Jacob NON SI RISPONDE COSÌ AL TELEFONO- Cit. Mamma Clare

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P.O.V. Clare
Prima un ululato straziato invase il silenzio notturno, poi un altro di richiamo, mi trasformai correndo verso casa di Emily. Arrivai tra i primi e mi sedetti su una sedia in attesa, legai i miei capelli, bagnati per la forte pioggia, in una coda disordinata, che faceva ricadere innumerevoli ciocche sul mio viso. Le soffiai via e tornai a guardare l'entrata, solo quando tutti furono arrivati Jacob fece la sua comparsa dalla foresta. Bagnato fradicio e con i capelli neri arruffati, varcò la soglia e passandosi la mano sulla cute tentò di togliere l'acqua.
"Che succede Jake?" Chiese Sam con una punta di ansia nella voce.
"Ha saputo che Cullen vuole suicidarsi ed è partita per Volterra." Le parole gli fuoriuscirono dalla bocca come una cascata, forti e rabbiose.
"VOLTERRA?"
"Si." Annuì burbero Jacob.
"E DIMMELO PRIMA CHE CI ANDAVO ANCHE IO."
"COSA?" Sbraitò Eley sorpresa.
"Scherzavo stai calma." Feci una pausa e ripresi il tono irritato di prima. "Quella è scema, Cullen la abbandona miseramente, ma appena è in pericolo accorre a salvarlo. Che idiota."
"Perdona solo troppo facilmente." La difese Jake.
"In ogni caso sono affari che non ci riguardano. Lei ha fatto la sua scelta, se muore non sarà responsabilità nostra. È al di fuori del nostro territorio." Intervenì Sam con la sua solita maschera di tranquillità sul volto, aveva un tono offeso, pensava che Bella fosse l'unica a poter odiare i Cullen quanto lui. Eppure li aveva fatti rientrare subito nella sua vita, con quel gesto. Li aveva perdonati subito, nonostante la avessero abbandonata. Era stata disposta a sacrificare la sua stessa vita, per quel vampiro che la aveva abbandonata. Colui che la aveva ridotta alla solitudine e alla depressione.
"Mi auguro tu non ripeterai lo stesso errore suo?" Inchiodai con lo sguardo Jacob. "Non la perdonerai facilmente per averti abbandonato così?" Serrai i denti, mentre le nocche del ragazzo sbiancavano da quanto stringeva forte i pugni.
"No. Sta volta no."
"Bravo, finalmente hai capito qual è la compagnia giusta da frequentare."
Il ragazzo mi lanciò uno sguardo torvo, probabilmente in disaccordo sull'utilizzo delle mie parole. Non ci feci caso e scrollai le spalle dirigendomi al fianco di Paul, appoggiato alla colonna a braccia conserte. Appena mi avvicinai mi cinse la vita con un braccio, attirandomi a se. Guardava davanti a se compiaciuto, come un padre che ha un figlio prodigio, ridacchiò appena. Forse scherniva se stesso. Poi tornò a guardarmi dolcemente e mi accarezzò la spalla, gli sorrisi poggiando la testa sul suo petto.
"Come mai Cullen vuole suicidarsi? Non che mi dispiaccia." Chiesi sprezzante.
"Ha frainteso una telefonata, pensava che stessi andando al funerale di Bella e non di..."
Si fermò prima di dire il nome di Harry, abbassò il capo e sospirò dispiaciuto per il dolore dei due fratelli che distolsero lo sguardo in silenzio.
Leah era una maschera di neutralità, come se tutto le scivolasse addosso senza ferirla.
"Quindi quel succhiasangue appena ha saputo della falsa morte di Bella, beh si è diretto a Volterra per suicidarsi."
"Ma come ha fatto Bella a sapere tutto questo?" Chiese Sam con tono calmo.
"Una di loro è tornata, la pazza che vede il futuro, ha visto le decisioni di Cullen e sono partite adesso per l'aeroporto."
"Spero ci muoiano a Volterra, sai quanti problemi in meno."
Eley ghignò di consenso alle mie parole.
Jacob invece non sembrava d'accordo, teneva comunque a Bella.
"Clare perché non me l'hai lasciata uccidere quella volta?" Ridacchiò Paul.
"Non ti meritavi un simile scempio, non devi macchiarti di quel sangue impuro, lascia il lavoro sporco ai Volturi." Gli passai un dito sotto al mento, facendo un sorriso malizioso e quasi arrogante.
Jacob continuava a tremare stringendo i pugni fino a sbiancare le nocche, avevo contagiato quasi tutto il branco con il mio odio incondizionato per Bella. Adesso si erano unito anche Sam, dopo il "tradimento" della ragazza, solo a Seth e a Jacob faceva piacere la sua presenza. Gli altri o erano neutrali o non la gradivano.
Ops.
"Non ti-" Lo interruppi subito per non fargli fraintendere il mio discorso. "Tranquillo, non la ucciderò ne la ferirò, anche se mi piacerebbe. Non farei mai un torto così grande a Charlie e a Billy e soprattutto a te."
Jacob rilassò i pugni e gemette di dolore per le ferite causate dalle unghie, avendo stretto troppo le mani.
"Attento Jake, quando imparerai a non ascoltare i discorsi ironici di quell'idiota?"
Eley gli prese le mani lavandogli via il sangue.
"Ehi! Idiota dillo ad un altro!" Ridemmo insieme per il sarcasmo della rossa.
Il ragazzo guardò dolcemente Eley e le scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, facendola arrossire.
Poco bipolare il ragazzo.
"Grazie." Le sorrise, con i denti bianchi che sarebbero stati perfetti per uno spot del dentifricio Mentadent, i produttori avrebbero pagato il suo peso in oro per quei denti.
"Nulla." La ragazza ricambiò il sorriso e gli lasciò la mano, che era subito guarita.
Embry e Jared si lasciarono scappare un fischio di approvazione, facendo separare i due alquanto imbarazzati.
"Shippo male, siete dolcissimi ragazzi." Intervenne Farsy con tono innocente. I due arrossirono ancora e Sam scosse il capo ridacchiando piano.
"Dai su andate, il giro di controllo sta a voi."
Li congedò Sam e i due fecero un saluto militare in sincronia, uscendo fuori a passo di marcia, Emily ridacchiò nel vedere la scena e li salutò con la mano. Erano adorabili insieme quei due, sapevamo migliorarsi l'umore a vicenda, oppure potevano sfociare in litigate colossali a causa dell'irritabilità di entrambi.
Paul posò il mento sulla mia testa e mi annusò i capelli, sussurrandomi all'orecchio quanto fossero profumati e morbidi.
"Ci credo, li ho lavati ieri." Ridacchiammo sottovoce.
"Farsy ma non ci shippi più?" Chiesi dopo un po' facendo un finto broncio.
"Ma no! Vi shippo ancora, solo che voi siete i Canon primordiali, loro sono la novità. Ma rimanete comunque gli Originali." La ragazza fece un largo gesto con le braccia imitando un arcobaleno.
Scoppiammo tutti a ridere rischiando di buttarci sul pavimento.
"Farsy sei un mito." Continuavo a ridere tenendomi appoggiata ad una colonna della casa, in pratica ero seduta per terra che abbracciavo questo asse di legno e ridevo come un'idiota. Se fosse passato qualcuno mi avrebbe scambiata per una con qualche neurone in meno. Anzi, per una totalmente priva di neuroni.
"Scricciolo dai il pavimento è sporco." Paul rise e mi prese in braccio come si fa con le spose, continuavo a ridere tra le sue braccia.
"La abbiamo persa." Commentò Jared, risi ancora di più senza riuscire a fermarmi, rischiai più volte di soffocare. Alla fine riuscì a calmarmi e mi asciugai le lacrime, si avevo riso fino a piangere.
"Sei ancora viva?" Chiese Paul tranquillo.
"Per poco."
Ripresi fiato e scrollai le spalle per riprendermi.
"Ok, sto bene, sto bene. Posso scendere?"
"No, ti porto a casa io."
"Ma so camminare!"
"D'ora in poi sei paraplegica."
"Ma..."
"Zitta e niente storie." Detto questo si avviò fuori a grandi passi, salutammo gli altri prima di varcare la soglia e ci incamminammo, ma forse è più corretto dire si incamminò verso casa sua.
P.O.V. Eley
Stavo perlustrando il territorio insieme, non sentimmo odore di nessun vampiro ne' a Nord dai Makah, ne' a Sud vicino Forks.
Io non rilevo pericoli, te?

Niente neanche io.
Che ne dici se vengo da te?

Oh, ehm, fai pure.
Tentai di non sembrare imbarazzata nei pensieri, poco dopo il lupo rossiccio apparve dagli alberi e mi affiancò, lo sentivo un po' stressato e teso.
Ehi se vuoi sfogarti ci sono.

Lo so, forse ho solo bisogno di rilassarmi un po', però non voglio farmi sfuggire la Rossa se passa.

Non succederà, se vuoi riposati e libera la mente, ci penso io a fare la ronda.

No!
Si accorse di aver alzato il tono e sospirò.
Volevo dire, per favore non andartene, mi rilasso meglio quando ci sei te.
Si sdraiò comodamente sull'erba, drizzò le orecchie e si voltò a guardarmi.
Ok grande capo.
Ridacchiai e mi sdraiai accanto a lui, poggiò il muso sulle mie spalle e fece un grande sospiro, ma non di quelli tristi, di quelli che con un soffio mandano via lo stress.
Arrossì e tentai di fare finta di nulla, accavallai le zampe anteriori e vi poggiai il muso sopra.
I gesti dolci che mi riservava quel lupo mi mandavano in confusione, perdevo la percezione del tempo e non riuscivo a ragionare bene. Certe volte sembrava avesse l'Imprinting con me, altre che fosse ancora innamorato di Bella. Quanto odiavo quella situazione.
Posso vero?
Mi chiese Jacob notando il mio imbarazzo.
Certo, certo.
Gli sorrisi, mentre il lupo si accoccolava meglio a me.
Comunque mi dispiace per quello che ti ha fatto.

Ormai ci sto facendo l'abitudine, lei fa le sue scelte e non mi ascolta sebbene non le approvi. Voglio smettere di seguirla come un cagnolino obbediente, lei è fatta per stare con loro e io sono fatto per stare con la persona con cui ho l'Imprinting. Sebbene odi essere quello che sono, sebbene all'inizio non volessi seguire quell'istinto lupesco che fa parte di me. So che ha ragione questa volta, finalmente ho capito che questo Imprinting mi può rendere felice. Come lei non può fare, la amavo prima, ma lei non amava me, ora non la amo più neanche io. Così sarà più facile per Bella, non si troverà davanti ad una scelta che mi ferirà, io ho già il meglio.

Tu hai avuto l'Imprinting con qualcuna?! Oh mio Dio! Sono felice per te!... E per la ragazza! Posso sapere chi è la fortunata?
Mi sentivo stranamente ferita, i miei sentimenti per Jake erano strani, delle volte credevo di amarlo, altre di odiarlo, altre ancora che amarlo sarebbe stato solo una grandissima delusione. Insomma, una gran confusione.
Sul serio Eley? Ti facevo più intelligente.

No aspetta...
Riflettei e mi azzardai ad esporre il mio pensiero, sperando di avere ragione. Il lupo attese paziente che formulassi la frase.
Hai avuto l'Imprinting con me?

Si.

Ah...
Mi ci volle un po' per realizzarlo, poi gli saltai addosso cogliendolo di sorpresa e finendogli sopra.
Oddio scusa!

Nulla tranquilla.
Ridemmo e il lupo rossiccio strusciò il muso sul mio.
Quindi, ricambi anche te?

Si, razza di idiota.
Mi accoccolai nella sua folta pelliccia, lasciandomi godere della sensazione di sicurezza che si provava.
Non che avessi bisogno di essere protetta da niente, o avessi paura di qualcosa, ma semplicemente sentivo come se tutti i miei problemi scivolassero momentaneamente via quando ero con lui.
Forse dovremmo alzarci.
Intervenni dopo un po'.
Forse.

Dobbiamo alzarci, facciamo i responsabili per una buona volta.

Va bene.
Ridacchiò Jacob, alzandosi dopo di me, camminammo fianco a fianco fino alla fine della ronda.
A quel punto arrivarono Jared e Sam a sostituirci, mi avviai verso casa sua stando al suo fianco.
"Ma quindi cosa siamo?" Chiese quando eravamo quasi arrivati.
"Cioè c'è amore da entrambi, quindi stiamo insieme?"
"Non lo so sinceramente, io direi che ho bisogno di tempo, non che tu non mi piaccia, ma del tempo da...uscenti. Non so se hai inteso."
"Quindi un periodo in cui vediamo come è essere più di semplici amici? Ho ragione?"
"Esatto."
"Ok, tutto il tempo che vuoi." Mi sorrise dolcemente, mi prese il viso tra le mani e mi baciò la fronte, arrossì fino a raggiungere il colore dei miei capelli e sorrisi timida.
"A domani."
"A domani Jake." Lo salutai mentre lui entrava in casa.
Penso che riuscì solo a sorridere come un'ebete durante tutto il viaggio.

Clare, Farsy ed Eley [in revisione]Where stories live. Discover now