Maggio parte nona

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Ci accomodammo ad un tavolo della mensa, dopo esserci fatte un the indiano. A Lalita tremavano le mani, forse non sapeva da che parte iniziare, così facendo un lungo sospiro spezzai quei minuti di intenso silenzio.

-Lalita ho bisogno che mi racconti, non voglio forzarti ma, devo capire la situazione per poterti aiutare.-

Lalita scoppiò, me la trovai in lacrime, tra le mie braccia.

-non voglio che pensi, che sia un brutta persona.-
-ma perché mai dovrei pensarlo? Sei una ragazza splendida.-
-perché i primi di ottobre mi dovrò sposare.-

Ero esterrefatta, ma capii subito la situazione.

-sei stata promessa? Da quando?-
-lena, il nostro destino viene scritto dal momento in cui siamo in fasce. La nostra cultura ci impone che ci venga assegnato un compagno di vita, e noi lo dobbiamo accettare e basta.-
-l'hai mai visto?-
-solo una volta, avevo sei anni, e le famiglie si incontrarono per prendere accordi.-

Mentre lo raccontava potevo sentire, il suo grido silenzioso di dolore.

-e con Navid come è iniziata?-
-Navid, arrivo due mesi dopo di me. Già al primo sguardo, il mio cuore batteva fortissimo, ma dovevo far indietreggiare queste emozioni che mi faceva scatenare, quindi iniziai a fare cose opposte a quelle che faceva lui. Tipo se lui andava a destra, io andavo a sinistra, proprio per non incontrarlo. Finché una sera, dopo la ninna nanna ai bambini, passeggiavo nel cortile a prendere aria, e vidi una luce che, si accendeva e spegneva, presa dalla curiosità mi avvicinai. E lui era lì con il più bel fiore di tutta l'India, il fiore di loto, che per noi ha il significato della purezza. E se devo essere onesta, sai che ho fatto a quel punto?-

Ormai ero presa da quella storia.

-cosa?-
-l'ho baciato lena, il mio primo bacio. Da quel momento ci vediamo ogni sera in quel punto. Ovviamente, quando non torno a casa. E sai che qual'e la cosa che mi fa più male? Che non potremo mai stare insieme alla luce del sole.-

Ok, ormai eravamo in due, stavamo creando delle valli di lacrime. La capivo benissimo, potevo capire il suo dolore, anche io non potevo più stare con il mio amore.

-Lalita tu lo ami?-
-si da impazzire.-
-ok, allora ti prometto che sistemerò questa situazione ma ci vorrà del tempo. Ora prepariamoci dobbiamo andare a casa tua, è chiedere a tuo padre di farti venire con me a mangalore.-
-ok, però senti Lena, dovresti farmi un'altro favore. Potresti indossare il sari. Mio padre entra subito in simpatia quando vede che vengono rispettate le culture.-

Ma guarda Alan in che casino mi stava facendo finire. L'avrebbe pagata per tutto questo. Anzi sapevo già cosa dovevo fare.

Il sari di Lalita mi calzava a pennello, avevamo la stessa taglia. Era giallo con dei fiori e dei pizzi argentati. Mi truccò con del kajal. Mi presto degli orecchini pendenti.
Mi sistemo i capelli.

-ora ti puoi guardare lena. Sei davvero bella.-

Appena la mia immagine si riflesse allo specchio, rimasi senza fiato. Sembravo davvero un indiana. Quelle attrici uscite da Bollywood.

-grazie Lalita.-
-lena, ma non è che hai origini indi?-
-io io, non conosco le mie origini.-

Forse, il mio viso si era rattristato molto, che Lalita subito cambiò discorso. Le fui grata per quello.

-lena, andiamo a cercare il dottore?-
-si Lalita. Deve venire anche lui da tuo pAdre. Lui ha organizzato il viaggio, e tocca anche a lui venire.-

Ridevo, già immaginavo la faccia che avrebbe fatto quando gli avremmo detto che sarebbe dovuto venire con noi.

Io e Lalita camminammo verso l'antipatico, abbassai la testa, per non farmi riconoscere.
Ci eravamo messe d'accordo in stanza, gli avremmo fatto uno scherzo.

-Alan, vorrei presentarti una mia carissima amica, latisha. Latisha lui è alan.-
-namaste.-

Quando alzai la testa, per poco non gli cadde la mascella a terra.

-credo che hai, qui, sull'angolo della bocca, un po' di bava.-

E scoppiai a ridere. Lui riprese in moto il cervello.

-sei proprio una bambina lena, e da te Lalita non me lo sarei mai aspettato.-

Ormai ridevamo a crepapelle.

-sbrigati Alan, perché dovrai venire anche tu. Visto che sei un dottore. E per fare gli omaggi dovrai visitare tutti i parenti di Lalita, almeno suo padre contraccambierà questo favore facendo venire Lalita. Su muoviti, vatti a vestire. Tu mi hai tirato dentro a questa storia, e anche tu ne sei responsabile.-

-io cosa?? sei proprio una bisbetica.-

Mentre tornava in stanza, si giró un'altra volta, a squadrarmi. Io con tutto il fiato che avevo in gola urlai

-ma non sapevo fossi un guardone!-

Lalita ormai era a terra per le risate.
Dall'andatura dei suoi piedi si poteva capire che era furioso.
Gli stava bene. Non avrebbe dovuto trattarmi in quella maniera. Se giocavi con il fuoco, ti ritrovavi bruciato.

Note autore

Che ne dite di questo capitolo? Come sempre mi interessano le vostre opinioni, belle o brutte che siano.

Oggi volevo fare un grande in bocca al lupo a MomiSunFlower perché il 13 giugno uscirà in versione cartaceo il suo libro.

E ringraziare come sempre tutte voi che mi sostenete.

Spero sempre di potervi regalare emozioni.

With me foreverWhere stories live. Discover now