Capitolo 80

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Nonostante la paura che mi aveva accompagnato per quasi tutto il giorno, in quel momento mi sentivo serena, protetta.
"Qualche novità?" Gli chiesi, sapevo che come sempre non avrei ottenuto grandi risposte, ma tentare non mi constava nulla.
"In realtà si" mormorò, guardandomi con la coda dell'occhio "voglio proteggerti e mantenerti distante da tutto questo, ma non voglio nasconderti che stavolta ho bisogno dell'aiuto di mio zio"
Restai per qualche secondo senza parole, dovevo ancora elaborare le sue.
"Me lo stai dicendo per Kim?"
"Si, non voglio malintesi fra di noi" posó una mano sul mio ginocchio, massaggiandolo con movimenti circolari.
"Va bene" sospirai.
"Va bene?" Sembrò sorpreso di questa mia risposta.
"Mi fido di te Harry, ovviamente non faccio i salti di gioia, ma è più importante incastrare Mark, la gelosia non serve a nulla"
"Non hai motivo per essere gelosa di quella"
"S-si lo so, ma preferirei non vederla più al tuo fianco"
"Anch'io Isa, ti prometto che non appena questa storia finirà, non avremmo mai più a che fare con lei"
"Susan è incinta" sparai la bomba e per poco Harry non si strozzò con la saliva.
"Cazzo" imprecò "che situazione di merda"
"È molto spaventata, non sa quale sia la cosa giusta da fare"
"Doveva pensarci prima, è lei l'adulta fra i due" sbottò, corrucciando lo sguardo.
Per quanto non lo ammettesse, sapevo che ci teneva molto a Cam ed inevitabilmente voleva proteggerlo da una situazione molto difficile da affrontare per un ragazzino di appena diciotto anni.
Ma a mio parere, quel ragazzo aveva affrontato situazioni ben più difficili, la Siria ne era un esempio.
"Non possiamo dare la colpa a lei, le cose si fanno in due ed ora dovranno affrontare le conseguenze insieme"
"Il marito farà una strage"
"Questo preoccupa anche me, dobbiamo stargli vicino Harry"
"Già" borbottò "piccola è un problema se passiamo un attimo a casa di mia madre?"
"Ecco" andai in agitazione "Harry a proposito di questo vorrei prima parlarti di una cosa....non è che possiamo andarci domattina?" Ma nel mentre lui aveva già preso quella direzione, dovevo solo sperare che non avessimo un tempismo perfetto per evitare un'inevitabile tragedia.
"Ci vorranno cinque minuti, mi ha chiamato tutto il giorno ed ora non mi risponde"
"Lo so Harry, però magari è meglio se ci fermiamo un attimo, devo parlarti...."
"Ma siamo praticamente arrivati" constatò, parcheggiando sotto casa di sua madre "è qualcosa di importante? È successo qualcos'altro piccola?" Mi guardò preoccupato, afferrando la mia mano.
"No, non riguarda me..senti Harry..."
"Allora ne parliamo dopo, entriamo ed usciamo"
"Aspetta" mi affrettai a raggiungerlo fuori dall'auto.
"Isa ma che ti prende?" Ridacchiò "hai le tue cose?"
"No, ma che dici" avvampai, seguendolo verso la porta principale di casa.
Fa che non ci sia, fa che non ci sia.
Continuai a ripetere a me stessa come un mantra, nella speranza che la mia preghiera venisse ascoltata la sù.
Suonò al campanello, nello stesso instante in cui alle nostre spalle, il rumore di pneumatici, mi fece capire che qualcuno fosse appena arrivato, magari era suo padre.
Mi girai in simbiosi con Harry verso quella vettura, dalla quale, ahimè, non uscì suo padre.

Harry's pov
Avete presente la sensazione, quella sensazione.
Ti senti paralizzato, mentre il mondo continua a muoversi davanti ai tuoi occhi a rallentatore e tu non puoi far nulla per non vederlo, non serve chiudere gli occhi, perché neppure ci riesci.
"Harry" la mano di Isa, si posò sul mio braccio, nello stesso momento in cui mia madre apparse in quella patetica scenetta da quattro soldi.
"H-Harry, o mio Dio" urló, portandosi le mani sul viso "io..io non volevo che accadesse in questo modo"
I miei occhi però non si posarono su di lei, non stavo ascoltando le sue parole perché era inutile e non volevo farlo, il mio sguardo era fisso su di un'unica persona, quella che da oltre quattro anni, mi aveva insegnato che mai bisognava fidarsi delle persone, che tutti se ne andavano, anche quando ti promettevano il contrario.
Avevo dinanzi a me, il motivo dei tanti errori che avevo commesso in passato, di cui, ancora oggi, ne pagavo le conseguenze.
Strinsi le mani in due pugni, quando notai il modo in cui fosse cambiata, quel bastardo aveva messo bene le radici il lei, quel pancione rotondo e ben evidente ne erano la conferma.
"Per favore non fare sciocchezze" sussurrò Isabelle nel mio orecchio ed a quel punto mi sorse un dubbio.
"Perché non ne sei sorpresa?" Le domandai assottigliando lo sguardo, sperai vivamente che quello che stavo pensando, fosse un errore.
"Io.... Io ho provato a parlartene, ma ogni volta che...che cercavo di aprire l'argomento tu..."
"Non continuare" sbottai, strattonando la sua presa dal mio braccio, mi sentivo tradito da tutti, ma da lei faceva più male, decisamente più male.
"Aspetta Harry, io volevo solo aiutare tua madre, ho davvero provato a parlartene quella sera, per favore aspetta" urló con gli occhi inondati di lacrime, ma non ci riuscì a convincermi, quando si trattava di mia sorella non ragionavo e tutti diventavano complici dei suoi comportamenti meschini.
Chiusi per attimo gli occhi per allontanare l'espressione delusa di Isa dalla mia mente, quando mi avviai nuovamente in auto, da solo.
Mia sorella rimase lì, ferma ed immobile a guardare ancora una volta il disastro che solo lei era in grado di creare in una famiglia.
Misi in moto, allontanandomi da tutti, anche da lei, che in tutto questo non centrava assolutamente niente, ma ero così incazzato, da non riuscire a fare una distinzione.
Avevo bisogno di respirare aria pulita, un'aria priva di bugie ed era ironico detto da uno come me, che aveva basato la maggior parte della sua vita su queste.
Guidai per ore senza una meta precisa, ignorando le centinaia di chiamate che Isabelle e mia madre mi fecero, mi stavo comportando da grande stronzo, me ne rendevo conto, mi stavo comportando da menefreghista, come sempre, ma forse quella parte nascosta di me, non era mai scomparsa del tutto.
Mi sentivo attaccato, quindi mi difendevo, senza pensare alle conseguenze, senza pensare che in quel modo e con quel gesto, avevo lasciato nuovamente sola, l'unica persona che con me non l'aveva mai fatto, che aveva assecondato le mie follie, che mi aveva perdonato con la forza del suo amore ed io forse, stavo tirando un po' troppo corda.

Mission of love [H.S.]Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ