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Camila

Camila non era mai stata propensa a brancolare nel vortice del passato, cullato da ricordi e sogni, costitutivi del suo trascorso.

La spaventava, fuggiva da esso, desiderosa di porre fine a tutti quei ricordi. Il presente non aveva poi nulla di attrattivo per lei, non la rassicurava, nemmeno il futuro. Cercava soltanto di arrivare ogni singolo giorno alla fine, anche se molte volte aveva desiderato la morte con tutta se stessa.

C'era però una nuova sfumatura del suo passato a renderla irrequieta. Quell'essere che aveva difronte. Quell'essere che la stava imprigionando sul muro, ponendo fine a tutte le sue speranze di allontanarsi dal passato. Credeva di essersela lasciata alle spalle ma non era così.

<< Dove pensi di andare?>> disse la ragazza davanti a lei, sorridendo in modo sinistro, facendo tremare il corpo di Camila, ma non di desiderio. La mora chiuse gli occhi, con lo stupido desiderio di risvegliarsi una volta riaperti. Ma non era un incubo.

Le sue pupille incontrarono ancora una volta quelle della mora difronte a lei, la quale sorrise.

<< Io...ecco. Non...>> Camila cercò di parlare, ma non appena si interruppe, si sentì dannatamente strana. Non fui in grado di spiegarlo, neppure a se stessa, ma era come se il suo corpo si stesse lasciando andare a quello del demone. Come se la sua mente si stesse aprendo piano, come se il suo cuore fosse già stretto tra le mani della ragazza. Era pronta per subire con desiderio, tutto quello che l'altra aveva in serbo per lei.

Era qualcosa di attraente restare immobile tra le sue braccia, cullata dal desiderio di essere sfiorata. Gettò la testa all'indietro quando le labbra del demone si adagiarono sul collo, una violenta scarica di adrenalina la invase. Chiuse gli occhi, avvertendo subito dopo un incessante senso di panico.

Il disagio la spinse a tornare a fissare gli occhi dell'essere che aveva difronte, ponendo quindi in discussione tutto quello che era successo fino ad ora fra loro. Camila la guardò negli occhi. Notò un viscerale e onnipresente disagio in quelli della ragazza che la immobilizzava sul muro. Si sentì spaesata, persa per un momento, tanto che pensò di gridare contro il suo aggressore. Quella la lasciò andare piano, creando un divario fra i loro due corpi.

<<Ma tu chi diavolo sei? Che cosa hai fatto a Nico?>> sibilò Camila, gli occhi ridotti a due fessure.

<< Non so di che cosa parli.>> disse la sconosciuta con voce bassa. A Camila fu sufficiente udirla per perdere la testa. Era così penetrante e avvolgente, si sentì protetta e al sicuro in qualche modo, anche se stava quasi per essere violentata.

Lauren sorrise, un sorriso triste che non partiva dal cuore, ma soltanto dalla mente, propensa più a mentire per salvaguardare le apparenze. Camila la osservò a lungo, dimenticandosi per un attimo di Nico, e riflettendo sul fatto di provare qualcosa che non era in grado di spiegare a parole. Fece poi per porre un'altra domanda alla sconosciuta, ma una sagoma scura e fredda avanzò, posizionandosi proprio dietro alla ragazza che la stava immobilizzando. Camila inizialmente non fu in grado di metterla a fuoco.

<< Oh, ma guarda un po' chi si vede. La mia troietta preferita. Stai facendo gli straordinari?>>

Il disgusto che scaturì dal petto della ragazza fu così infuocato, tanto che Camila fu perfettamente in grado di allontanare il corpo di Lauren dal suo, rivolgendosi poi all'uomo meschino che si era intromesso fra loro.

The sin of the unclean virgin Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα