Capitolo 39 ✔️

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Valeria's POV

<<Ancora in piedi?>> Una voce alle spalle mi risveglia.

Ma è mai possibile che si presenta quando ne ho più bisogno?

Mi irrigidisco quando la sua voce penetra con forza nelle mie orecchie. Volto il collo e lo fisso di sfuggita, notando che è esattamente come l'avevo visto prima in camera, a petto nudo e con un pantalone di tuta nero di sotto. Sussulto. Con che coraggio se ne va in giro così a quest'ora della notte in una casa non sua, lo dovrebbero arrestare per atti osceni in luogo in comune... oppure per istigazione a cattivi pensieri. Poteva esserci chiunque al mio posto ma lui ha scelto di farsi vedere da me, che casualità.

<<Sì>> sussurro, fissando i pezzi di plastica che giacciono sul tavolo distrutti. Non mi sembra gli debba dare altre spiegazioni, d'altronde non potrebbe mai capire cosa sto passando, in che modo il mio cuore si sta piano piano lacerando. Matteo avanza qualche passo e io lo seguo con la coda dell'occhio.

<<Come mai? Insonnia?>> chiede parandosi davanti a me e prendendo posto al mio fianco. Porta le braccia in avanti e incrocia le mani sul tavolo. Il suo tono è gentile e non vedo perché dovrei ignorarlo, così rispondo seppur a monosillabi, non me la sento di dire nient'altro.

<<Già.>> Taglio corto.

<<E si può sapere il motivo?>> Ecco la domanda del secolo al quale mi incupisco.

Tengo gli occhi bassi perché la vista del suo torace e delle ampie spalle definite mi confonde, stordisce. Non lo so nemmeno io perché sto male, so solo che un brutto presentimento mi sta logorando l'anima da ormai parecchie ore. La bocca dello stomaco mi brucia e comincio ad avvertire prurito sulla mano sinistra, per l'ansia. Potrei scoppiare in lacrime da un momento all'altro.

Inizio a passare le unghie sulla mia pelle, per tentare di alleviare il fastidio ma questo non fa altro che aumentarlo e istigarmi a grattare con più forza fino a farmi male.

<<Valeria, è successo qualcosa?>> Mi alza il mento e i nostri sguardi si incrociano. Sembra sinceramente preoccupato. Mi sento un pesce fuor d'acqua, boccheggio. Sono così patetica.

Come può mai comprendere come ci si sente a essere presi in giro dalla persona che ti piace? Scoprire con una foto che tutto ciò che lui ti ha raccontato era una menzogna. Vedere con i tuoi stessi occhi la fidanzata del tuo innamorato che lo è da chissà quanto tempo prima di te. Non è semplice ammettere che sarei diventata la sua amante senza neanche saperlo, perché nella mia ingenuità non mi sarei accorta di niente per un bel po'.

Penso. Magari quella ragazza è una cugina, ma io ricordo che Alessio ha ammesso di avere solo Giulia, i fatti parlano chiaro. L'ho sempre detto che è meglio una brutta verità subito che una bella bugia che ti fa soffrire il doppio successivamente, sto cadendo nella depressione più totale.

<<No.>> Mi divincolo dalla sua stretta e ritorno a fissare le mie mani. Sbuffo e dalla vergogna di come mi sto mostrando davanti a Matteo, nascondo il viso poggiando il capo sul tavolo. Il braccio sinistro rimane disteso e con il destro mi copro gli occhi per non vederlo. Un brivido di freddo mi percorre la schiena quando il moro sovrappone le sue dita alle mie e comincia a scorrerle su e giù per l'avambraccio. Mi viene la pelle d'oca.

Con dei movimenti lenti riesce a tranquillizzarmi. Il mio respiro ritorna regolare e non sono più intimida da lui, mi sento alla sua altezza. Quasi quasi sto riflettendo che possa essere un buon ascoltatore, mi sentirei sicuramente meglio sfogandomi. Ma forse sto sbagliando persona, sarebbe giusto dire tutto ad Alice che è la mia migliore amica, ma non voglio darle dispiaceri inutili proprio ora che è il suo compleanno.

La Strada per la Felicità #iscrivilatuastoria2018 #Concorsodiscrittura2019 #cw19Where stories live. Discover now