6.

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"Ragazzi, ho bisogno di voi. Ci vediamo alla panchina tra mezz'ora?"

Claudio digitò questo messaggio sulla tastiera del suo cellulare, e lo inviò sul gruppo WhatsApp che aveva in comune con Paolo e Rosita.

"Arrivo", rispose Rosita neanche un minuto dopo, seguito da un "anch'io" di Paolo cinque minuti più tardi.

Claudio uscì di casa e corse verso il parco, dove si trovava la panchina a cui si riferiva nel messaggio. Arrivò sul luogo: trovò Paolo già seduto, e vide Rosita in fondo al vialetto camminare verso di loro.

Rosita li raggiunse, e si sedette anche lei sulla panchina di fianco a Paolo. Claudio era in piedi di fronte a loro, con il cappuccio sulla testa, lo sguardo basso e le mani in tasca.

"Allora?" lo incitò Paolo a cominciare, curioso di quello che avesse da dire, dopo qualche minuto di silenzio.

Claudio sospirò. "E' etero. Mario, intendo. E' etero."

Calò di nuovo il silenzio.

Claudio aveva parlato ai suoi amici di Mario in quei giorni. Gli aveva anche accennato, forse troppo frettolosamente, riguardo al suo interesse nei suoi confronti. Claudio sentiva di provare qualcosa, e l'euforia di provare questo qualcosa aveva su Claudio lo stesso effetto di una bomba. Non riusciva proprio a contenere l'entusiasmo, e Paolo e Rosita non facevano che prenderlo in giro per questo suo lato impulsivo e tenerone.

In quel momento però, di certo, non si sarebbero mai aspettati una tale notizia. I racconti di Claudio, erano molto chiari, e Mario sembrava davvero in un certo qual senso coinvolto da lui.

Col senno di poi, arrivarono a realizzare che forse era stato Claudio a farsi film mentali su cose che in realtà non esistevano, e Claudio non poté che trovarsi d'accordo con questa idea, suo malgrado.

"Come lo sai?" ruppe il silenzio Rosita per prima, cercando di incrociare il suo sguardo, per capire come si sentisse e cosa provasse l'amico. Claudio però non gliene dava modo: aveva sempre lo sguardo puntato per terra, e non aveva intenzione di spostarlo.

"Ho guardato il suo profilo su Facebook, e c'è una foto dove sta con una" disse Claudio tutto d'un fiato, come se sputando fuori quel pensiero, sarebbe uscita da lui anche tutta la delusione data da quella illusione. Una perfetta, bellissima illusione.

"Ma magari è un'amic-"

"No Rosi, in quella foto si baciano", la interruppe, freddamente.

Ancora silenzio.

Paolo si decise a parlare.

"Dai Claudio, non rimanerci male. C'è sempre questa evenienza per quelli come noi, purtroppo, e lo sai." Sospirò, vedendo che Claudio non si sentiva affatto meglio dopo quelle parole.

"Ma guarda il lato positivo", continuò, "hai comunque trovato qualcuno che può esserti amico a scuola. Hai sempre sofferto l'assenza di qualche complice nella tua stessa classe, e ora lo puoi avere."

"Già", si aggiunse Rosita, fingendo un entusiasmo che non era proprio appropriato alla circostanza.

"E menomale che te ne sei accorto subito che gli piacciono le ragazze," continuò, "pensa se te ne fossi accorto quando avevi già perso la testa per lui. Ora hai tutto il tempo e le possibilità per tutelarti." Fece una pausa. Claudio sembrava impassibile a quelle parole. "E in più lo conosci da solo una settimana, Claudio. Magari se lo conoscessi meglio non ti piacerebbe più così tanto. Alla fine di lui sai poco o nulla, chi lo sa, magari a lungo andare diventa un rompicoglioni come Paolo" concluse Rosita, cercando di smorzare la tensione.

Sposti tutti i miei confiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora