa che mi rammarica è proprio questo, mi sarebbe piaciuto davvero aiutarlo ma non sapevo proprio come fare, più che andare dal suo psicologo ed aiutarlo a sfogarsi non potevo far altro e Lorenzo mi disse che stare con un uomo che ti picchia,ti offende e ti obbliga a farlo ovunque siete non merita nemmeno di essere chiamato uomo. Piangevo al sol sentire quelle parole ogni volta che me le diceva, mi  sono sempre detta, forse me lo merito, alla fine posso viverci con questa cosa, ma Lorenzo mi ha fatto capire che sono meglio di quello che penso, quelle parole che mi ripeteva sempre ovvero sei bella,simpatica, mi piaci ecc.. per qualunque persona possono essere parole normali, parole scontante, ma per me non era così, non me le sentivo quasi mai dire, d'altronde anche Glenn mi diceva di mangiare poco perché sennò ero brutta, ma lui gli è bastato guardarmi negli occhi per dirmi che ero bellissima in tutte le salse, ogni volta che lo diceva un velo di lacrime mi si parava davanti agli occhi e cercavo sempre di trattenermi. Nel tardo pomeriggio Lorenzo mi ha riaccompagnata a Cleveland, non volevo separarmene, era stata una giornata indimenticabile, mi ero divertita tantissimo e non volevo che finisse, tornando a casa avevo paura, dovevo prendere una decisione,anche se nel profondo del cuore sapevo già cosa dovevo fare.

Online : La Mia Vita In GiocoWhere stories live. Discover now