Cap 1: Bugia a fin di bene?

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  PoV You

Mancava esattamente una settimana all'inizio del nuovo anno scolastico.
Quella mattina mi svegliai di buon umore, poiché sarei uscita a fare compere con i miei genitori e, se la fortuna era dalla mia, forse sarei riuscita a comprare qualcosa che volevo da tanto oltre al materiale scolastico di cui avevo bisogno, e di fortuna me ne serviva parecchia perchè di solito i miei non mi compravano mai quello che mi piaceva, dicendo che non mi serviva a niente o altre cose del genere.



Sono una ragazza come tante altre, non ho nulla di speciale.
Ho sia origini italiane che coreane, infatti mia madre è italiana, mentre mio padre è coreano, e adesso viviamo in Italia, nella casa che mia madre aveva affittato prima di conoscere mio padre.
Non sono una ragazza che si può definire "femminile", mi piace vestirmi in modo semplice, a volte anche solo indossando una semplice tuta, un po' da maschiaccio insomma.
Inoltre molte cose, come borse, vestitini, gioielli e scarpe eleganti, non mi interessano per niente.
Sono figlia unica, non ho fratelli né sorelle, però mi sarebbe piaciuto moltissimo averne uno/a, perché a volte mi sento sola, vorrei qualcuno con cui divertirmi, anche perché non ho amici, forse soltanto una.
Però quando ero piccola ed abitavamo ancora in Corea, c'era un bambino, che poi non era altri che il mio cuginetto che aveva un anno meno di me, a cui io ero parecchio legata, ma davvero tanto, tanto che lo consideravo il fratellino che avrei sempre voluto avere.
L'unico problema, è che è proprio da quando ci siamo trasferiti dalla Corea all'Italia, esattamente dieci anni fa, che non ho più nessun tipo di contatto con lui.
Lui vive con mia zia, e lei raramente ci chiama, perché è sempre impegnata con il suo lavoro, e ha poco tempo da passare a casa a riposarsi.
Le poche volte che ci chiama però, sono quasi sempre mia mamma e lei a parlare, o qualche volta mi lascia parlare a me, ma non ho mai parlato, nemmeno una volta, al telefono con il mio cuginetto.
Ogni volta stavo vicino a mia madre per sentire cosa si dicevano, e ogni volta sentivo la sua vocina che implorava la zia di passargli il telefono, anche solo per qualche secondo, ma lei glielo negava ogni singola volta.
Questo almeno fino a qualche anno fa, negli ultimi anni non sentivo più la sua voce nemmeno in sottofondo, e quindi io non volevo nemmeno più stare al telefono con mia zia, anche perché la ragione principale per cui aspettavo le sue chiamate era per sentire lui.
Ancora oggi non ho mai capito il motivo per cui non ci hanno mai fatto parlare neanche una volta insieme.
Forse il motivo per cui durante le ultime chiamate a cui avevo partecipato non avevo sentito la sua voce, era che molto probabilmente lui si era arreso all'idea che ne mia madre ne mia zia ci avrebbero fatto parlare, mentre io almeno un barlume di speranza ce l'avevo ancora, o almeno, ce l'avevo fino a qualche anno fa, ormai non mi importava più se mia zia chiamava.



Dopo essermi alzata da letto, mi diressi in cucina per prepararmi la colazione, ma rimasi sorpresa quando vidi che mia madre stava apparecchiando per tutti e tre.
Sorpresa perché di solito non facevamo mai colazione insieme, al contrario ero sempre io a prepararla per me stessa, e qualche volta anche per loro, dato che mia madre non si metteva mai ai fornelli di prima mattina.
Altra cosa strana, sia mio padre che mia madre avevano un'espressione strana in volto quel giorno, sembrava che qualcosa li preoccupasse, però io in quel momento non ci diedi molto peso, se avevano qualcosa erano fatti loro, e io non mi ci volevo impicciare, e soprattutto non volevo farmi rovinare il buon umore appena sveglia.




Finita la colazione, tornai in camera mia per prepararmi ad uscire.
Quando fui pronta e mi guardai intorno per assicurarmi di non aver dimenticato qualcosa, il mio sguardo finì sulla foto che si trovava sul mio comodino, foto che ritraeva me e il mio cuginetto da piccoli sui gradini davanti alla casa di mia zia.
Ricordavo ancora come fosse ieri quel giorno.




Io mi ero seduta sul primo gradino perché mia mamma voleva farmi una foto così, e il mio cuginetto, proprio nel momento in cui lei stava per scattare la foto, si era messo dietro di me e, abbracciandomi da dietro, mi aveva baciato sulla guancia.
Quindi quella foto uscì esattamente così: lui che sorridendo mi abbracciava e baciava, ed io che lo guardavo rossa come un pomodoro per l'imbarazzo.




Love You My BrotherWhere stories live. Discover now