Capitolo 24

33 2 0
                                    

Mi svegliai a causa di tutto il trambusto che i miei coinquilini stavano combinando.

Ma io dico, si porta rispetto per una persona che sta ancora dormendo!!

E si deve portare rispetto facendo assoluto silenzio.

Esattamente il contrario di ciò che stavano facendo loro.

Riconobbi la voce di Kate in tutto quel trambusto, quindi era ritornata in camera.

Mi avrebbe fatto un piacere se sarebbe rimasta là dov'era per sempre.

Non sarei più stata costretta a vederla.

Che liberazione!!

Puoi dirlo forte.

In ogni caso, non c'era più alcun modo di farmi tornare a dormire.

Una volta che mi svegliavo, dopo era praticamente impossibile riaddormentarmi.

Aprii la porta con estrema lentezza, data la mia vitalità mattutina.

Mi sfregai una mano sugli occhi e chiusi la porta alle mie spalle.

"Ma che cosa state facendo?" chiesi assonnata e frastornata.

"Niente, torna a dormire." Mi congedò subito Liam.

"Non ci riesco."

"Non sono cazzi miei." Rispose acida Kate.

"Non stavo parlando con te." Risposi, altrettanto inacidita.

"Va bene, calmatevi." Intervenne Zayn.

"Vedo di tornare a letto. Buona giornata."

Zayn forse era l'unico dei tanti che metteva tranquillità in tutto quel trambusto.

In ogni caso, mi rimisi a letto, anche se, come già previsto, non riuscii a riprendere sonno.

Per ciò, mi alzai di nuovo e decisi di farmi una doccia tanto per darmi una rinfrescata e rivitalizzarmi.

Uscii dalla doccia e presi dall'armadio dei jeans chiari, un maglione a righe blu, rosa e bianche, una canottiera bianca, una sciarpa coloro carne e un beanie dello stesso colore e li indossai.

Visto che a breve sarei dovuta uscire con i miei genitori e mio fratello, mi misi direttamente anche un paio di converse basse bianche.

Uscii dalla mia camera e mi accorsi che tutti i ragazzi erano spariti.

Era appena arrivata la mia famiglia.

Perfetto.

"Ciaoo!" li salutai, andando loro incontro.

"Emily, come sei bella." Esclamò mio padre.

"Papà, per te sono bella anche con un sacco di patate addosso." Gli feci notare.

Scoppiarono a ridere.

"Usciamo?" chiese mia mamma.

"Ovvio."

"Okay, dove andiamo?" chiese Justin.

"Non ne ho idea. Non conosco molto bene Londra." Ammise mia madre.

"Potremmo andare in un bar." Propose mio padre, ovvero colui che trovava sempre una soluzione a tutto.

"Almeno facciamo colazione." Aggiunse.

Scegliemmo un bar molto piccolo, anche intimo se vogliamo, con i tavolini in legno e i divanetti.

Sembrava quasi un pub.

Teenage Dreams \\ Liam PayneWhere stories live. Discover now