Cap 2: Non mi credi?

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Quel giorno l'aeroporto era strapieno, dopotutto era domenica quindi era normale.
C'erano persone ovunque, chi si metteva in fila per prendere l'aereo, chi era appena sceso e stava aspettando i propri bagagli, chi cercava il proprio volo, e chi, come i genitori di Y/N, stava controllando gli orari degli arrivi, aspettando qualcuno.

- Tutta questa situazione mi rende troppo nervosa. - disse la moglie a bassa voce, gli occhi puntati verso il tabellone degli orari di arrivo.
- Non preoccuparti, vedrai che andrà tutto bene. Forse non ci perdoneranno subito, non mi aspetto che lo facciano, però vedrai che con il tempo lo accetteranno e capiranno perché abbiamo preso questa scelta. È stato solo per il loro bene, di entrambi. - rispose il marito, cercando di consolarla.

Dopodichè, tra i due calò il silenzio più assoluto.
Nessuno dei due sapeva più cosa dire.
Il marito aveva cercato di rassicurare la moglie, ma nascondeva il fatto di essere lui stesso tesissimo da questa situazione.
Un annuncio all'altoparlante dell'aeroporto annunciò che il volo proveniente dalla Corea che sarebbe dovuto arrivare per le 13.30, che era lo stesso volo che la coppia stava aspettando, aveva avuto un contrattempo e quindi sarebbe arrivato più tardi, anche se non sapevano dire con certezza per che ora sarebbe atterrato.
La coppia, appena sentito l'annuncio, si scambiò uno sguardo leggermente spaventato, e speravano con tutto il cuore che il contrattempo non fosse nulla di grave.
Il marito decise così di portare la moglie a fare una passeggiata, per smorzare un po' la tensione, e più tardi sarebbero tornati a controllare gli orari, era inutile stare lì ad aspettare tutto il tempo.

Dopo due ore, finalmente videro che il volo sarebbe atterrato per le 16.00, quindi decisero di avviarsi verso lo sbarco.
Quando i passeggeri iniziarono a scendere dall'aereo, la coppia cominciò a guardarli uno a uno, in cerca di una persona in particolare.
Ad un certo punto, la donna fece segno al marito verso l'unico ragazzo che era sceso da solo, tutti gli altri passeggeri erano coppie o famiglie.
Il ragazzo stava trasportando il suo trolley senza per niente guardarsi intorno, il filo di una cuffia che pendeva dal suo orecchio destro e lo sguardo basso.
La coppia seppe che era lui la persona che stavano aspettando, perché notarono che anche se non stava guardando nessuno in particolare, si stava dirigendo proprio verso di loro, per poi fermarsi quando fu abbastanza vicino.
La donna lo guardò per qualche secondo, era tesissima, e poi lo abbracciò a sé, notando però che lui non ricambiava minimamente ma al contrario, girò il viso dall'altra parte, e questo la fece rimanere un po' delusa, ma se lo aspettava.

- Non sai quanto ci sei mancato, e quanto ci dispiace... - disse con la voce spezzata, guardandolo.
- Mmh... - rispose semplicemente lui, sempre con lo sguardo basso.
- Y/N sarà contenta di rivederti, vedrai quanto è cresciuta. - disse il marito, appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo, cominciando ad avviarsi al ritiro bagagli.

Il ragazzo non rispose, ma storse leggermente le labbra.
I genitori presero una valigia ciascuno, e insieme al ragazzo si diressero verso la macchina.
Lui si sedette dietro ed indossò anche l'altra cuffia, concentrando il suo sguardo fuori dal finestrino, ignorandoli completamente.
La coppia lo fissò un attimo, per poi scambiarsi uno sguardo veloce, prima di salire anche loro in macchina e mettere in moto, diretti verso casa.


PoV You

Finito il quarto manga, controllai l'ora, erano già le 17.45.
Quando sarebbero tornati i miei? Almeno avrebbero potuto dirmi un orario.
Per passare il tempo, decisi di disegnare qualcosa, alzando leggermente il volume della musica.
Fu proprio quando stavo per iniziare il secondo disegno, che sentii finalmente il rumore della macchina dei miei che parcheggiavano.
Mi diressi verso la finestra per guardare se avevano comprato qualcosa, o se avessero qualcosa, qualsiasi cosa che spiegasse dove fossero stati fino a quel momento, e li vidi scaricare dal baule due valigie.
Non mi avevano detto che sarebbe venuto qualcuno...

Love You My BrotherWhere stories live. Discover now