Capitolo 64

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Harry's pov
La pazienza non era mai stata una mia grande virtù e mi sorpresi di me stesso per quanta riuscì ad averne quella sera solo per lei.
Dopo che Isabelle mi aveva raccontato nei minimi dettagli quello che era successo con quel figlio di puttana, avevo deciso di concludere quella serata o meglio il nostro appuntamento nel migliore dei modi, ma non sarebbero passate neppure ventiquattro ore dalla mia vendetta, quel bastardo doveva pagarla ma soprattutto doveva capire un paio di cose fondamentali se voleva ancora vivere su questa terra.
Non volevo coinvolgere Isabelle in quella situazione, ma non gli avrei nascondo le mie intenzioni con Mark.
"Cosa farai?" Eravamo sulla strada del ritorno, stavolta verso casa sua, diceva che era troppo tempo che dormiva fuori casa, per me non era un problema, infondo anche il suo letto era molto comodo.
"Ci sto ancora pensando" mormorai "ma non sarà nulla di piacevole per il tuo ex" precisai.
"Per favore non metterti nei guai" sussurrò con voce bassa, mi dispiaceva vederla in quella condizione, ma la sua incolumità era molto più importante e da un po di tempo a questa parte non mi sentivo molto tranquillo a saperla nello stesso posto con quel tipo, a dir la verità, fin dalla prima volta in cui lo vidi, mi era sembrato un pazzo squilibrato e purtroppo non mi ero sbagliato.
"È lui quello che si è messo nei guai"
"Forse potrei parlarne con il direttore e dire che mi dà fastidio"
"Questa è una questione che voglio risolvere io Isabelle, non devi preoccuparti di nulla, nel caso saprò come allontanalo da quell'ospedale"
Avevo le mie conoscenze e mi bastava fare una chiamata per mandar fuori dai giochi Mark, ma non volevo arrivare a quei livelli, come disse una volta Isa, perdere il lavoro era una cosa grave, ma se lui avesse fatto il solo errore di sfiorarla, non mi sarei fatto tanti scrupoli, di nessun tipo.
"e come?" Ridacchiò "a volte penso che tu abbia una vita segreta" nonostante il tono scherzoso, sapevo che in parte lo pensava davvero.
"Nessuna vita segreta, ma ho delle conoscenze"
"Belle o brutte?"
"Poco raccomandabili" era inutile mentire, il passato mi aveva fatto conoscere determinate persone, molte delle quali avevano dei conti in sospeso con me e quando arrivava il momento giusto sapevo quale era il tipo di favore che avrei dovuto chiedergli, ovviamente avevo sempre preferito evitare, tranne quando era strettamente necessario.
"Ti conosco così poco" scosse il capo ma lo disse così sotto voce, quasi come se non volesse che io la sentissi, non le erano mai piaciute le bugie e neppure a me, ma c'erano questione della mia vita in cui non potevo coinvolgerla, in cui non volevo coinvolgerla.
Lei era una persona così.. Onesta, pulita, in gamba ed educata ed ancora oggi mi chiedevo cosa ci facesse al mio fianco che ero l'esatto apposto; un bastardo, un bugiardo, ma sopratutto un uomo che aveva quasi rischiato il carcere per i suoi errori.
"Mi conosci più di tutti" spalancò gli occhi, rendendosi conto che quelle parole le aveva dette davvero.
"Lo spero Harry" disse, voltandosi nella mia direzione "non voglio più brutte sorprese, non credo che le sopporterei"
"Devi solo fidarti di me, tutto quello che faccio è solo per proteggerti"
"Promettimi una cosa" disse, quando parcheggiai l'auto in un punto nascosto dietro casa sua.
"Dimmi" le afferrai le mani nelle mie, stava tremando ed io volevo solo darle un po' di pace, la meritava.
"Parlaci con Mark, non prenderlo a pugni"
"Questo non posso promettertelo" ridacchiai amaramente, avevo già immaginato un paio di mosse per potergli spaccare il naso e fremevo dalla voglia di farlo, con certa gente era impossibile parlarci, soprattutto per un tipo come me.
"Puoi invece" mi supplicò con lo sguardo "non voglio curare le tue mani di nuovo"
"Sarà lui quello che avrà bisogno di cure, ovviamente non le tue" chiarì, nonostante la cosa fosse di per se ovvia.
"Harry" sospirò "perché sei così testardo?"
"Perché ti amo" le spostai una ciocca di capelli dal viso, era bellissima anche con gli occhi lucidi e con il trucco sbavato, ero così fortunato e neppure me ne rendevo conto di che gran dono mi avesse fatto la vita circa nove mesi fa.
"Ti amo anch'io, per questo voglio che tu mi prometta di non metterti nei guai"
"Non mi metterò nei guai, te l'ho già detto" mi allungai verso la sua portiera sbloccandola "andiamo che devo riempirti di baci" ammiccai nella sua direzione, sfiorandole le gambe, prima di scendere dal mio lato.

Mission of love [H.S.]Where stories live. Discover now