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Questo capitolo contiene parti che possono turbare.
Spero che vi piaccia comunque ❤️

Camila
Il cielo non le era mai apparso più tetro di quella sera. Le tenebre racchiuse nel suo petto si scontrarono con quelle delle altre anime intorno a lei, mischiandosi e creando un dolore allucinante che le intaccò il corpo. Il senso di oppressione e di disagio non la lasciava in pace un momento.

Camminava a testa bassa, la sciarpa nera sfilacciata a coprirgli il volto, la mente sostava in un'atmosfera di puro male, creando un insieme di pensieri che la stavano rendendo vulnerabile.

Morte.
Abbandono.
Suicidio.
Morte.
Abbandono
Suicidio

Sarebbe stato così facile. Un taglio deciso sotto al polso. Una corda legata attorno al collo e uno sgabello sotto le scarpe pronto a cadere. Un salto nel vuoto da un palazzo molto alto. Una dose massiccia delle sue pasticche.
Sarebbe stato davvero così facile.

Strinse con rabbia il pezzo di metallo che correva lungo tutto il perimetro del cavalcavia, lanciando uno sguardo vorace ai veicoli sotto di lei. Un semplice e dannato salto.

L'aria fredda di Londra mosse lievemente i suoi capelli neri, la fece rabbrividire e stringere con forza il soprabito tra le dita. Avrebbe tanto voluto farlo, lasciarsi cadere nel vuoto, per non soffrire mai più.

Morte
Abbandono
Suicidio
Morte
Abbandono
Suicidio

Sarebbe stato così facile.
Era così stanca.

Da giorni non era più in grado di considerare la donna che viveva con lei come una madre. L'odio che provava nei suoi confronti era tale da renderla subdola ed egoista. La donna tornava a casa sempre ubriaca e malmessa, tanto che il suo compagno era costretto ad accompagnarla al bagno, in quanto la donna non possedeva nemmeno le forze necessarie per reggersi in piedi.

L'uomo, una sera, mentre la madre di Camila dormiva sul divano era entrato in camera della ragazza con una cintura per i pantaloni tra le mani.

Camila chiuse gli occhi a contatto con quel ricordo, stringendo con forza maggiore il pezzo di metallo, poi lentamente avvicinò il petto alla rete che lo separava dalla strada sotto di lei, dal vuoto. Quando le sue gambe si mossero e i suoi piedi si adagiarono sul metallo freddo avvertì una violenta scarica elettrica lungo tutta la spina dorsale. Quando si mosse fu soltanto per sedersi sulla ringhiera.
Sarebbe stato così facile. Lasciarsi cadere all'indietro.

<< Che cazzo vuoi?>> sibilò la ragazza contro l'uomo fermo davanti alla sua porta, una cintura marrone tra le mani. Quello sorrise, entrando in camera da letto e chiudendosi la porta alle spalle. Camila lo guardò a lungo, una sigaretta tra le labbra, e quando l'uomo si avvicinò a lui si morse il labbro per non gridare. La cintura si sollevò per poi schioccare con forza sul suo braccio. Camila chiuse gli occhi incassando il colpo e sollevando le braccia per proteggere il volto ma l'uomo fu troppo veloce e la spinse contro il muro.
Una frustata, due frustate, tre frustate. La schiena di Camila iniziò a pungere e a diventare di un rosso vivo, simile al fuoco, e del sangue uscì dalla sua pelle. Non si azzardò a muovere un muscolo, non versò nemmeno una lacrima.

<< Voltati>> disse l'uomo leccandosi il labbro inferiore e sfilandosi i pantaloni, gettandoli poi sul pavimento. Quando vide Camila obbedire sorrise, aprendo le gambe e portando una mano tra i capelli della ragazza.

<< Se provi anche solo a gridare ti ammazzo.>> disse a denti stretti, per poi colpire ancora la pelle della schiena della ragazza con la cintura. Camila chiuse gli occhi, mordendosi il labbro così forte da far uscire il sangue. Avvertì le mani ruvide e bollenti dell'uomo sui suoi fianchi, poi le sue unghie come artigli le graffiarono la pelle della schiena quando iniziò a muoversi come un animale su di lei. I pochi indumenti della ragazza vennero strappati dall'uomo quando l'erezione uscì dai boxer, e senza ritegno né cura iniziò ad ansimare su di lei. Camila si augurò di morire quando l'uomo la penetrò, lasciandosi andare poi a delle lacrime che gli rigarono le guance, delle lacrime roventi.
Sentì le dita dell'animale risalire lungo il suo petto scarno, sino ad arrivare al suo collo, al suo mento, alla sua bocca.

The sin of the unclean virgin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora