Ultimo capitolo

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Isabelle's pov
Il panico si impossessò di me, non poteva star succedendo, non di nuovo.
Fui scaraventata in un auto, la sua auto.
"Ti prego" iniziai a piangere, quando legò i miei polsi "mi fai male"
"Ti sbagli, io voglio solo farti del bene, lui è la tua rovina"
"Ti ucciderà"
"Non ci troverà mai" sorrise, tentando di baciarmi.
Gli sputai in faccia.
"Sei sempre stata una lurida puttana" mi colpì forte sul viso, qualcosa di caldo colò dal mio naso, sangue.
Ma era altro quello che faceva più male.
"Tu sei pazzo, sei pazzo Mark" urlai con tutta l'aria che avevo nei polmoni, a quel punto non avevo nulla da perdere, quindi lottavo con il rischio di beccarmi un cazzotto in pieno viso.
"e tu sei una stupida" la sua risata, penetrò fin dentro le mie ossa.
C'era qualcosa di così malvagio in lui, così insano.
"Pensi davvero che le finestre si aprano da sole?"
"E-eri tu?" Tremai, man mano che vedevo casa mia, diventare sempre più piccola "dove mi stai portando? Aiuto, qualcuno mi aiuti"
"Nessuno potrà aiutarti, non stavolta"
"Vuoi ammazzarci?" Urlai.
Cento, centocinquanta, centottanta chilometri orari.
"ra-rallenta per favore"
"Non temere piccola, da oggi ci penso io a te" posó una mano sul mio ginocchio, facendomi salire la bile in gola.
"Non toccarmi, mi fai schifo"
"Ah io ti faccio schifo? E lui? Lui no?" Si girò a guardami, senza più prestare attenzione alla strada che scorreva rapida al nostro fianco.
"No, lui no, amo lui, fattene una ragione, sei solo un ...oddio sta attento"
Urlai, poi il buio.

Harry's pov
"Certo che qui non è cambiato proprio nulla"
"Ma come, non hai notato che ho comprato un pc nuovo?" dissi, accendendomi una sigaretta.
"Wow, questa si che è alta tecnologia amico" sghignazzò Ron, sedendosi sulla mia poltrona.
"Sì ma leva quei piedi dalla mia scrivania" sbuffai, quando fra l'altro iniziò a fare barchette con fascicoli di lavoro "e smettila di fare il cazzone"
"E queste cosa sono?" Chiese, indicando le poche cassette rimanenti, me l'ero portate dietro, volendo riprendere la ricerca.
Da quando Ron era tornato, avevo messo da parte una questione che non andava affatto trascurata.
"È una lunga storia, riguarda....un ex di Isa" deglutì, non mi piaceva affatto definirlo in quel modo, ma quella purtroppo era l'amara verità.
"Sei a questi livelli Harry? Stai davvero cercando informazioni su un ex di Isa?" Ridacchiò, rigirandosi quelle cassette fra le mani.
"L'ha violentata, ma il giudice vuole delle prove per arrestarlo" sbottai.
"Oh, Harry scusami io...io non immaginavo.."
"Lascia stare" sospirai "piuttosto tu? Che combini con Amy?"
L'aria si era fatta troppo tesa, come d'altronde accadeva ogni volta che si parlava di quella storia.
Più passava il tempo e più vedevo le possibilità di incastrare quel bastardo scemare.
"È una vera bomba" si mise in piedi, girando per tutta la stanza, cosa che faceva ogni qualvolta doveva parlare per ore ed ore. "Non pensavo accettasse, voglio dire....a detta sua le piacciono le donne, ma cazzo se ci sa fare anche con gli uomini"
"Ti piace eh?" Lo stuzzicai, conoscevo Ron e i suoi occhi non avevano mai brillato così tanto per una ragazza incontrata in una discoteca qualsiasi.
"Beh è una bella ragazza" scrollò le spalle, storcendo le labbra.
"Ma io non ti ho chiesto questo" gli feci notare, pregustando la mia vendetta.
L'avrei preso per il culo a vita.
"Harry è lesbica, che vai a pensare?"
"Continui a non rispondere alla mia domanda"
"Cazzo non rompere, non vediamo tutti fatine che volano come te da quando ti sei innamorato di Isa"
"Io non vedo fatine che volano" inarcai un sopracciglio, era impazzito.
"Beh qualcosa di molto simile"
"Comunque ho capito sai?"
Scossi il capo, gongolando dentro me per l'espressione accigliata e allo stesso tempo preoccupata del mio amico.
"Sentiamo" sbuffó "cosa avresti capito genio?"
"Amy ti piace" gli puntai un dito contro, cercando di restare serio, almeno per un altro po.
"Ma che..."
"e ti dirò di più..." Lo interruppi, temporeggiando un po', giusto il tempo di farlo innervosire "potresti addirittura inn..."
"Non diciamo castronerie, il fatto che tu abbia trovato la donna della tua vita con tanto di fatine volanti e quant'altro, non vuol dire che farò la stessa fine anch'io"
"Ma che stai dicendo? E poi chi diavolo sono queste fatine?"
"Ah amico, non potrei mai arrivare a questi livelli" mi diede una pacca sulla spalla, guardandomi con comprensione.
"Certo, continua pure a spostare l'attenzione su di me, poi ne riparliamo"
"Contaci, comunque stavo pensando di tornare a lavoro"
"Non avere fretta, prenditi del tempo" gli consigliai.
Davvero non capivo dove trovasse la forza di andare avanti, di lasciarsi tutto alle spalle, sorridendo ancora.
Io, non ne sarei mai stato capace.
Per quanto da fuori nessuno l'avrebbe mai detto, in realtà ero un debole, una persona che non era in grado di affrontare le paure e i problemi a testa alta.
Ero sempre scappato, avevo sempre trovato riparo in cose, di cui ancora oggi me ne vergognavo.
"Lavorare mi aiuta a non pensare" mormorò pensiero, in quei giorni era sempre stato allegro, spensierato, ma sapevo che questo momento prima o poi sarebbe arrivato.
"Ron, se vuoi parlarne, lo sai che...che io ci sono"
"Ho avuto paura Harry" venne nuovamente a sedersi, fissava il vuoto, come se in quel momento tutto stesse tornando alla mente.
"Non pensavo che noi uomini fossimo in grado di tali crudeltà"
"Non sono uomini, sono delle bestie Ron"
"No Harry, neppure le bestie sarebbero in grado di fare simili cose, quegli uomini erano come....impazziti, una persona sana di mente non sarebbe in grado di pensare a certe cose" strinse le mani in due pugni "c'erano giorni in cui desideravo che venissero e perdere me, che mettessero fine a tutto, sai Harry credo che faccia più male vederlo che provarlo sulla propria pelle"
"Ti...ti hanno mai.."
"Torturato? Si spesso, ma non al punto di uccidermi, molte cose non le ricordo neppure, ma una si, una scena che non dimenticherò mai" tremò.
"Ron se non vuoi..."
"Era solo un bambino, al massimo aveva due anni, forse tre, ma cosa importa? Le sue urla non sarebbe state diverse, meno forti, non avrebbe pianto di meno, mentre....mentre..."
"Hey, guardami Ron, basta ricordare, devi solo dimenticare"
"N-non si possono dimenticare certe cose"
"Quel bambino lo porterai sempre nel tuo cuore, ma devi andare avanti, nessuno più di te merita un nuovo inizio"
"Ho paura di crollare da un momento all'altro, io...io faccio l'idiota, rido, scherzo, ma la notte Harry....la notte non ti dà tregua"
"Non c'è stata una sola notte in cui io non abbia sognato quel giorno" mormorai con il cuore in gola "hai lasciato un vuoto dentro me che..."
"Nemmeno la morte poteva separaci fratello" si alzò, venendomi ad abbracciare.
"Già, cazzo siamo una forza"
"Ecco, cerchiamo di non metterci a frignare come dei fottuti bambini" ridacchiò.
"sei tu il frignone fra i due"
"Ah ma per favore, comunque...hai ancora quel segno sulla chiappa?"
"Il gallo?"
"Già, ti ha rincorso per tutta la fattoria"
"E certo che ce l'ho, persino Isa l'ha visto"
"A proposito, vuoi una mano?" Fece un cenno verso la borsa con le cassette.
"Dovrei riguardane una" dissi, ricordando che quel giorno ero stato interrotto varie volte, meglio riguardala, anche se non credevo che avrei trovato nulla di interessante neppure in quel caso.
"Bene guardiamola"
"Sono arrivato al minuto cinquantatré, devi cercare quest'auto, la targa è scritta qui"
"Bene, vedrai che troveremo qualcosa"
"Lo spero"
I minuti continuarono a scorrere lenti, sempre le solite auto, le solite persone.
"Torna indietro"
"Cosa? Hai visto qualcosa?" Chiesi esitante, andando in agitazione.
"Quell'auto, dovrebbe essere..."
"Isa" sussurrai, quando quell'auto si fermò alla stazione di servizio.
La telecamera inquadrava alla perfezione il posto del passeggero.
"Ma quella è..."
"Isabelle" ripetei, fissando quello schermo.
"Sembra così..."
"Impaurita, non è la mia Isabelle, non è quella di adesso"
"Ecco lui" scese dall'auto per far rifornimento.
Con questo video avrei potuto dimostrare che aveva mentito, quando aveva detto di non essere mai stato con lei in quel motel.
Ritornò in auto, mettendo in moto, ma prima di andare via, si sporse verso Isa, dandole un bacio.
"Ok questo non è necessario che tu lo veda" disse Ron, ma ormai non c'era più nulla da vedere, erano andati via.
"Pezzo di merda" digrignai fra i denti "stavolta ti rovino"
"Calmati Harry, hai quello che ti serviva, ora vediamo come usarlo per sbatterlo in galera"
"Voglio dirlo prima ad Isa, in tutti questi mesi l'ho sempre tenuta fuori da tutto questo, ora è arrivato il momento che anche lei sappia"
"Sarà sicuramente orgogliosa di te"
"Menomale" sorrisi, prendendo il telefono per poterla chiamare.
"È staccato" borbottai pensieroso.
"Forse è impegnata in sala operatoria"
"Può essere, chiamo Amy"
"Ci penso io" disse, strappandomi il telefono dalle mani.
"E poi nega l'evidenza" sghignazzai, sprofondando sulla poltrona.
"Hey Amy, no sono Ron....si quel Ron"
"Non perdere tempo, chiedile di Isa" sbuffai.
"Ecco, volevo chiederti...potresti passarmi Isa, ha il telefono staccato"
"Come? Sei sicura? Ok, grazie a presto"
Riagganciò.
"Allora?" Domandai, riprendendomi il telefono.
"Ha detto che Isa non è andata a lavoro"
"Come non è andata a lavoro?" Aggrottai le sopracciglia.
"Ha mandato un messaggio dicendo di non sentirsi bene e che sarebbe rimasta a casa" scrollò le spalle.
"Strano, perché allora non risponde al telefono?" Mi alzai, prendo la giacca e le chiavi della mia auto.
"Non farti prendere dal panico, forse sta dormendo"
"Vado a controllare lo stesso" replicai, uscendo fuori dal mio ufficio.
"Vengo con te"

Mission of love [H.S.]Where stories live. Discover now