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❝So far away, if I had a dream, if only I had a flying dream





La vide andare via e quando la sua immagine si trasformò nel profumo che aveva lasciato in casa, si lasciò andare in un lungo sospiro, quasi non credeva di avercela fatta. Faticava a credere che quella ragazza lo stava aiutando e a che scopo? Cosa aveva in mente se non voleva avere niente in cambio?
Cercò di cacciare via i brutti pensieri, Hyolin non era maligna e di certo non si stava approfittando di lui, magari c'era dell'altro ma non avrebbe mai saputo cosa.
Prima che uscisse di casa sentì la madre rincasare. -Tieni Cloud, lava il cappotto e preparatemi un bagno caldo, l'acqua deve essere bollente. Era ancora all'ingresso ma la sua voce rimbombava nella stanza del figlio come se fosse dietro l'angolo. Scese e raggiunse la madre che si era già infilata in cucina a curiosare in frigo, -Kangjoon figliolo, stasera sei a cena con noi?
-No mamma, sto uscendo.
-Conciato così? E indicò la tuta da basket che indossava il figlio. -Sto uscendo per una partita e sono già in ritardo. La madre annuì e con un gesto con la mano lo congedò.

Prese la macchina e appena uscì lui entrò il padre. Nessuno dei due rivolse uno sguardo all'altro, come due estranei vivevano sotto lo stesso tetto.

Le luci del campo illuminavano anche il parcheggio nel retro e i palleggi echeggiavano anche tra le ruote delle macchine. Non appena entrò tutti lo accolsero correndo verso di lui.
-Kangjoon, amico! e non mancarono le pacche sulle spalle. -Da quanto tempo!
Il ragazzo guardava i volti dei suoi vecchi compagni di squadra, nonostante avessero degli anni in più sulle spalle sembravano essere tutti degli eterni sedicenni. -Ehi ehi, piano con la festa. Kangjoon, sei in ritardo, e dalla folla apparve E'Dawn che lanciò un asciugamano all'amico. -Scusate, ho avuto un imprevisto, detta quella frase si sentì il portone alle spalle di Kangjoon aprirsi. Un ragazzo con un casco integrale in testa che tolse poco dopo smascherando il volto: Oh Sehun.
Sembrava essere molto più magro e il viso scavato sembrava renderlo un fantasma. Gli occhi incavati e le borse sotto gli occhi non li davano di certo un bell'aspetto. -Sehun! E gli altri andarono a salutare anche lui, -Sei in ritardo, alcuni gli urlarono. -Lo so lo so, ma E'Dawn mi ha avvertito troppo tardi.
-Tre giri di campo, fuori, sottolineò Chanyeol dal campo da basket e indicò anche Kangjoon, facendoli segno di darsi una mossa. I due ragazzi incrociarono i loro sguardi e di comune accordo uscirono dal palazzetto, raggiungendo il campo esterno. Faceva un po' freddo quella sera e le nocche di Kangjoon si stavano per screpolare. Settembre era il periodo delle nocche insanguinate e delle mani fredde.
Iniziarono a correre e la voce di Sehun sembrò un urlo a confronto del silenzio dei loro passi, -in realtà ho ritardato perché non sapevo se fosse il caso di venire.
-Sehun... ancora per quella storia?
-Non riesco a credere che tu non sia più arrabbiato, non ti ho mai chiesto scusa, Sehun sospirò e una nube si creò intorno al suo volto. -Quando è successo, ammetto che mi è dispiaciuto. Mi ha fatto stare male sapere che tu mi avessi incolpato, ma non volevo che succedesse. È stato un grosso e grande equivoco, disse con sincerità Kangjoon.
-Ho sbagliato a giudicarti, ma le volevo bene e non riuscivo a credere che mi avesse lasciato per te. Mi sono arrabbiato inutilmente e fino a poco tempo fa pensavo che non mi volessi rivolgere la parola.
-Sehun, mi sono messo nei tuoi panni e anche io mi sarei arrabbiato se avessi vissuto quella stessa esperienza. Ormai è passato, un anno vola via e anche tutto quello che succede. Cercò di sorridere, ma il freddo li bloccò gli angoli della bocca.
-Scusa Kangjoon, dimentica tutto.
-Sei arrivato in ritardo Sehun, avevo dimenticato tutto già da un po'.

-Quanti giri avete fatto? chiese Chanyeol appena vide i due ragazzi entrare dentro, e sia Sehun che Kangjoon li fecero segno con le mani "cinque". -Ma se non ne avete mai fatti cinque, dovrei crederci adesso, Chanyeol non si sbagliava e i ragazzi non poterono fare a meno di ridere.
-Giochiamo dai! E si lanciarono in campo.

-Era da un po' che nonmi divertivo così tanto, disse Kangjoon asciugandosi i capelli. -Dovremmoincontrarci ogni fine mese, aggiunse Sehun vestendosi. E'Dawn e gli altriascoltavano e annuivano, -perché no, è sempre bello stare insieme, Chanyeol simise lo zaino in spalla -mi fate sentire il solito capo squadra antipatico erompipalle, si alzò una breve risata, ma necessitavano di circondarsi propriodi quelle. -Ci sentiamo presto e alla prossima partita, si salutarono. Sehunandò via con la moto ed E'Dawn si fece dare un passaggio da Kangjoon.
-Tutto bene con Sehun? l'amico si ricordava ancora di quel litigio. Kangjoonguardò E'Dawn con un misto di stupore e sorpresa. -Ricordi ancora?
-Certo che ricordo, te l'eri presa così male che non rivolgevi una sola parolaa qualsiasi ragazza ti si presentasse davanti perché avevi paura di farequalcosa di sbagliato.
Kangjoon rise ricordando quel periodo, -già, è stato davvero brutto litigarecon Sehun. E'Dawn annuì, -avete chiarito?
-Sì, la questione è chiusa.
-Ottimo! Non ti nascondo che ero un po' preoccupato.
-E perché?
-Non so, tu e Sehun eravate inseparabili ed eravate le colonne della squadra,quando avete litigato il nostro team si è distrutto e sapere che ancora non era cambiato niente mi agitava. Sembrava di essere tornati al liceo con noi tutti in campo e sapervi separati mi rattristiva un po', ma adesso che avete chiarito possiamo davvero ritornare la squadra che eravamo una volta. E'Dawn aveva detto tutte quelle parole con una gioia che li lasciava risplendere i piccoli occhiscuri. Kangjoon ricordava bene quando la squadra si era sciolta e non avrebbe mai dimenticato il cuore infranto dell'amico. Li diede una gomitata amichevole,-E'Dawn adesso puoi stare tranquillo.
-Eh già, la prossima volta, oltre alla partita, dovremmo andare a mangiare insieme.
-Ci sto, proponilo anche agli altri. E'Dawn scese dalla macchina e si scompigliò i capelli biondi tinti alla male in peggio e sorridendo fece un cenno di consenso con il capo, -sarà fatto! imitò il saluto militare e aggiunse un docile buonanotte. Kangjoon lo vide rientrare in casa e partì con la macchina. -Dovrei circondarmi di queste serate ogni giorno, disse a sé stesso, aumentando il volume della radio.    

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