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Lauren
<< Non mi stai forse nascondendo qualcosa?>>

Un incessante senso di oppressione crebbe a dismisura nel petto di Lauren la quale fissò con rabbia il Diavolo davanti a sé. Quello era concentrato a distendere le labbra in un sorriso, mostrando al demone tutta la sua arroganza, nata dalla convinzione che il demone stesse per ammettere la sua debolezza. Il timore di Lauren, prese pieno possesso del suo essere, quel timore avvolgente di essersi messa nei guai a causa dell'umana che aveva risparmiato. Peccava di codardia nel pensare che il Diavolo non conoscesse tutta la vicenda, ma in cuor suo sperava di sbagliarsi e di aver ragione.

<< Ah, non dici una parola eh?>> disse il Diavolo divertito dalla situazione che si era venuta a creare con una sua creatura. Il demone si sentì mancare la terra sotto ai piedi.

<< Non ho idea di che cosa tu stia dicendo. Io non ti sto nascondendo nulla.>> esclamò Lauren a denti stretti, lasciando che i suoi occhi si mutassero difronte a colui che glieli aveva donati. Il Diavolo, dinnanzi a quella mutazione, si sentì preso in giro, e rifletté sul fatto che l'essere che si stava prendendo gioco di lui continuava a respirare nonostante il grave peccato di cui si era macchiata. Aveva conservato intatta la vita di uno stupido essere umano, giocando con lui e credendo vivamente di non essere scoperta. Per giunta, si era completamente dimenticata di far sparire il corpo, e quello del senzatetto, che per altro non era riuscito ad disintegrare per mano sua, era stato scoperto.

Il Diavolo lasciò uscire dalla sua bocca una nebbia nera e densa. Lauren lo osservò a lungo prima di abbassare lo sguardo ed accorgersi delle catene di fumo nero che gli stavano avvolgendo i polsi e le caviglie. Era in trappola, costretta ad assistere alla sua personale sconfitta.

<< Ti stai prendendo gioco di me.>> sibilò il Diavolo.

<< Tu credi davvero che io non sia a conoscenza di quello che hai fatto?>> urlò poi, digrignando i denti. Lasciò andare la sua falsa forma umana con cui era solito presentarsi al demone, e mutò radicalmente, mostrandosi per quello che era in realtà.

Un essere diabolico e con la pelle rovente.

La vista delle tre teste munite di denti simili a sciabole, turbò Lauen, la quale digrignò e denti, e cercò invano di liberarsi. Il Diavolo rise di nuovo, e si mosse verso di lei.

<< Hai risparmiato l'anima di una sciocca ed insulsa umana, lasciando scappare quella di un inutile senzatetto. Adesso la polizia ha scoperto il cadavere dell'uomo e ha portato la ragazza in ospedale. Prega tutti i diavoli dell'inferno affinché quella stolta umana non riveli quello che ha visto.>> urlò il Diavolo, puntando un dito con un lungo artiglio contro Lauren.

Il demone non riuscì a trattenere un certo sollievo. Dentro di se sentì che era felice che la ragazza fosse ancora viva, e lo sguardo che il Diavolo le lanciò, la fece riflettere. Lui sapeva, era a conoscenza di quel pensiero, gli era arrivato alla testa ancora prima che si fosse formato in quella del demone.

Il Diavolo però non proferì parola, si limitò a schiaffeggiare con forza Lauren, la quale incassò il colpo, lasciando che il sangue nero e denso uscisse dai suoi occhi.

<< Comportati bene. Abbiamo un patto.>> sibilò il Diavolo prima di dissolversi. Lauren ormai libera dalle catene di fumo crollò sull'asfalto, portandosi una mano delicata alla tempia e lasciando che un grido di dolore disumano lasciasse le sue labbra.

The sin of the unclean virgin Where stories live. Discover now