Livello 6

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Durante i tre anni di scuola in casa si instaurò un atmosfera strana, diciamo che con mia madre ancora ero molto distante, con mio fratello si litigava di continuo. Io lo odiavo, non sopportavo il fatto che mi avesse portato via mamma per così tanto tempo che per me sembravano momenti interminabili. Lo so è da sciocchi e non è colpa sua già a quel tempo lo sapevo, ma era più forte di me, lo buttavo di sotto dalla sedia, lo picchiavo con le scarpe, insomma botte d'ogni genere lo odiavo con tutto il cuore. Quel legame che avevamo prima ora non c'era più. Con mio padre la situazione era difficile, diciamo che è sempre stato una persona con i principi da vecchia generazione e quindi quando rispondevo male o non mi comportavo come dovevo nei confronti di Robert e del resto della famiglia, mi riempiva di rimproveri e anche se lui non se lo ricorda oppure semplicemente non lo vuole ammettere, quando era furioso un paio di schiaffi con quelle sue manone enormi me li prendevo tutti. Poi c'è rimasta nonna ovvero la mamma di mio padre, beh con lei tutt'ora non ho un bel rapporto anche se prima la consideravo una madre per me, molto probabilmente quello che ha spezzato il legame è stato il suo continuo comandare a bacchetta. Non mi dava tregua, all'età di dieci anni già stiravo, stendevo i panni e tutte le altre faccende che c'erano da fare, ero stanca mi sentivo chiusa in gabbia più di quel che ero già,e così smisi di ascoltarla e iniziammo a litigare e a offenderci di continuo. Fino ad oggi mi ha sempre detto che ho un cuore di ghiaccio, beh non ha tutti i torti, sono fredda con tutti. L'unico rifugio sicuro dalla scuola e dalla famiglia era lamia camera, stavo sempre lì, mi alzavo, andavo a scuola, tornavo a casa e subito in camera fino al giorno dopo, uscivo da lì solo per mangiare e andare in bagno. Si creò la fobia di vomitare avevo paura di prendere delle malattie e siccome in passato se rimettevo succedeva di notte, mi sono messa in testa che se la notte non dormivo allora non rimettevo e per passare il tempo iniziai ad usare il computer, solo in futuro poi scoprii che cosa scatenò veramente quella fobia che inizialmente sembrava tanto innocua. Al pc all'inizio giocavo a 4Story un mmorpg e poi tanti altri giochi come League of Legends, Vindictus. Giocavo con altre persone che conoscevo in gioco, ci parlavamo tramite un programma chiamato Teamspeak. Stavo lì a giocare e parlare con loro fino alle sei del mattino quando non avevo scuola,negli altri giorni fino le due di notte, poi quando ero sicura che non mi sarei sentita male andavo a letto. Durante il terzo anno conobbi un ragazzo su Facebook si chiamava Davin, stava distante due paesini, non era lontano. Era carino e soprattutto dolce, non mi dispiaceva. Ci siamo messi insieme e stando con lui ho iniziato di conseguenza a uscire con i miei vecchi compagni di scuola dell'elementare e medie che facevano parte del suo gruppo di amici. Passavamo le giornate sempre a giro, si andava al laghetto nel bosco che c'è dietro casa mia a pescare o hai giardinetti vicino la scuola dove c'era un piccolo bar, partivo la mattina e tornavo la sera. Ricordo che Davin mi fece passare la paura del motorino feci la patente e poi non ci andavo mai, avevo paura della strada, ma mi insegnò ad non averne. Erano giorni tranquilli anche se con lui non potevo parlare dei miei problemi così liberamente non ci riuscivo, non ancora. A quel tempo iniziai a fumare, era come una liberazione per me. Ogni pomeriggio ci riunivamo ad un bar dove facevamo merenda e si parlava e poi non perdevamo l'occasione di andare nella stanza dei fumatori, la sera si stava quasi sempre al parco vicino le scuole, c'era sempre un sacco di gente, soprattutto d'estate ci mettevamo lì e si giocava a carte,sembravamo dei vecchietti ma bastava per divertirci come matti,almeno per me era così. Intanto è passato quasi un anno, ogni tanto litigavamo, ma niente di che a parte quell'estate del duemilaundici.

Online : La Mia Vita In GiocoWhere stories live. Discover now