Io non vedo nessun pigro

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P.O.V. Clare
Diciamo che alla fine la cena a casa della madre di Paul non era stata tanto male, non avevo rovesciato piatti o creato altri danni. Quindi si era andata più che bene.
Paul inoltre mi aveva riferito che avevo avuto una buona impressione su di me e ciò mi rendeva felice, anche a distanza di qualche giorno continuavo a visualizzare il ricordo di quella giornata.
Ma tralasciamo questi fatti superflui e concentriamoci su qualcosa di più importante, ovvero adesso. Perché? Semplicemente perché non capita tutti i giorni di essere investiti in pieno da un lupo di 800 chilogrammi ad una velocità circa di 90 chilometri orari, mentre fino ad un momento prima stavi perlustrando il territorio tranquillamente. Per poi essere malamente scaraventati contro un albero a causa dell'impatto, fratturandosi nel caso più fortunato 5 o 6 costole.
Insomma una giornata che inizia al meglio, no?

Provai ad alzarmi, ma ciò mi causò solo altri dolori alla cassa toracica quindi mi limitai a restare sdraiata e ad ululare per avvertire il branco. Cosa che mi causò un'altra fitta alle costole.
Ahia.
Un pensiero che non era il mio si fece largo nella mia mente, drizzai le orecchie e voltai la testa verso il lupo dal manto grigio certosino.
La "voce" era decisamente femminile e non apparteneva né ad Eley né a Farsy, quindi era per forza la sua.
Tu sei?
Mi azzardai a chiedere, ricevendo uno sguardo incredulo da parte della lupa.
Io sono Seris, ma aspetta.
Assunse un'espressione dubbiosa come se dovesse metabolizzare il tutto.
Tu riesci a parlarmi con il pensiero? Hai una specie di potere telepatico?
No, è una cosa che avviene normalmente in un branco di licantropi.
Quindi non sono sola? Ci sono altri come noi? Altri licantropi?
Si, un intero branco.
Clare!
Un'altra voce proruppe nel mezzo della conservazione, era quella di Paul seguito da tutti gli altri.
Ehi, ben arrivati eh.
Stai bene? Mi chiese Paul evidentemente preoccupato.
No, sai mi sono fratturata  5 o 6 costole ma ho passato di peggio, sto già meglio rispetto a qualche minuto fa.
Scusami per prima, non era mia intenzione farti male.
Tranquilla, è tutto a posto. Le rivolsi un sorriso lupesco.
Stiamo arrivando. Intervenne Jared.
Infatti poco dopo comparvero dalla boscaglia, tutti e cinque.
Paul accorse subito da me strusciando il muso contro il mio.
Tranquillo starò bene.
Devi stare bene.
Ti stai preoccupando per un po' poco.
Un po' poco?
Non ho una grande considerazione dei miei traumi, lo so.
Ridemmo entrambi scuotendo il capo, poi Sam si rivolse a Seris. Le spiegò tutto quanto e dopo le chiese la sua storia.
Mi sono trasformata circa tre settimane fa, allora non sapevo niente di tutto ciò che mi avete raccontato adesso. Pensavo di essere un mostro e un caso unico al mondo, ma a quanto  pare no. Abito a Forks con i miei genitori adottivi, mio padre è esperto di caccia e mi ha insegnato come nascondere le mie tracce, volevo evitare di insospettire qualcuno della presenza di un lupo gigante, per questo non riuscivate a localizzarmi. Non c'è molto altro da dire su di me......Ehm, non è che mi portereste trasportare a casa? Sono stanca, per favore.
A questo punto mi misi a ridere, perché? Boh, ho tanti problemi.
Servirebbe un passaggio anche a me, fino a che non mi si riparano le costole.
Ci penso io. Si fece avanti Paul tornando in forma umana e prendendomi in modo principesco -ovviamente ero tornata umana- cosa che mi fece arrossire di botto, nascosi il viso tra i capelli biondi per l'imbarazzo.
A passo calmo ci avviamo verso casa di Emily, mentre gli altri aspettarono qualche minuto prima di iniziare ad avviarsi verso la medesima casa.
P.O.V. Seris
Guardai per un poco i due allontanarsi, li trovavo carini come coppia anche se esageratamente diabetici per i miei gusti. Poi sinceramente preferisco molto di più le coppie omosessuali, quelle etero le trovo "banali". Cioè non prendetemi per matta, ma i gay sono così arcobalenosi. Ok meglio la smetta.
Comunque visto che nessuno aveva intenzione di portarmi dovetti fare appello a tutte le mie forze per contrastare la pigrizia, mi alzai molto tranquillamente e mi avviai a passo lento verso questa... come la chiamavano? Casa di Emilio? O era Emily? Boh, chi ha voglia di ricordasi questi nomi inutili. Se si fosse trattato di Steven Universe avrei memorizzato tutto subito, ma ehi la vita fa schifo e non ho tempo per questo.
Nel tragitto riflettei su cosa disegnare nel mio sketchbook, provando a prendere ispirazione da ciò che avevo intorno.... inutile, non sono una tipa naturalista che disegna fiorellini o roba dal genere. Così iniziai a pensare a quale delle mie coppie preferite ritrarre e sbaglio o tutti i maschi fecero delle smorfie? Oh, ma che è questo razzismo? Non capisco cosa abbiano contro gli omosessuali, secondo me nel genere maschile è diffusa la costante paura di diventarlo.
Baka. ( a seconda del tono con cui lo dici può variare da "cretino" a offese molto pesanti che è meglio non scrivere)
Ba che? Eley si voltò verso di me inarcando un sopracciglio.
Lascia stare, rip. Sbuffai alzando gli occhi al cielo.
Rip? Cosa c'entra Riposa In Pace adesso? Intervenne Jared.
Non sei in grado di capire questo linguaggio. I toni dei pensieri iniziavano a farsi leggermente irritati.
Ragazzi smettetela! Ci zittì Sam con un leggero ringhio. Mi innervosiva il modo in cui si atteggiava, ma decisi di ignorare il tutto come facevo sempre. Altrimenti avrei ingaggiato una rissa continua dappertutto, in particolar modo  a scuola.
Tra riflessioni e cazzate varie arrivammo a questa "famosa" casa di Emily. Ritornai umana insieme agli altri ed entrammo, qualche minuto più tardi ci raggiunsero Paul e Clare con questa ultima che era ancora in braccio al ragazzo. Sì sedettero sulla medesima sedia e lei appoggiò ma testa sul suo petto.
Shippabili, ma diabetici.
"Oh una nuova?" Chiese una ragazza con una spaventosa cicatrice sul lato destro del viso, probabilmente la Famosa Emily.
"Si, anche se si è trasformata la prima volta circa tre settimane fa."
"Capisco, comunque io sono Emily piacere." Mi porse la mano che strinsi.
"Quindi farete il tatuaggio anche a lei?" Chiese a Sam.
Ho sentito bene? TATUAGGIO? Ma poi, di cosa?
"Ehm, c'è un piccolo problema...sono agofobica e poi perché mi dovreste fare un tatuaggio?"
"Ma è una moda questa paura, su 10 persone 6 sono agofobiche...comunque il tatuaggio è una specie di rito che facciamo quando entriamo nel branco, tutti lo hanno qui dentro." Intervenne Clare scoprendo la spalla destra e mostrandomi come era fatto.
"Ma visto che i tuoi non sono Quileutes, non ti darebbero il permesso visto che non sanno della nostra tribù."
"Già, meglio per te da una parte." Disse Eley.
Tirai un sospiro di sollievo.
"Quindi adesso che so tutto posso tornare a casa?"
"Suppongo di sì." Mi rispose Sam.
"A chi tocca ora fare la ronda?" Chiese Clare, nel mentre che uscivo di casa.

Clare, Farsy ed Eley [in revisione]Onde histórias criam vida. Descubra agora