Capitolo 44 ✔️

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Valeria's POV

Chiedo se ci possiamo incontrare oggi pomeriggio al solito parco e la cugina dell'autista risponde subito che ovviamente ci sarà. Bene, alle quindici avrò le mie risposte, pazienterò un altro po' e nel frattempo mi alleno a mantenere le labbra piegate all'insù in un flebile sorriso, così nessuno desterà sospetti.

Tengo stretto il cellulare tra le mani, ansiosa, come se aspettassi succeda qualcosa che in fondo so che non arriverà. Le dita tremano e pigiano sullo schermo spento, nella stanza si sente solo il rumore delle unghie che picchiettano fino a graffiarlo, come farei alla macchina di Alessio.

Ma che me ne devo fare, non arrivo a questi livelli, ho un metodo diverso per vendicarmi: uso l'intelligenza, una qualità che una ragazza ferita e tradita non crede più di avere. È incredibile come la sofferenza riesca a mascherare tutto ciò che di positivo hai, ma riesci a vedere solo i difetti.

Già ho sempre avuto l'autostima calpestata da chiunque ho conosciuto fuori dal nucleo familiare, questa rottura ne è stata la conferma. Non sono stata abbastanza donna da incutergli timore, mi sono fatta soggiogare come una bambina a cui hanno rubato le caramelle. Caduta in pieno come un sacco di patate.

Però posso dire di essere atterrata in piedi, grazie a qualcuno che mi sta sostenendo senza averglielo chiesto. No, non parlo solo di Alice, ma di chi sa tutta la situazione per filo e per segno, suo fratello. Mi è apparso affianco nel momento del bisogno, ha mantenuto il nostro segreto, si comporta bene e mi rispetta. Cosa voglio di più? Che mi faccia battere il cuore più forte di come sta facendo ora -con ribrezzo- perché penso a quell'ipocrita.

È una pretesa troppo alta, non posso chiedergli di controllare i miei pensieri, è impossibile. Il corpo però è già suo, riesce a controllarlo quasi a comando. Mi ha stuzzicata e raggirata, toccandomi non solo fisicamente con le mani grandi e forti, che quando stringono la pelle mi fanno mancare il respiro, ma con uno sguardo riesce a mandarmi su un altro pianeta.

Solo il cuore non è del tutto convinto, è molto scettico e difficile da ingannare con queste frivolezze, è ancora ammaccato per i duri colpi che ricorda di aver subito mesi fa proprio da chi oggi mi offre il suo supporto. La mente perdona e il cuore non dimentica, secondo me.

Mi alzo dal letto e faccio un po' di stretching fino a raggiungere l'armadio, sono tutta indolenzita. A ogni passo faccio un affondo tipo squat e sgranchisco le gambe. Roteo le braccia e il collo e mi sento già meno ottantenne. Senza alcuna voglia, rovisto al suo interno e scelgo cosa indossare più tardi. Opto per dei jeans neri stretti e una maglietta azzurra, come scarpe poi le vado a prendere dentro la scarpiera, metterò quelle nere basse.

Almeno spezzo un po' il colore scuro con uno più chiaro, altrimenti sembrerei da funerale e darei nell'occhio, soprattutto a mia madre. Si concentrerebbe a guardarmi e non è ciò che voglio, devo passare inosservata. Tolgo tutto dalle mani e poggio sulla sedia della scrivania. Mi dirigo in bagno per darmi una rinfrescata, sono proprio curiosa di vedere in che condizioni pietose mi ritrovo.

A passo svelto esco e vado nella direzione interessata, chiudendomi la porta alle spalle, menomale non mi ha vista nessuno. Mi posiziono davanti lo specchio e ammiro l'opera d'arte che quel ragazzo è riuscito a fare, dal titolo "la donna in lacrime". Per fortuna non ho mai sofferto di occhiaie o borse nere sotto agli occhi, altrimenti non mi sarebbero mancate. Ho solo la cornea arrossata per tutte le lacrime che ho versato tra ieri e oggi, ma si vede solo se mi viene puntata una luce sul viso, quindi le posso ben nascondere.

La Strada per la Felicità #iscrivilatuastoria2018 #Concorsodiscrittura2019 #cw19Where stories live. Discover now