Capitolo 28

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"Di nuovo grazie, per tutto." Ringraziai di nuovo la famiglia Payne.

Questa mattina saremmo dovuti tornare al nostro liceo: la pacchia era finita, purtroppo. Tre settimane non erano mai abbastanza quando si trattava di non fare niente, o quasi. Sì, perché mi avevano permesso di fare ben poche cose.

Io e Liam quasi ci evitavamo, era un miracolo se ci dicevamo anche un misero 'ciao'. E, insomma, le vacanze erano passate in questo modo: alzandosi presto, cercando di evitarlo il più possibile e far in modo che si schiarisse le idee sulla sua ragazza, su ciò che stava facendo e su di me.

Nonostante tutto, queste vacanze erano di gran lunga meglio di tutte le altre che avevo passato da sola. Il clima che c'era dentro quella casa era così accogliente e premuroso che era difficile andarsene così, senza sentirne la mancanza.

'vieni a trovarci ancora qualche volta. ' Aveva detto sua madre, Karen, abbracciandomi, prima che uscimmo di casa. Quella donna era davvero fantastica. Avevo socializzato molto con Ruth, come anche con Nicola. E dire che ogni giorno era una cosa diversa in quella casa; non potevi mai aspettarti ciò che stava per succedere. Il padre era il più 'festaiolo', se così si poteva dire. Non esattamente nel senso della parola, ma aveva sempre quella voglia di festeggiare, aveva sempre quel sorriso sulle labbra. Tutta la famiglia trasmetteva felicità.

Probabilmente l'unica nota che stonava in tutto questo era Kate. Dio, si lamentava per qualsiasi cosa! Come non la sopportavo. Un giorno si era pure lamentata che il bagno fosse troppo piccolo e troppo bianco. Mi aveva fatto ridere, mi ero dovuta trattenere. Sinceramente ancora mi chiedevo come potesse fare Payne a sopportarla. Ma, tentavo di convincermi che se lui sta con lei, qualcosa di buono dovrà pure averlo, no?

Il viaggio verso il liceo fu molto silenzioso, interrotto solamente dalla musica proveniente dalla radio accesa da Liam.

Non potevo negare di aver creato una miriade di castelli immaginari su cosa sarebbe potuto succedere dopo quel bacio. E mi davo della stupida per averlo fatto, ma, alcune volte, la mia mente lavorava più del dovuto.

Anche le ragazze mi prendevano in giro per ciò che era successo. E dovevo ancora ringraziarle per il fatto che non mi facessero pensare troppo. Sarei impazzita, altrimenti.

Liam parcheggiò nel parcheggio della scuola e scendemmo dalla sua auto. Presi la mia valigia dal bagagliaio e comincia ad avviarmi all'interno del dormitorio per ritirare le chiavi della nostra stanza, dato che ero stata completamente ignorata. Chissà se gli altri erano già arrivati.

"Buongiorno, potrei ritirare le chiavi della stanza 151, per favore?" mi rivolsi alla 'segretaria', non appena arrivai dentro all'edificio.

Mi porse le chiavi, che presi ringraziandola, e mi avviai verso le scale. Fortunatamente avevo solo una valigia.

"Ragazzi, tra una settimana o poco più andremo a Boston, non siete felici?" disse il professore di storia, cercando di far ritornare a vivere i suoi studenti, che sembravano più zombie che altro.

E tra loro c'ero anche io. Ma che ci volete fare? Eravamo appena tornati dal fare il 'nulla assoluto', non era così facile riprendersi e cercare di stare attenti per cinque ore, se si contavano anche quelle del pomeriggio, poi.

Diciamo che gli altri, però, avevano più problemi a tenere gli occhi aperti. Durante le vacanze mi ero svegliata sempre presto, quindi non avevo fatto molta fatica quella mattina, al contrario di Zayn, che si è alzato con mezz'ora di ritardo.

"Avanti, tiratevi un po' su! Visiteremo tanti musei e mostre d'arte, non siete eccitati all'idea?" ribadì il concetto.

Un lamento si alzò per tutta la classe. E chi aveva voglia di andare a vedere tutti quei musei, quando eri in America? Era ovvio che tutti avrebbero voluto divertirsi!

Teenage Dreams \\ Liam PayneWhere stories live. Discover now