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Lauren

Lauren guardò il Diavolo come se fosse impazzito. Doveva darle il tempo di cui aveva bisogno, non poteva certo decidere così su due piedi. Tutto quello che aveva fatto per diventare immortale si stava trasformando davanti ai suoi occhi, senza che potesse impedirlo.

Ma amava Camila, ora le era più chiaro, e aveva mentito al Diavolo.

<< Avanti, decidi. Ma fa in fretta, mi stai annoiando.>> disse il Diavolo incrociando le braccia davanti al petto.

Lauren deglutì a disagio, lanciando uno sguardo a Camila ancora profondamente addormentata nel suo letto, nuda e ingenua.

L'amava, e non c'era posto per quel sentimento nella sua vita di demone. Doveva morire.

L'amava così tanto da lasciare che il Diavolo si prendesse il suo corpo mortale. Non c'era più alcun posto per lei in quel mondo.

Non senza Camila.

<< Che cosa mi succederà se accetto di morire?>> chiese.

Il Diavolo rise di nuovo, guardando il demone che aveva creato.

<< Verrai all'inferno con me.>> disse serio, scandendo con cura le parole.

Lauren rabbrividì.

<< Non ho altra scelta?>> chiese.

<< Se vuoi vivere da immortale devi ucciderla. Se invece l'ami e vuoi risparmiare la sua anima, senza darla a me, devi venire con me.>> e detto questo il Diavolo appoggiò una mano sulla spalla di Lauren, una mano bruciante e dalla pelle corrosiva.

<< Cosa vuoi che faccia? Come mi ammazzo?>> chiese Lauren ormai rassegnata a quel destino.

<< Hai davvero deciso?>>

Lei annuì, voltandosi a guardare la ragazza. Non avrebbe mai potuto ucciderla.

<<Scegli tu. Impiccagione, salto nel vuoto, taglio delle vene, quello che ti pare.>> disse il Diavolo con un ghigno sul volto.

<< Posso avere un po' di tempo?>> chiese Lauren. Il Diavolo annuì.

<< Hai tempo un'ora scarsa. Poi verrò a prendere il tuo corpo.>> e detto questo il Diavolo fece per dissolversi quando Lauren lo fermò.

<< Aspetta. Ti devo chiedere una cosa in cambio.>>

Il Diavolo la guardò con la lingua fuori dalle labbra, un sorriso ghignante. Non vedeva l'ora di banchettare con quel corpo.

Lauren prese un lungo respiro, poi sussurrò <<fa che Camila dimentichi tutto. Fa che non si ricordi di avermi vista, incontrata e amata. Puoi fare questo per me?>>

<< Lei non ti ha mai amata. L'hai soltanto soggiogata, costretta con il potere a fare sesso con te. Comunque accetto la tua richiesta.>> disse il Diavolo. Difronte a quelle prime parole Lauren si sentì tradita, ma non poteva farci più nulla. Ad essersi innamorata era soltanto lei.

<< Hai un'ora. Sbrigati.>> e detto questo l'essere demoniaco sparì così come era apparso.

Lauren sospirò, digrignando i denti e voltandosi a guardare Camila. Per quell'umana era pronta ad annullare tutto, a mandare a rotoli quello che aveva costruito con tanti sacrifici. Non c'era niente che potesse fare. Doveva morire, perché non avrebbe mai potuto farle del male. La guardò, poi si sedette sul letto accanto a lei, sfiorandole i capelli lunghi. Si chinò per baciarle le labbra, lentamente, ma la ragazza non si svegliò. Poi Lauren si accorse di essere ancora nuda, così lentamente si rivestì, indossando poi il suo cappotto nero e lungo che le arrivava alle ginocchia. Indossò gli anfibi e fece, lentamente, dissolvere l'incantesimo che teneva ancora legata Camila.

Prima di uscire scrisse un biglietto che lasciò sul comodino, accarezzandole i capelli.

<< Ti amo>> disse, con la voce velocizzata, come una cassetta mandata avanti a tutta velocità. Gli occhi erano romboidali, le unghie affilate e taglienti. Ma non le importava.

Prima di uscire si specchiò ancora una volta. Era bellissima anche sotto quell'aspetto. Colpì con forza lo specchio con le mani e tutta la sua forza si riversò su quella superficie che andò in frantumi. Urlò con tutto il fiato che le era rimasto, e sentì chiaramente Camila muoversi nelle coperte.

Si voltò e prima di essere vista uscì con passo svelto dalla stanza ed infine da casa sua. Non sarebbe più tornata.

Camminava a passo svelto, lasciandomi alle spalle persone, cose, abitazioni. La sua unica meta era il vecchio capannone abbandonato accanto al suo condominio. Aveva preso la sua decisione. Il Diavolo sarebbe apparso da lì a poco, per prendersi il suo corpo. Tutto perché aveva mentito, non aveva rispettato il patto. In qualche modo se lo meritava.

Lasciò che il vento le scompigliasse i lunghi capelli neri, il lungo soprabito, gli occhi ridotti a due fessure maligne. Da lì a poco non sarebbe rimasto più niente. La sua forza se ne sarebbe andata, la sua velocità, la sua capacità di vedere tutto con precisazione, tutto sarebbe appartenuto al Diavolo. Lo faceva per amore. Perché sì, sentiva di essersi innamorata di Camila.

Quel pensiero per poco non la fece tornare indietro, tra le sue braccia, a gemere di piacere, ma non poteva. Controllò l'ora sull'orologio da polso e vide che erano passati ben trenta minuti. Il suo tempo stava scadendo. Si sbrigò ad arrivare al capannone, correndo a passo svelto, con forza, lasciando che il vento le liberasse i capelli.

Quando arrivò si assicurò di non essere vista mentre rompeva con abilità la porta una volta allarmata ed entrava nello stabile abbandonato. Si guardò intorno ma non vide nessuno. Iniziò a salire le scale che ancora reggevano, quasi volando, per arrivare alla sua destinazione. Quando arrivò in cima trovò quello che stava cercando. Una vecchia corda. Sorrise, pregustando il momento in cui sarebbe morta, perché sapeva che sarebbe arrivato da un momento all'altro.

Il Diavolo apparve alle sue spalle.

<< Allora? Ho cambiato idea. Il tuo tempo è scaduto. Hai deciso?>> chiese avvicinandosi alla ragazza che annuì.

<< Non volare di sotto, il tuo corpo mi serve integro.>> disse ridendo con la gioia nella voce. Il demone scosse la testa, prendendo la corda e agganciandola con un nodo alla balaustra. Poi si legò l'altra estremità al collo e salì sulle scale, fissando il vuoto davanti a lei. Il Diavolo stava fluttuando davanti a lei, e le sorrise, gli occhi neri. Sorrise, bellissimo in quella forma.

Lauren ricambiò il sorriso, i denti aguzzi sporgenti, gli occhi neri, non più glaciali. Poi li chiuse, quegli occhi, mosse le gambe, poi i piedi e si lasciò cadere nel vuoto.

La corda avvolta attorno al suo collo le impedì di cadere ma le fece mancare il fiato. I piedi iniziarono a muoversi così come le gambe, in attesa di ossigeno che non sarebbe mai arrivato.

<< Dille che l'amo>> disse, prima di non poter più parlare ma il Diavolo non stava guardando, era troppo impegnato a ridere, felice di quel gesto egoistico.

L'avrebbe aspettata con ansia all'Inferno. 

Lauren perse completamente la voce, così come l'ossigeno e quello che restò fu un corpo privo di vita. I lunghi capelli neri coprirono il suo corpo mortale, gli occhi spalancati iniziarono a macchiarsi di rosso, la pelle del collo era rovente.

Il Diavolo ora, era felice.

8 settembre 2017
Scrivere questo capitolo è stato davvero doloroso, ma Lauren non ha rispettato il patto innamorandosi di Camila.
Mi dispiace così tanto.
Spero vi sia piaciuto nonostante tutto.
A fra poco con l'epilogo, i ringraziamenti ed una piccola sorpresa. ;)

The sin of the unclean virgin Where stories live. Discover now