Cinema

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"Ho detto che non vengo" disse la ragazza con le braccia sotto il petto e lo sguardo duro.

"Andiamo Regina, come fai ad avere vent'anni ed essere così terrorizzata dai film horror? Sono finzione lo sai!" Maleficent, che non vedeva l'ora di uscire di casa per precipitarsi al cinema, ce la stava mettendo tutta per non essere scortese con la sua migliore amica.

La mora sbuffò "Semplicemente è così! Quindi andate e io resterò qui" convenì poi, gettandosi sul divano della loro stanza. Cercò il telecomando come sempre disperso e, più a sè stessa che alle amiche, borbottò "Dove cavolo è quel dannato aggeggio?"

"Gina non puoi restare qui da sola! Che ne sai? Magari incontri un bel ragazzo, vi innamorate e sarete per sempre felici e contenti"

"Sì" rispose riluttante Regina, "avremo così tanti figli da formare una squadra di calcio, e saremo come il Principe Azzurro e Biancaneve." Si portò un dito davanti la bocca aperta mimando un gesto di rigetto. "Non dire cazzate Devil".

"Ooooh ora basta! Regina, alzati da quel cazzo di divano e vedi di venire sulle tue gambe, o giuro che ti porto io a forza! Te lo faccio vedere tenendoti gli occhi spalancati come facevano in Chuck, quando dovevano testare l'Intersect e, credimi, non lo vorresti mai." sputò furiosa Maleficent.

"Va bene, va bene, calmati, nerd dei miei stivali. Verrò, ma se non riuscirò a continuare giuro che esco e vi lascio lì" disse infine Regina, andandosi a preparare velocemente.

"Che fila?" Chiese Ursula dalla fine della coda.

"10" rispose Regina nervosa, non voleva vedere quel film, non voleva superare quella paura, non ne era per niente pronta. Perchè diavolo Maleficent doveva essere così? A volte non sopportava davvero la sua amica.

"Eccola" disse poi, camminando oltre 4 posti per permettere alle sue amiche di sedersi.

Il film sarebbe iniziato di lì a poco e il panico era visibile negli occhi della mora, anche se cercava in tutti i modi di non darlo a vedere.

La sala era quasi completamente piena, un chiacchiericcio si alzava dai numerosi sedili occupati; ragazzi e ragazze, eccitati, parlavano di ciò che stavano per vedere, aggiornandosi sulla vita dei personaggi e che altre pellicole avessero girato gli attori più importanti. La fine della sua fila era
ancora vuota e, mentalmente, ringraziò per il fatto che nessun altro avrebbe visto il suo viso terrorizzato.

Naturalmente si sbagliava.

Un gruppo allegro di ragazze, capeggiato da una biondina con un cappellino da baseball in testa, iniziò ad accomodarsi nei posti accanto a loro.
Ridevano e scherzavano, cose che la mettevano ancora più a disagio dato che, probabilmente, lei stessa avrebbe gridato per tutto l'arco del film.
Perfetto, pensò nuovamente, farò una colossale figura di merda.

Un segnale acustico indicò l'imminente inizio e tutte le luci si spensero dopo di esso. Il suo cuore mancò un battito: stava per iniziare quell'inferno dal quale non sarebbe uscita viva.
Le musiche partirono, la pubblicità ed i titoli iniziali.
Il film era alle porte e lei avrebbe dato di tutto per poter scappare, non era pronta, non voleva trovarsi lì.

Passarono neanche 10 minuti: la nostra vittima era alla ricerca della causa del rumore in casa sua -ovviamente al buio- e l'assassino spuntò dal nulla. Regina non seppe neanche per quale motivo non urlò; il suo cuore batteva ad una velocità inaudita, immediatamente chiuse gli occhi nascondendo il viso sulla spalla della sua vicina.

Era terrorizzata e giurò che di lì a poco sarebbe uscita da quella stupida sala. Peccato, però, che avesse dimenticato di non essere circondata interamente dalle sue amiche.

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