Mangalore giorno uno

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Arrivati in albergo decidemmo le stanze, io ovviamente finii con la bionda, Lalita e Akir ed infine Alan e Navid.

Le stanza erano una affianco all'altra, avevamo i balconi comunicanti.

-che facciamo andiamo in spiaggia, quindi?-

Akir non vedeva l'ora di farsi un bel bagno a mare.

-io rimango in stanza.-

Guardai Lalita.

-Perché non vuoi venire?-
-sono stanca, scusatemi-

E rientrò in stanza. Presi da parte Akir.

-mi vuoi dire che succede, Akir, perché Lalita sta così?-
-credo perché non ha il costume, e molto probabilmente si vergogna. E poi ha paura del mio pensiero.-
-che sarebbe Akir?-
-lena, se lei in questi giorni si vestisse da occidentale non avrei niente da dire, quello che succede a Mangalore rimane a Mangalore.-

Si mise a ridere.

-sei proprio scemo Akir.-

Ci riavvicinammo agli altri, ma prima che io potessi prendere parola, Akir si rivolse a Navid.

-senti, Navid, avresti qualcosa da ridere se mia sorella in questi giorni si vestisse all occidentale?-

Lui lo guardò perplesso.

-no assolutamente. Voglio solo che lei sia felice.-
-bene fratello. Direi che andremo d'accordo.-

Si diedero il cinque.

Intanto Alan e la bionda, bisbigliavano qualcosa di incomprensibile. Sembrava stessero litigando. E chi li capiva. Più lo guardavo più vedevo affinità e complicità tra loro.

-allora facciamo così, voi altri andate in spiaggia, più tardi noi ragazze vi raggiungiamo.-

La bionda però mi disse che andava in spiaggia e si dileguò.
Andai a chiamare Lalita.

-Lalita andiamo.-
-no lena, non vengo in spiaggia.-
-tesoro mi devi accompagnare devo andare a comprare il regalo a Kilian.-
-ok allora vengo con te.-

Dopo dieci minuti di camminata, arrivammo in una via, piena di vetrine carinissime.
Appena vidi il negozio di costumi, mi ci fiondai dentro. Lalita mi seguiva con la testa abbassata, evitava di guardare anche i costumi.
Ne adocchiai tre, erano interi, non volevo che si sentisse a disagio.

Uno era di un verde smeraldo con delle frange sul corpetto.
Uno era rosso, con delle aperture sui lati.
E l'altro era giallo, con una striscia di perline che univa il pezzo sopra da quello sotto.

-provali.-
-non posso davvero Lalita.-
-ho parlato con Navid e soprattutto con Akir, mi ha detto che puoi indossare il costume e se vuoi anche vestirti all'occidentale.-
-dici davvero?-

Corse nel camerino a provarli.
E ogni volta mi chiedeva un parere. Aveva un fisico che mozzava il fiato. Era bellissima.
Non riusciva a decidersi. Alla fine mentre si rivestiva andai in cassa e li pagai tutti e tre.
Quando Lalita lo scoprii, ci rimase.

-perché lena?-
-perché volevo farti un regalo. Non posso?-
-ma ti sei disturbata, non voglio crearti..-
-non mi crei niente.-

Comprammo dei vestitini e rientrammo in albergo. Il tempo di metterci il costume e raggiungemmo gli altri.

Quando Lalita si tolse la maxi maglia che le avevo prestato, e si mostrò in costume Akir si soffocò con la bottiglia d'acqua che stava ingurgitando, e Navid, be la faccia di Navid era emozionante, la prese per mano facendole i complimenti, e l'aiuto ad accomodarsi sulla sdraio.
Tolsi anche io la maglia. Io avevo un bikini. Semplice nero.

-lena, ma che fisicaccio ti è venuto. Non ti ricordavo così magra.-

Il solito Akir, che doveva uscirsene con le sue frasi. Io e lui dovevamo farci un bel discorsetto.

-ti facevo più in carne, acidella-

L'antipatico sempre pronto a commentare.

-senti dottore, non mi serve la radiografia.-

In quel momento volevo solo allontanarmi. Mi guardai intorno, ed in lontananza vidi delle bancarelle di mercatini sulla spiaggia.

-io faccio una passeggiata-
-vuoi compagnia acidella?-
-no grazie. Megli soli che male accompagnati.-
-la solita simpatica-
-andando con lo zoppo-

Dopo dieci passai, sentii urlare solo attenta. Mi arrivo una pallonata in faccia. Il dolore era lancinante mi accasciai a terra.
Sentivo in sottofondo solo un battibecco.

-togliti sono un dottore. Mi stai urtando i nervi. Ti ho detto spostati devo controllare che vada tutto bene. Lena? Lena?-
-non urlare, mi scoppia la testa.-
-come ti senti?-
-come una che ha preso la palla in faccia, come dovrei sentirmi.-

In sottofondo un'altra voce si fece largo tra di noi.

-scusami lena, e colpa del mio amico.-

Quella voce l'avevo già sentita. Aprii piano piano gli occhi. E lo vidi.

-Andrew?-
-si lena sono io-

Alan mi teneva la mano. Gliela scansai subito.

-direi che stai benissimo.-

Si alzò e se ne andò. Ma non torno sulla sua sdraio, lo vidi incamminarsi verso l'hotel. La bionda prontamente lo segui.

-ma che problemi ha quel tipo?-
-ah bo, non lo so, cerco di evitarlo in tutti i modi.-

Andrew mi aiuto a sedermi sulla sabbia.

-be, comunque adesso non puoi rifiutare una bevuta insieme a me, devo farmi perdonare per la pallonata. -

-ma io ti perdono anche se non beviamo insieme.-
-e neanche se ti facessi questi occhi pieni di tristezza?-

Scoppiai a ridere.

- be lo farò per questi occhietti.-
-siiiiiiii-

Iniziò a correre a riva, facendomi arrivare schizzi di acqua fredda. Era veramente carino.

Mi girai verso l'albergo, e vidi Alan sul balcone. Non riuscivo a capire ma credo ci stesse fissando.

Note autore

Voglio sapere davvero che ne pensate di questo capitolo.

Vi ringrazio davvero tutti ❤️❤️❤️❤️

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