Capitolo 85

8.3K 294 31
                                    

Isabelle's pov
"Basta, la chiamo"
Da circa un'ora Cam continuava a fare avanti e indietro per casa, nell'attesa che Susan lo chiamasse.
"Dalle tempo, non è una cosa semplice"
Cercai di tranquillizzarlo, ma ovviamente fallì miseramente.
Aveva tutte le intenzioni di crearsi una famiglia con Susan e a detta sua, non appena lei avrebbe ottenuto il divorzio dal marito, le avrebbe chiesto di sposarlo.
"Sono agiato Isa" sbuffó, andandosi finalmente a sedere sul divano.
"Certo che questo pivello ha coraggio da vendere" disse Amy, mangiucchiando un'intera confezione di pop corn.
"L'avevo notato" risposi a Cam.
"E tu sta zitta, non sono un pivello" disse, riprendendo a girare per la stanza.
Harry arrivò in salone con solo un'asciugamano avvolto in vita, ignaro di quello che avrebbe trovato.
"Wow, che gran figo, ti tratti bene Isa" commentò Amy e se non fossi stata sicura della sua omosessualità, le avrei tirato qualcosa contro.
"E questi da dove sbucano?" Disse Harry, aggrottando le sopracciglia.
"Amico, Susan è andata a parlare con il marito e l'avvocato"
"E lui è agitato" continuai io, lasciando scorrere lo sguardo lungo il corpo del mio ragazzo, era pur sempre un panorama mozzafiato il suo corpo nudo e bagnato.
"Che guardi piccola?" Sghignazzò, ammiccando nella mia direzione "sai che potevi raggiungermi?"
"Harry smettila" avvampai, non appena Amy prese a ridere come una forsennata.
"Volevo solo essere gentile" scrollò le spalle con disinvoltura, era sicuramente molto a suo agio con il suo corpo "comunque vado a vestirmi, abbiamo da fare Cam" gli puntò un dito contro, girando i tacchi per dirigersi in camera da letto.
"Non ho la testa per guardare quelle cassette" borbottò il biondo, rubando una manciata di pop corn dalle mani di Amy.
"Hey, ma che fai?" Si lamentò lei.
"Di che cassette stai parlando?" Mi avvicinai a lui, trascinandolo sul divano "e sta un po' fermo" sbuffai, quando tentò di rialzarsi.
"Quelle del mot...c'è nulla, non ho detto nulla" andò in agitazione, distogliendo lo sguardo dal mio.
"Riguarda....Mark?" Chiesi esitante anche se non riuscivo a trovare nessun collegamento logico con quello di cui lui stava parlando.
Cassette? Quali cassette?
"Si, ma non chiedermi altro per favore" sussurrò, azzittendosi non appena Harry fece ritorno in sala.
"Su andiamo" disse lui "così ti distrai"
"Eh, sì certo" disse Cam, sorridendomi appena, era in difficoltà e qualcosa mi diceva che quel riccio si stava mettendo in qualche casino.
"Dove andate Harry?" Gli chiesi, mettendomi in piedi.
"Da...da mio zio" rispose, avvicinandosi a me e cingendomi fra le sue braccia "torno prima di cena, sta tranquilla" mi lasciò un bacio sulle labbra.
"Se...se qualcosa non va, me lo dici vero?"
"Certo piccola, ma sta andando tutto bene" mi guardò cercando di trasmettermi una sicurezza che non riuscì a tranquillizzarmi ugualmente.
Di qualsiasi cosa si trattasse, era pur sempre di Mark che stavano parlando e no, quando si trattava di lui c'era ben poco di cui essere tranquilli.
"Va bene" sospirai sconfitta, non mi avrebbe detto nulla, come d'altronde aveva fatto fino a quel momento.
Personalmente non avevo mai insistito più di tanto, ma dopo quasi un mese di silenzio da parte sua, era ovvio che volessi sapere almeno qualche piccolo dettaglio "saluta George da parte mia" gli dissi, perdendomi fra le sue braccia una volta ancora.
"Certo, a dopo piccola" trascinò Cam fuori casa, dove fra l'altro un acquazzone si sarebbe scaraventato sulla città fra non molto.
Ultimamente era sempre così, ma a me piaceva molto dormire stretta ad Harry quando fuori diluviava.
"Ma che sta combinando il tuo boy?" Domandò Amy, sventolandomi una mano sul viso, ero così presa dai miei pensieri, da non accorgermi neppure di essere praticamente rimasta a fissare la porta dove Harry poco fa era uscito.
"Vorrei saperlo anch'io"'sussurrai, risiedendomi sul divano, dove avremmo trascorso tutta la serata.
"Sei preoccupata?" Mi chiese, sedendosi al mio fianco.
"Mentirei se ti dicessi di no" sbuffai "credo di star impazzendo"
"Sai che novità" ridacchiò.
"Credi nei fantasmi Amy?"
"Ancora con la storia delle finestre aperte Isa? Davvero? Non credi di essere un po' paranoica?"
"Non sto parlando delle finestre" risposi indispettita "quella è stata una mia distrazione, sto parlando di un'altra cosa..." Cominciai a mangiucchiarmi le unghie, vizio che credevo essere riuscita a combattere.
"Di cosa?" Mi guardò di sottecchi.
"Ho..ho incontrato un ragazzo, due volte per la precisione...ecco mi ha lasciato una strana sensazione e..."
"Aspetta..ti piace un altro?"
"Ma che dici Amy? Oddio non hai capito nulla" piagnucolai, continuando ad ingozzarmi a più non posso.
"Beh, non sei stata molto chiara"
"Questo ragazzo che ho visto, tecnicamente sarebbe morto" un tuono squarciò il cielo in quel momento, illuminando tutta la sala dove eravamo sedute.
"Non sei divertente Isa, non voglio giocare a piccoli brividi" tremò al mio fianco, accendendo la TV.
"Non è uno scherzo Amy, so che può sembrare assurdo, ma io ho realmente parlato con questa persona, che fra l'altro ha anche riconosciuto questa collana" gliela mostrai.
"Ma di chi diavolo stai parlando?"
"Di un amico di Harry, si chiamava Ron ed è morto lo scorso anno in missione"
"E.. E cosa c'entra questa collana? Magari era un ladro, voleva rubartela" la pioggia aumentò ancora di più, in quelle condizioni era quasi impossibile guidare.
"Era sua, di Ron....l'aveva regalata ad Harry poco prima di morire e lui, lui aveva i capelli rossi, proprio come il ragazzo che ho incontrato"
"Ok Isa, mi sto cagando addosso, accendi una luce"
"Ma è già accesa" le feci notare, indicando le piccole lampade ai lati del divano.
"Beh è troppo soffusa, sembra di essere in un fottuto cimitero"
"Beh normalmente è lì che dovrebbero stare i morti"
"Oddio che ansia" sbuffó "senti questa storia è...insomma è strana, dai è impossibile che tu abbia parlato con un fantasma, per ben due volte poi"
"Si...ecco, anche a me sembra strano"
"Non hai una foto di questo Ron?"
"Cavolo è vero, non ci ho pensato, Harry potrebbe averla da qualche parte"
"Così ti levi dalla testa questa enorme cazzata"
"Infatti, su mettiamoci all'opera" la trascinai in camera da letto, dove moltissimi scatoloni contenenti la mia roba, erano ancora sparsi per la stanza.
"Chissà cosa ci combinate su quel letto"
"Non distrarti, dammi una mano"
Mi sentivo molto in colpa per quello che stavo facendo, non avrei mai voluto frugare fra le cose di Harry, non era da me, ma dovevo assolutamente togliermi quel dubbio dalla testa, rischiavo di impazzire.
Afferrai una scatola, contenente la maggior parte dei suoi effetti personali, tra cui alcuni album fotografici.
"Ammazza, quanta roba" commentò Amy, aprendo il primo album che le capitò fra le mani.
"Dobbiamo far prima che torni, si incazzerebbe tantissimo se vedesse quello che stiamo facendo"
"Tranquilla, non si accorgerà di nulla"
C'era davvero una valanga di fotografie in quelle pagine, molte delle quali ritraevano Harry, Gem, Ron e Kim da piccoli.
"Ecco la stronza"
"Già, era brutta anche da piccola" sbuffai.
"Dai non dire bugie, è figa"
"Ma da che parte stai?" Le lanciai un'occhiataccia.
"Ovviamente dalla tua, ma Kim resta ugualmente una bella ragazza"
"Sì certo" sbuffai "cerca foto più recenti"
Continuammo la nostra ricerca per oltre mezz'ora, fin quando Amy non trovò qualcosa di interessante e sconvolgente allo stesso tempo.
"È dello scorso anno, credo che sia in missione qui"
Afferrai la foto dalle sua mani e per poco non mi sentì male, era lui, o almeno quel ragazzo che avevo incontrato, gli somigliava mostruosamente.
"Non ci posso credere" scossi il capo.
"Isabelle potrebbe essere una persona che gli somiglia, quel ragazzo è morto, non può essere lui" era vero, aveva ragione, allora perché non ne ero più così convinta?
"Lo so Amy ma..." Un altro tuono, ancor più forte di quelli precedenti, ci fece prendere un colpo.
"Senti cambiamo argomento per favore" uscimmo dalla mia stanza, andando in cucina.
"Le strade sono allagate" dissi, guardando fuori dalla finestra.
"Già, posso dormire qui stanotte?"
"Certo, nessun problema, non so davvero come Harry potrà guidare in queste condizioni" cominciavo a preoccuparmi.
"In effetti non si vede nulla"
"Lo chiamo"
Afferrai il cellulare, componendo il suo numero.
"Piccola, tutto ok?" Rispose al primo squillo.
"Si Harry, solo che...come fai a tornare? Sta diluviando"
"Lo so Isa, aspettiamo che si calmi un po' prima di metterci in auto, sei sola?"
"No, Amy è qui con me"
"Bene, falla restare, non so a che ora riuscirò a tornare"
"Non preoccuparti Harry, a dopo"
"A dopo bimba"
"Ho fame"
"Anch'io, ma credo che per stasera dovrai accontentarti della mia cucina, non verrà nessuno a portaci delle pizze"
"Oddio questo fa ancora più paura della storia del fantasma"
"Mmm, ho ancora i miei dubbi" borbottai, riempiendo una pentola con dell'acqua per preparare la pasta.
"Sei seria Isabelle? Credi davvero nei fantasmi?"
"È se fosse vivo?" Azzardai.
"Non essere sciocca Isa, lascia stare quel ragazzo, ma sopratutto non mettere strane idee nella testa di Harry, né soffrirebbe soltanto"
"Hai ragione, sono stata solo una stupida, mangiamo va, che è meglio"
"Decisamente meglio" ridacchiò, apparecchiando la tavola.

Mission of love [H.S.]Where stories live. Discover now