16. In cielo

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<<stai scherzando vero? É prettamente impossibile!>> esclamò Natsu, frustrato.

<<se é così, io non ci posso fare niente>> sospirò Hibiki sospirando tristemente.

Dopo quella chiamata, Makarov fece incontrare le loro gilde e iniziarono a cercare qualcosa, ma l'unico aiuto che seppe dare Hibiki grazie alla sua magia, era che Lucy si trovava nel cielo.
Questa cosa sconvolse tutti, perché uno era impossibile, dato che non avevano visto nessuna navicella spaziale in vita loro, e poi perché l'avrebbero vista, diciamo che Lucy o una navicella erano abbastanza visibili.

<<E adesso che facciamo master?>> il vecchio scosse la testa, con un'espressione triste in volto.

<<non ho nessun piano in mente, é letteralmente impossibile raggiungerla>> sussurrò sconsolato.

Natsu prese per il colletto il biondo e lo agitò.

<<Deve esserci un modo! Uno qualsiasi o un indizio! Non può essere sparita nel cielo così nel nulla!>> continuò, mentre la rabbia saliva a  dismisura.

Diciamo che la situazione lo irritava parecchio.

<<Il modo sicuramente non lo troverai arrabbiandoti ogni due secondi, quindi fiammetta, datti una calmata>> lo rimproverò Gajeel, con tono autoritario e duro. Non da lui.

Il rosato ridacchiò amaro, mentre fissava il suo amico stringere tra le sue braccia la ragazza che sempre aveva amato e che mai aveva trovato coraggio di confessarglielo.

<<Facile parlare eh? Guardati intorno Gajeel! Cosa potete sapere voi di cosa sto provando io adesso? Dell'ansia di trovarla mezza morta? Ho sentito subito il fetore di Yukiho quando si é mostrata in quello che era, e sinceramente, ne sono rimasto scioccato dalla potenza che poteva emanare con un solo respiro!>> Non riusciva a controllarsi, ormai dalla sua bocca usciva ciò che provava e sentiva, ed era spaventato a morte.

<<Natsu, ci sentiamo tutti così, siamo distrutti quanto te sia mentalmente che fisicamente! Abbiamo perso una compagna davanti ai nostri occhi e noi siamo riusciti solo a guardare! Non pensare di essere l'unico che sta soffrendo, perché non é cosi>> sbottò Levy, stringendo il braccio del corvino che le circondava la vita per rassicurarla.

<<Infatti non ho detto che sono l'unico che sta soffrendo, ma sono l'unico che sta soffrendo di più, ed diverso. Voi avete qualcuno al vostro fianco, la persona che avete sempre voluto...ed io, l'ho persa, sotto i miei occhi, senza nemmeno muovere un muscolo, l'ho lasciata andare come granelli di sabbia al vento e questo non lo sopporto>> le lacrime gli attraversarono il viso abbronzato, ma che in quei giorni aveva perso qualcosa che lo aveva sempre caratterizzato, il sorriso.

<<Natsu...nonostante quello che provi per Lucy non sarai mai solo, siamo qui per te, ogni singolo membro ti aiuterà a superare ogni ostacolo che troveremo, siamo una famiglia e ci aiutiamo a vicenda, ricordalo>> gli sussurrò Mira, con tono dolce e rincuorante.

Asciugò velocemente le gocce salate impresse sulla guancia, poi stropicciò gli occhi per far perdere il senso di lucidità che vedeva con essi, ritornando alla realtà.

Lui era Natsu dragneel, il sole della Gilda, e non gli era permesso spegnersi.

Ichiya attirò l'attenzione con una semplice frase.

<<La nave Christina. Possiamo usarla per trovare Lucy, anche se non so quanto posso andare in alto, possiamo provarci>> Erza sorrise, finalmente quel gnometto era tornato utile in qualcosa.

***

<<Non avevi detto che ti serviva viva?>> disse una voce, tagliente e derisoria, che si espanse per tutta la stanza.

<<Infatti. Ma non ho detto che non mi sarei divertito>> sorrise in modo languido, bramando la sua preda con quei occhi rubini voraci, in preda al desiderio di assaggiare la sua nuova vittima.

Lucy rimaneva immobile su quel lettino candido, paralizzata da tutto ciò che la circondava, soprattutto dalla paura che piano piano si stava inoltrando nelle sue membra.

<<Piccola...non devi aver paura. Vedrai che sarà divertente e veloce>> gli sussurrò, accarezzandole lentamente una guancia, facendola fremere sotto il suo tocco.

La mano vagò, sempre con movimenti lenti e calmi, lungo la mascella, poi scese sul collo niveo e magro della ragazza notando con meraviglia quanto fosse morbido e attraente.

La bionda non respirava, tratteneva il respiro e non decideva ad aprire gli occhi, voleva pensarla come ad un semplice incubo.

La lenta agonia finì, facendola sospirare.

<<Non credere che con te abbia finito>> disse, manovreggiando qualcosa al suo fianco.

<<Serio? Davvero?>>una risata macabra arrivò subito alle sue orecchie, facendola irrigidire sul posto.

<<Seina, così me la spaventi!>> esclamò con rimprovero, altamente finto.

<<Ah, perché non lo è già? Quello che le stai per fare la spaventerà il doppio lo sai?>> chiese lei, innocentemente quanto il diavolo.

<<oh piccola disgraziata, lasciami almeno il gusto di farle una sorpresina! Lo sai che lo faccio solo per risvegliare lei, questa ragazzina è inutile>> se all'inizio parve divertito ora era tutt'altro. La mascella contratta faceva capire il suo nervosismo e le vene gonfie sembravano voler esplodere da un momento all'altro.

<<Lasciami solo. Voglio godermi delle sue urla al massimo>> il suo ghigno spaventoso comparì nuovamente sulle sue labbra, mentre gli occhi vagavano sul suo corpo giovane e ben curato.

<<È davvero un peccato rovinarti quel bel facciano che ti ritrovi, ma aimé devo farlo>> s'infilò una mascherina che gli coprì bocca e naso, poi si infilò i guanti.

<<apri gli occhi>> ordinò.
Ma non lo ascoltò, li tenne sigillati e non aveva nessuna voglia di riaprirli.

<<ti conviene ascoltarmi se non vuoi farmi arrabbiare>> ma nuovamente ignorò le sue parole.

<<come vuoi tu>> soffiò lui.

<<Ma io ti avevo avvisato. Quindi ora sopporti>> violentemente gli prese i polsi e gli legò al lettino, sopra la sua testa con delle corde antimagia, e lo stesso fece con le caviglie.
Lei si dimenava, ma più lo faceva e più dolore si recava da sola.

<<se adesso stai soffrendo, è solo colpa sua>> Lucy aggrottò le sopracciglia confusa.

Ma non fu in grado di aprire bocca che un dolore acuto si fece largo nel suo addome, costringendola ad aprire gli occhi per il dolore.

Ma fu un grosso sbaglio. Perché lì incontrò quelle iridi che non la smetteranno più di tormentarla.

<< Non ti dimenticare mai di questi occhi. Perché saranno la tua peggiore tortura>>

𝗝𝘂𝘀𝘁 𝗹𝗼𝘃𝗲 𝗺𝗲 ✔︎On viuen les histories. Descobreix ara