Continuava a parlare a stento, con la voce tremante. Schiusi le labbra sorpresa. - Be', ad essere sincera, avevo già intuito qualcosa. Ma cosa c'entra Harry? - chiesi curiosa.

- Travis era andato via poco dopo, proprio quando stavate rientrando dalle prove, e lo ha incontrato fuori. Da quello che mi ha raccontato Harry, Travis lo ha iniziato a minacciare, dicendogli di starmi lontano. Lui ha risposto a tono ed è finita a scazzottate - spiegò con una nota di amarezza nella voce. Sembrava delusa dal loro comportamento, e di certo non potevo biasimarla.

Ero stupefatta per non aver notato tutto quel trambusto, troppo presa dalla discussione con Shawn. - Non mi sono accorta di nulla - ammisi sotto shock. Travis ed Harry avevano fatto a botte per Jodie. A quel punto, erano chiare ben due cose: primo, l'ex ragazzo di Jodie, Travis, era ancora innamorato di lei ed era venuto qui per questo; secondo, non sembrava l'unico a provare qualcosa per la moretta, dato il comportamento di Harry.

- Non mi guardare così - mi ammonì, mettendo il broncio. - Harry sembra parecchio interessato a te. Ti guarda in un modo strano, ti difende e... Guarda un pò: fa anche a botte per te! - dichiarai con una strana enfasi che la fece sorridere per una frazione di secondo. - Vogliamo parlare del cantante? - rigirò la frittata, alzando un sopracciglio e facendo un ghigno soddisfatto, come a dire "Ti ho fregata".

Sgranai gli occhi, per poi lanciarle uno sguardo fulminante. - Hai cenato? - le chiesi, mettendomi in piedi. - Ti sembro una che ha avuto il tempo di cenare? - ironizzò, prima di imitarmi.

Sorrisi, incamminandomi verso la porta. - Andiamo ad abbuffarci di schifezze e poi devi aiutarmi a fare una cosa! -.

***

- Annie, che hai fatto? - urlò la biondina, interrompendo la conversazione tra me e mia madre.

- Tesoro, che sta succedendo? - chiese mia madre preoccupata. - Niente, mamma, è solo una mia amica. Quindi, a che ora dovrei venire? -.

- Prima di cena -.
- Va bene -.
- Grazie mille, tesoro. Non so come farei senza di te! - disse sollevata. La salutai e dopo aver ricevuto una sua risposta, terminati la chiamata.

- Perché urli così? Mia madre avrà pensato che mi stessi bucando, conoscendola - constatai ridacchiando. Lindsey si era appena seduta sul letto di Vicky, che stava dormendo come se non fosse nulla. - Per due motivi. Uno: è domenica mattina e dovresti staccarti dai libri. E poi, cosa diavolo leggi? Freud? E due: dove sono i tuoi capelli?! - ritornò a strillare nell'ultima frase, gesticolando animatamente.

Mi venne spontaneo ridere per la sua espressione traumatizzata. Be', Jodie aveva fatto un bel taglio netto. I miei capelli, che fino alla sera precedente, arrivavano fin sotto la vita, adesso arrivavano senza sforzi appena qualche centimentro sotto le scapole. - Erano rovinati, così ho chiesto a Jodie di sistemarmeli un po' - la informai, trattenendo una risata.

- È così che passate il sabato sera? Complimenti, eh! - ironizzò puntandomi un dito contro, dopo essersi rialzata. Scrollai le spalle con un sorriso genuino, aspettando che uscisse dalla stanza.

- Che ci fai qui? Mi stai pedinando?! - sbottò dall'altra parte della porta, che era rimasta socchiusa. - Levati di mezzo! -.

La sua copia maschile entrò nella camera come se fosse stato in casa propria, senza bussare o quanto meno avvertire. Una di noi due poteva essere nuda, o in accappatoio.

- Victoria! Alzati! Anche tu, Annie, devi venire - ordinò affannato. Alzai entrambe le sopracciglia. - Buongiorno e buona domenica anche a te, Harry - dissi sarcastica, chiudendo il libro sulle mie gambe. Quella mattina non c'era proprio verso di studiare!

Quel ragazzo con la chitarra in mano 2Where stories live. Discover now