Capitolo 5 - Set

6K 274 33
                                    

Non era una splendida idea scavalcare quel cancello senza aver ancora finito di fumare, ma non avevo altro tempo da perdere. 
Sospirai frustrata facendo forza sulle braccia. Mi portai velocemente la sigaretta fra le labbra dopodiché mi diedi una leggera spinta e scavalcai il cancello. Cadendo a terra. O forse no.

«O ho sbattuto la testa troppo forte oppure tu sei davvero la prima mora in questo posto»

«Entrambe» sbuffai alzandomi da sopra quel ragazzo. L'atmosfera non era delle migliori, in più avevo la sensazione di avere la maglietta bagnata. Ma non era una sensazione. La mia maglietta era praticamente fradicia sul davanti.
Il ragazzo che aveva attutito la mia caduta, ma allo stesso tempo mi aveva fatta cadere, si alzò da terra spolverandosi i vestiti.

«Oh cazzo» sussurrò guardando la mia maglietta. Deglutì e io alzai gli occhi al cielo, rendendomi conto solo dopo che la maglia era praticamente diventata trasparente e che si vedeva fin troppo bene il reggiseno, ma sopratutto le mie tette.

«Pervertito» affermai cercando di scollare la maglia dalla mia pelle.
Che schifo. Che cavolo mi era finito addosso?

«Mi dispiace» borbottò guardandosi intorno. Seguii il suo sguardo per poi trovare una lattina di redbull vicino alla mia sigaretta, non troppo lontano da me. La bevanda più schifo al mondo in pratica.

«Per cosa? Per avermi rovesciato addosso quello che stavi bevendo oppure per avermi fatto cadere?» sbottai.

«Non ero io quello che è spuntato dal nulla» borbottò guardando il cancello, soffermandosi attentamente sul piccolo cartello, dove c'era espressamente scritto che era vietato sorpassarlo. Alzò un sopracciglio guardandomi divertito.

«Beh più o meno, l'ultima volta che ho controllato non c'era nessuno» cercai di ribattere.

«Eppure io ero proprio qui» indicò il muro accanto al cancello.

«Beh allora potevi guardare se c'era qualcuno»

«Non so tu ma non presto molta attenzione al cielo per vedere se c'è qualcuno» ridacchiò. Dannazione aveva ragione e per qualche motivo sentivo l'ombra di un sorriso impossessarsi del mio volto.

«Potresti almeno chiedere scusa» dichiarai cercando di fare attenzione alla maglietta.

«Anche tu allora»

«Non intendo per quello, ma per aver..»

«Oh per la maglietta...beh allora scusa, ma volevo vedere se l'unica mora era degna delle bionde» ironizzò e io non lo trovai per niente divertente.

«Pervertito» ripetei incamminandomi verso l'altra parte del dormitorio.

«No, piacere Set» ironizzò cogliendo il momento per presentarsi. «Quale è il tuo nome, ragazza che spunta dal nulla?»

«Ragazza che spunta dal nulla» dissi chiamando l'ascensore mentre gli studenti, che erano presenti nell'atrio, mi guardavano con disappunto. Mai visto una ragazza con una cazzo di maglietta bagnata? Per lo più in un posto in cui facevano pure il concorso?! Coglioni.

Non mi chiese nemmeno il piano, ma in ogni caso era uguale al suo, dato che schiacciò il numero 6.

«Tieni» affermò porgendomi la sua felpa, dopo averla tolta. Lo guardai cercando di capire per quale motivo mi stesse dando la sua felpa, ma ci arrivai prima che potesse dirmelo. Nel frattempo notai che anche la sua maglietta si era un po' bagnata.

Just Brothers 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora