14. L'Uomo Che Scambiò Il Diavolo Per Un Angelo.

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HARRY

22 Dicembre, 05.17
Bar Harbor, Maine.


Chiuse gli occhi.

Abbandonò la testa contro lo schienale di legno dell'Adirondack, aspirando dalla sigaretta fino a sentire le tempie esplodergli. Solo allora inghiottì il fumo.

Accoccolato tra le sue cosce con il muso posato sul suo ventre, c'era Billy. Non rincorreva più gli insetti nella radura davanti al cottage. No. Perché da quando avevano lasciato New York undici giorni prima, il pastore tedesco non si era separato mai da lui.

Nemmeno per una frazione di secondo.

E non potrei essertene più grato, mio adorato cucciolone...

Si pizzicò la punta della lingua con indice e pollice, togliendo un pezzetto di tabacco uscito dalla cartina malamente arrotolata della sigaretta. Non era bravo a prepararseli e aveva perso la mano. Non li faceva da solo da un po' di tempo.

Si schiarì la voce, battendo velocemente le palpebre per scacciare dalla mente le ombre di quei pensieri. Voleva sentirsi leggero per godere del gelido, assolato mattino invernale. Voleva che il vento lo anestetizzasse, che lo congelasse nell'attimo e cloroformizzasse la sua anima, perché di forza per resistere al dolore dei ricordi e delle mancanze, non gliene restava più.

Udì in lontananza il suono di una campana.

Billy sollevò di scatto il muso, rivolgendo lo sguardo attento al bosco oltre il quale si trovava la torre del Bass Harbor Lighthouse. Harry contò. Cinque rintocchi decisi. Come sempre. Seguì in risposta la sirena di una nave.

Quello non era cambiato, in sua assenza.

La natura, con i suoi suoni e i suoi colori, sì. Gli alberi si erano spogliati dei gialli, dei rossi e degli arancioni. Il verde delle conifere resisteva, come un vecchio maglione del quale non ci si vuole liberare. Qua e là c'erano spolverate di una neve bianca e candida, promemoria delle ingenti nevicate il vento di gennaio avrebbe portato sull'isola.

Anche gli odori erano diversi. Non c'era più il profumo di autunno, sostituito dall'odore dell'inverno. L'odore di dicembre, di agrifoglio e di bacche rosse. Odore del tè alla cannella, di pan di zenzero e di Natale.

Persino l'oceano non era più lo stesso.

I rumori erano meno intensi, smorzati dal gelo che li raffreddava.

Era una strana sensazione quella che provava Harry nel vivere l'inverno del Maine, perché pareva di essere all'interno di una snowglobes di vetro. E forse non sarebbe stato così male.

Non può succedere niente di brutto, là dentro.

Sorrise, increspando le labbra. Gli era mancata la vita sull'isola. Non avrebbe mai dimenticato le emozioni fortissime provate durante la parentesi a New York, ma sapeva che Manhattan non era più il suo posto, nonostante l'illusione di poter ritrovare laggiù ciò che restava del suo cuore.

Spense la sigaretta nel posacenere sul piccolo tavolino, strisciandola con indolenza contro la liscia e fredda ceramica. Il suo tè che profumava di anice stellato, si era raffreddato nella tazza abbandonata sul pavimento, tra i suoi piedi. Sospirò. Doveva sbrigarsi se voleva arrivare al lavoro in tempo, ma si concesse il lusso di un'ultima sigaretta circondato dal silenzio delle prime luci dell'alba.

Restò sotto il getto ustionante della doccia troppo a lungo, e non si asciugò i capelli a dovere, preferendo calarsi un berretto sulla testa. Per questo, quando chiuse a chiave la porta di casa dietro di sé, il freddo sembrava essersi fatto terribilmente insopportabile.

My Forgotten Heart ( Larry / Ziam)Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin