CAPITOLO 10 - Burned

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«Cazzo» imprecai saltellando su un piede mentre scuotevo energicamente la mano che mi ero appena bruciata. Misi la mano sotto la il getto d'acqua fredda e tirai un sospiro di sollievo sentendo meno male, anche se sapevo che il dolore sarebbe ricomparso a momenti.

Dannata pentola.

Con ancora la mano sotto l'acqua mi sporsi verso l'isola della cucina cercando di afferrare il telefono. La poco voglia che avevo di cucinare se n'era andata nel momento stesso in cui mi ero bruciata e stranamente avevo voglia di mangiare la pizza. Stranamente eh.

Dopo aver ordinato la pizza riposai il telefono sul tavolo facendo attenzione a non romperlo. Nell'ultimo periodo avevo speso più soldi per telefoni che per altro.

Con ancora la mano sotto l'acqua decisi che forse era meglio metterci sopra qualcosa dato che cominciavo a sentire nuovamente del dolore. Chiusi lentamente l'acqua e mi preparai psicologicamente a correre fino in bagno per cercare qualcosa da mettere.

Inutile dire che tentai quasi di cadere per terra quando appoggiai il piede sul tappetino in bagno he scivolò, ma fui abbastanza agile da restare in piedi sbattendo il fianco contro il lavandino. Sempre meglio di cadere no?

Ma cos'aveva il mondo contro di me?

«Oh! Fanculo!» sbottai aprendo velocemente l'acqua e rimettendoci la mano bruciata sotto.

Con la mano libera cercai nei cassati qualcosa che potesse alleviare il male, ma l'unica cosa che trovai fu il dentifricio, che spalami abbondantemente sulla bruciatura. Subito un senso di freschezza si alternò al bruciore che avevo avuto fino a poco prima, facendomi sentire meglio.

Il campanello di casa suonò e veloce come la luce raggiunsi la porta. Non vedevo l'ora di mangiare la pizza. Avevo telefonato ad una delle pizzerie più buone di Los Angeles, ci ero andata una volta con Logan ed ero rimasta piuttosto sconvolta dalla bontà di quella pizza.

Aprii la porta con un sorriso, che molto probabilmente metteva in mostra tutti i miei bellissimi denti, che ben presto però svanì.

«Non troppo entusiasmo che se no mi monto la testa» borbottò entrando dentro casa. Alzai gli occhi al cielo richiudendo la porta.

«Pensavo solamente fosse la pizza» mi difesi soffiando sulla bruciatura. Clarissa mi guardò alternando lo sguardo dalla mia mano al mio viso. «Che c'è?» le chiesi.

«Perché stai soffiando su quel cos.....ma è dentifricio?» chiese avvicinandosi e guardando attentamente il dentifricio blu sulla mia mano «Perché hai del dentifricio sulla mano?»

«Mi sono bruciata e dato che in questa casa non ho trovato nulla per le bruciature ho usato il dentifricio» spiegai come se la cosa fosse ovvia.

«E funziona? Scusa ma non potevi andare in farmacia, ce l'hai praticamente sotto casa» in effetti non aveva tutti i torti, non ci avevo nemmeno pensato, anche perché il dentifricio funzionava benissimo.

«Certo che funziona, se vuoi proviamo, tanto la pentola dovrebbe essere ancora calda» le proposi mentre mi sedevo sul divano. Lei mi guardò strabuzzando gli occhi.

«Oh no no, mi fido. Davvero.» scoppiai a ridere, pensavo avesse capito che era ironica la mia proposta.

«Ogni tanto mi fai paura» borbottò buttandosi sul divano.

La guardai attentamente. Fuori faceva un caldo assurdo e lei si ostinava ad indossare cose in pelle o comunque quel materiale strano che aveva tutta l'aria di essere plastica, insomma faceva sudare me al solo pensiero di indossare quelle cose.

«Non sudi con quei cosi?» indicai i suoi vestiti. Era un po' che volevo chiederglielo.

Clarissa passava praticamente ogni giorno a casa. Logan e Luke non erano ancora tornati da New York e speravo non tornassero prima della fine delle vacanze, perciò Clarissa ne approfittava per continuare a trovare sempre più prove per incastrare chi era a capo di tutto. Dovevo ammettere che era divertente aiutarla anche se c'erano giorni in cui mi sarei volentieri strappata i capelli dalla frustrazione. Appena sembrava avessimo qualcosa in mano, tornavamo al punto di partenza. Tuttavia cominciavo a capire più cose e quindi ad avere un comportamento idoneo a quel "mondo", stavo imparando molte cose che se avessi saputo prima probabilmente non sarei arrivata a quel punto. Michael non sospettava di niente, anzi Clarissa gli aveva detto che avevo cercato di ribellarmi a tutto ciò che mi avevano imposto, ovviamente mentendo, così era stata obbligata a sorvegliarmi più spesso. Tutto a nostro favore insomma.

Just Brothers 2Where stories live. Discover now