Qualcuno mi ha drogata

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Correvo al massimo delle mie capacità cercando di raggiungere la Rossa, schivai un albero e balzando su un tronco caduto mi diedi uno slancio nel tentativo di raggiungerla. Non avevo avuto tempo di avvertire il branco nella paura di perderla di vista, quindi ero da sola ad inseguirla.
Tenevo lo sguardo fisso su di lei, continuava a svoltare, accelerare, saltare, insomma faceva di tutto per evitare i miei attacchi. Appena ero abbastanza vicina da poterle saltare addosso, faceva una delle sue strane mosse ninja schivandomi e proseguendo la sua fuga.
Ero talmente concentrata sull'inseguimento che non notai un piccolo particolare, piccolissimo sia chiaro. Una cascata.
Appena la vidi non feci in tempo a frenare, dovetti quindi rimediare compiendo una specie di balzo, per non finire proprio in mezzo al getto d'acqua. La vampira invece elegantemente saltò giù a riva, atterrando in piedi e continuando a correre.
Stavo cadendo a grande velocità versò la superficie, con il rumore dell'acqua scrosciante poco distante da me, drizzai le zampe nel tentativo di attutire la cauta.
Quando "atterrai", si fa per dire, l'impatto fu un po' come abbattersi sul cemento. Grazie a Dio non mi fratturai nulla, ma venni inghiottita dal vortice; giravo e giravo sbattendo ogni tanto il capo sulle rocce del fondale, solo grazie alla mia testa dura riuscì a non svenire. Ero stordita e a corto di ossigeno, quando una mano fredda come il ghiaccio mi afferrò riportandomi in superficie. Spalancai le fauci sputando l'acqua e facendo entrare più aria che potevo, annaspai fino alla riva e mi accasciai a terra tornado umana.
Appena il giramento di testa si concluse mi alzai e scrutai i dintorni per vedere chi mi avesse salvata, era un ragazzo, un ragazzo che avevo già visto. Ne ero sicura e quando lo riconobbi sgrani gli occhi incredula. Da lì partì un Flashback.

"Dai mezza tacca, sali sul mio dorso o non raggiungeremo mai quei due" Ridacchiai rivolta verso Dylan.
"Non è colpa mia se non riesco a diventare una bestia da una tonnellata, dovresti smetterla di rinfacciarmelo." Il ragazzo sbuffo alzando gli occhi al cielo.
Ridacchiai ancora per poi trasformami, facendo cenno a Dylan con il muso di salire sulla mia schiena. Il ragazzo accennò un sorriso, avvicinandosi a me per poi aggrapparsi a qualche ciocca di pelo, si diede uno slancio e riuscì a salire.
Reggiti forte stecchino.
Pensai ridacchiando e preparandomi a scattare.
Aspettai che Dylan si fosse aggrappato per bene e partì a corsa accelerando a ogni falcata, il vento sferzava feroce contro il mio viso scompigliando il mio folto pelo nero.
Sentì il mio amico gridare di gioia e sorrisi, adorava la velocità e lui era l'unico essere vivente a cui permettevo di salire sul mio dorso.
"Penso che Helena e Michael ci abbiano seminati." Dylan sospirò. Probabilmente aveva ragione visto che eravamo partiti molto più tardi rispetto ai due, nonostante questo però continuavo a correre.
"Scommetto che anche da trasformata soffri il solletico." Ridacchiò furbamente il moro.
Non ti azzardare.
Gli ringhiai, ma ciò non lo fermò comunque e iniziò a solleticarmi i fianchi.
Visto che insisteva, mi fermai di colpo impuntandomi sulle zampe anteriori e facendo cadere in avanti Dylan.
Ritornai umana e scoppiai a ridere tenendomi la pancia.
"Ti sta bene stecchino."
"Tu.." Dylan si era rialzato ed era tutto sporco di fango, mi lanciò un occhiataccia per poi saltarmi addosso.
"Wooo non ti reggo!" Caddi indietro mentre il ragazzo iniziava a farmi di nuovo il solletico, continuavo a divincolarmi tra le risate di entrambi.
"Basta....ti.....prego." Riuscì a dire tra una risata e l'altra con il fiato corto.
"Ok lupetta." Mi rispose ridendo Dylan, per poi sdraiarsi accanto a me.
"Come mi avresti chiamata scusa?!" Lo guardai male, ma lui sembrò non farci caso continuando a ridere.
"Lupetta, perché? Ti innervosisce, eh lupetta?" Continuò in tono provocatorio il ragazzo.
"Scappa finché puoi." Mi trasformai e iniziai a mordicchiarlo piano per evitare di fargli male.
"No no, aiuto. Sono sotto attacco! Sono sotto attacco!" Rise lui fingendosi disperato, mentre si difendeva con le braccia.
Delle volte mi comportavo come una vera e propria cucciola di lupa, era bello stare in compagnia di Dylan. Mi aveva accettata nonostante tutto e mi trattava come una madre, non come tutto il resto della tribù che mi considerava "il futuro capo" e che quindi si rivolgeva a me con gesti formali, esagerati.
Bah, che leccaculo.
Molti magari si chiederanno perché mi sia presa a carico l'incarico di "istruire" Dylan, diciamo che è stata una prova che mio padre mi aveva dato da superare, un modo per responsabilizzarmi prima di diventare capo tribù. Il compito del capo in realtà sarebbe spettato ad un maschio, ma l'utero di mia madre aveva detto di no e mio padre non voleva rischiare con un ulteriore parto, mettendo in pericolo il suo Imprinting, quindi niente, ci siamo solo io e mia sorella Helena.
Se mai troverò un marito allora sarà lui a prendere il comando, ragione di più per non sposarmi. Non voglio che il cretino di turno si prenda il mia posto nella mia tribù e si sono "possessiva" su questo genere di cose, ma ehi lo sarebbero tutti no?
Mia sorella invece non aveva troppi problemi in questioni sentimentali, aveva Michael, che aveva avuto l'Imprinting con lei, erano davvero fantastici ed ero felice che lei avesse trovato uno come lui.
Dopo qualche minuto arrivarono i due piccioncini entrambi trasformati mentre io e Dylan stavamo ancora lottando.
Ehi, dove eravate finiti? Gli chiesi.
Eravamo al fiume dell'Orso, certo che siete lenti.
Ah ah ah, senti chi parla. Helena cara, non è colpa mia se barate.
Tutte scuse.
Come no.
Dai su ragazze, il povero Dylan si sente escluso.
Ritornai umana insieme ad Helena e Michael, la prima aveva dei capelli castani lunghi fino al seno e due occhi azzurri come i miei, il ragazzo invece aveva una folta chioma nera tenuta corta e due occhi verdognoli. Per una tribù indiana sembrerà strano avere due elementi con gli occhi azzurri, ma ciò dipendeva dal fatto che da parte materna avevamo degli antenati inglesi con questa caratteristica, che si è trasmessa di generazione in generazione fino a noi.
"Già, stecchetto non ha ancora importato a diventare lupo." Gli battei piano e ripetutamente la mano sulla testa.
"Non vedo l'ora che il gene si sviluppi, così finalmente potrò sentire cosa vi dite quando siete trasformati....e potrò farvi il culo."
"Pfff, te? Non faresti male ad una mosca, sei troppo innocente e comunque, dovrai aspettare parecchio." Ridacchia insieme agli altri scuotendo il capo.

Clare, Farsy ed Eley [in revisione]Where stories live. Discover now