Capitolo 8 - Clarissa

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Sospirai picchiettando le dita contro il bancone della cucina. Stavo cercando di non dare all'occhio e di evitare al mio meglio Taylor.

Spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio prima di portare alle labbra il bicchiere rosso. Speravo davvero che l'alcol potesse migliorare la situazione. Una bella sbronza non sarebbe stata un'idea da escludere, ma guidare con più alcool che acqua in corpo non era una così buona idea, se per lo più rischiavi di morire anche da sobrio.

Il mio bicchiere venne scaraventato a terra e non riuscii a non sputare l'alcool che mi era rimasto in bocca, in faccia a colei che mi aveva appena sprecato un drink.

«Tu sei pazza!» urlò sputacchiando e pulendosi il viso con un tovagliolo di carta.

«Che cosa ci fai tu qui?» domandai cercando di sorvolare il fatto che mi avesse rovinato un drink e gran parte dei miei ultimi mesi di vita. Il problema in quel momento era lei e la sua presenza in quel posto.

«Ti seguo» rispose per poi imprecare dopo essersi accorta di aver macchiato pure il suo top. Strano che quel giorno non era vestita di pelle, avrebbe semplificato il suo problema.

«Mi segui? Ora sei tu la pazza, non io» dichiarai andando leggermente nel panico. Cosa sarebbe successo se lei avesse visto Taylor o Taylor avesse visto Susan? Non avevo bisogno di altre complicazioni, non quando ero sul punto di risolvere tutto. Almeno speravo sarei riuscita a risolvere qualcosa.

«Non si sa mai, pensavo saresti scappata da qualche parte, è un bel diversivo questa festa» spiegò rassegandosi a togliere la macchia sui suoi vestiti. Già, peccato che non ci avevo nemmeno pensato a scappare.

«Non puoi stare qui è...»

«Melissa, è anni che ti cerco, ti sei già scordata delle nostre regole alle feste?» Hope mi guardò con gli occhi leggermente socchiusi e si appoggiò ad uno sgabello solitario, rischiando di cadere. Sembrava avesse bevuto un po' troppo.  «Chi è lei?» domandò squadrando da cima a fondo Susan.

Hope sapeva essere piuttosto scortese e quando lo faceva assomigliava ad una scorbutica ragazza snob, non che non lo fosse alla fine.

«Una ragazza» riposi. Complimenti Melissa, chi non lo avrebbe mai capito?

Susan mi guardò cercando di non ridere. Fantastico.  «Come mai mi cercavi?» cambiai discorso guardandomi intorno, assicurandomi che Taylor non fosse nei paraggi.

«Ho intravisto il ragazzo bello, dannazione non riesco ancora a ricordarmi il suo nome, ma era cosiiiii belloooooooooooooo» Okay, era ubriaca, davvero ubriaca.

«Senti perché non vai a cercarlo e a chiedergli il nome? Così magari poi te lo ricordi» Ogni volta che sentivo parlare Susan, mi sembrava di intravedere una versione femminile di Michael e non potevo fare a meno di chiedermi com'era prima di incontralo. Insomma Michael stravolge le vite di tutti.

«Eccolo» affermò Hope guardando davanti a lei «S-sembra proprio che stia arrivando da questa parteeee. Oddio, come sto?»

Susan sbuffò alzando gli occhi al cielo mentre io guardai verso la direzione dello sgurado di Hope.

«Merda» imprecai. Dovevamo andare via. Subito. «Dobbiamo andare» dichiarai afferrando per un braccio Susan, ma nello stesso istante lei guardò nello stesso punto in cui era focalizzato il mio sguardo.

«Taylor» Si immobilizzò per qualche secondo per poi guardarmi in un modo strano, non lasciandomi l'opportunità di cogliere ciò che pensava.

«Eccooo, proprio cosììì si chiama, come, come fai saperlo?» blaterò Hope cercando di reggersi in piedi, avrebbe fatto più bella figura seduta. Era Taylor il ragazzo di cui mi parlava Hope in quei giorni?

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