Paradiso

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Regina era lì, con lo sguardo perso a guardare il punto in cui Emma era sparita andando negli spogliatoi; la sua maglietta tra le mani e il cuore veloce, come a fare una gara, come a voler vincere anche lui qualcosa. Non sapendo che già avesse vinto tutto. Non sapendo che il suo premio fosse proprio quella ragazza dai capelli color oro, dagli occhi verdi come il mare e dalla voce calda, e leggera, paragonabile a delle piume che toccano il terreno. E il suo cuore si era piegato a quella figura così… così diversa da tutti, gentile e dolce, capace di farle battere il cuore parlandole solamente. Quella figura che era riuscita ad entrarle in testa e a farla sorridere come non faceva da molto, troppo, tempo. 
Il suo cuore aveva vinto Emma, la sua mente aveva vinto Emma, i suoi sentimenti avevano vinto Emma.
Regina si era persa per quella ragazza che in soli due giorni aveva cancellato con pochi e semplici gesti quello che tanto le era stato rubato. 
Emma era unica, era speciale.
Era ancora imbambolata quando, poco dopo, Maleficent la raggiunse con un mega sorriso sulle labbra: aveva visto tutta la scena dall'alto dei posti che avevano scelto all'inizio della partita e ne era rimasta estasiata. Spettatrice di come Emma si fosse avvicinata alla sua migliore amica, dedicando attenzioni solo a lei nonostante vi fossero decine di ragazze e ragazzi intorno; l'aveva vista poggiarle un dolce bacio sulla guancia, prima di allungarle la maglietta e allontanarsi. L'aveva vista e non poteva essere più felice, come felice sapeva fosse anche Regina. Finalmente.
“Regina!” la chiamò, tra il chiacchiericcio degli spettatori che, pieni di enfasi dovuta alla vittoria, lasciavano lo stadio dirigend­osi verso le uscite. La mora si voltò, notando come gli sguardi della sua migliore amica e quello del suo ragazzo fossero puntati su di lei e di come Graham le sorridesse allusivo.
“Allora era lei il motivo per cui improv­visamente ti sei innamorata del calcio." 
Regina arrossì leggera all'affermazione, perché sì, era proprio quella la ragione che l’aveva spinta ad alzarsi presto quella mattina per decidere ciò che dovesse indossare, per scegliere come sistemare i suoi capelli e se applicare anche un po’ di trucco. Aveva chiesto consulto all’amica e, alla fine, avevano optato per dei pantaloni neri aderenti che le mettevano in risalto le bellissime forme, una canottiera azzurra con ricami di fiori nella parte posteriore, che lasciavano l'intera visione della sua schiena nuda oltre i sottili fili; e nessun trucco sul viso, solo lei e la sua bellezza acqua e sapone.

"Sì, è lei," disse poco dopo, infatti, incatenando il suo sguardo a quello di Maleficent davanti a lei che, come collegata da una sorta di potere mentale, la osservò e comprese ciò che stava provando. 
"Non è solo del calcio che si è innamorata…" rispose al suo ragazzo, mentre con gli occhi ancora guardava quelli color cioccolato e affermava quell'ovvietà che non c'era più motivo di nascondere.
"Oh…" fu l'unica risposta di lui, che immediatamente capì ciò che stava succedendo e sorrise alla mora. "Non sapevo ti piacessero le ragazze…" le disse tranquillo. Come se fosse la cosa più normale del mondo che Regina Mills, fidanzata per 2 anni con Daniel Stable, avesse deciso di innamorarsi di una ragazza. E le sorrise, intuendo che finalmente poteva essere la sua svolta, comprendendo che, sotto quelle parole, anche lei nascondeva quel desiderio nascosto di lasciarsi il passato alle spalle e vivere di nuovo.
Perché Regina Mills aveva smesso di farlo, quando Daniel morì in un incidente stradale il giorno del suo compleanno. Regina aveva smesso di mangiare per giorni, aveva smesso di uscire e di parlare. Era dimagrita tantissimo. Stava rinchiusa nella sua stanza, nella villa dei Mills, e piangeva tutte le lacrime che aveva in corpo; tutte le lacrime che un essere umano possa piangere.
Daniel era stato il suo primo ed unico amore fino a quel momento e, seppure si trattasse di adolescenti, il loro amore faceva invidia ai più grandi. Il loro amore era senza eguali; chiunque la conoscesse poteva essere testimone della sua felicità e spensieratezza; e chiunque li conoscesse poteva semplicemente affermare "questi due finiranno la loro vita insieme". Perché erano perfetti come non mai, erano anime gemelle, avevano il vero amore con loro. E Regina non si sarebbe mai neanche minimamente immaginata di lasciarlo andare e lui non si sarebbe allontanato; fino a quella sera almeno.
Per questo, quando Graham vide sorridere Regina, fu così contento per lei che sentì il bisogno di abbracciarla, cogliendola di sorpresa ma facendola ridere sonoramente.
"Non lo sapevo neppure io." Fu la risposta che implicava più cose di quante ne stesse dicendo ma, ovviamente, che tutti i presenti sapevano.
 
“A quanto pare qualcuno ha ricevuto un r­egalo.” Esclamò poi una voce dietro di s­é immediatamente riconosciuta da Regina e a cui rivolse poco dopo lo sguardo, sorridendo maggiormente. Aurora le era di fronte e guardava verso la m­aglia tra le sue mani, sapendo benissimo di non aver bisogno di una risposta, dato che t­utti avevano visto ciò che era appena successo tra la mora e la bell­issima giocatrice numero 10.
“Sto andando ­ad aspettarle all’uscita laterale dello ­spogliatoio, da dove usciranno le ragazze tra poco. Vi unite?”.
Lo sguardo di Regina si accese immediatamente, non riuscendo a frenare il sorriso che le si aprì sulle labbra e, una volta ritrovato il contatto visivo con la sua migl­iore amica, la trovò a ricambiare il gesto.
“Io­ e Graham abbiamo un piccolo impegno ade­sso. Quindi sarà per un'altra volta.” E, gentile, ringraziò la ragazza accanto a lei che le annuì tranquilla.
Ma la mora sapeva bene che quella era sol­o una scusa per permetterle di restare c­on Emma senza nessun altro intorno, potendo passare finalmente del tempo da sola con lei. E la ringraziò silenziosamente, come solo loro sapevano fare, senza il bisogno di parlarsi.
"Bene," tossì poi questa rivolgendosi al suo fidanzato. "Allora noi andiamo." 
I due ragazzi salutarono Aurora e, prima di allontanarsi, Maleficent strinse forte a sé Regina, sussurrandole all'orecchio un dolce "divertiti, piccola" e lasciandole un bacio sulla guancia. Quelle parole scaldarono il cuore della ragazza, perché la sua amica non era solita avere questi momenti di tenerezza, era raro, ed era ciò che la rendeva unica.
Infatti, subito dopo, tornò in sé ed allontanandosi mano nella mano con Graham, si voltò verso facendole l'occhiolino e urlando un sonoro: "Rendimi orgogliosa Gina!" facendosi sentire da tutti i presenti, ovviamente, compresa Aurora che rise allo scambio di sguardi tra le due. Mortali da parte di Regina, e divertiti da parte di Maleficent.
La mora sbuffò, imbarazzandosi sotto lo sguardo dell’altra e alzando le spalle come a scusarsi per il comportamento dell'amica; del quale la ragazza non si preoccupò nemmeno.
"Vogliamo andare?" 
Regina annuì seguendola verso l'uscita designata, possibile da utilizzare solo da pochi a quanto pare. 
Una accanto all’altra, rimase­ro in silenzio, mentre raggiungevano l’e­sterno e, più andava avanti, più la mora sentiva il suono del suo cuore rimbombarle nel petto. Emma, fu l'unico pensiero razionale che la sua mente riuscì a generare in quel momento. O meglio, l'unico nome che circolava nella sua testa dal momento in cui era annegata nel mare dei suoi splendidi occhi.
 
*****
 
Quando la porta degli spogliatoi lentamente si aprì, un g­ruppo di giocatrici si diresse verso l’esterno, dove si trovavano anche le due ragazze ferme ad aspettare quelle che erano ‘i loro interessi’. Quelle parlavano e ridevano come se la vittoria appena avvenuta fosse stata una normalità giornaliera e Regina pensò che quella sarebbe dovuta essere la parte di squadra­ che ancora non le era stata presentata, e immediatamente sentì la voglia di volerle conoscere tutte, perché avrebbe significato continuare a vedere la bionda e la volontà di quest'ultima di farle incontrare chiunque le stesse intorno. Avrebbe voluto dire avere il tempo di conoscere tutto di lei e avere il tempo di starecon lei.

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