Capitolo XXIII

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Le parole le erano rimaste in gola. Maya non era riuscita a parlare, adassumersi la responsabilità di quella rivelazione, non ne aveva avuto il tempo...
Lui la aveva preceduta... inaspettatamente... incomprensibilmente...
Sì perché quella voce non era di Hijiri, il cui volto era totalmente trasfigurato dallo stupore, gli occhi sbarrati, un'espressione che si ripeteva sui volti di tutti i presenti in sala, in particolare su quello di Masumi.

Solo Maya sembrava non capire, quella voce...sì la conosceva, ma non capiva quello che stava accadendo.

Nemmeno si era accorta della sua presenza nel teatro, solo nel momento in cui aveva parlato si era voltata alla ricerca del punto da cui la voce proveniva e lo aveva visto...
Il vecchietto del parfait...era lì sulla sua sedia a rotelle e aveva appena detto di essere il donatore di rose...

Cosa stava succedendo? Maya non capiva e lo fissava con sguardo interrogativo, mentre nella sala ancora aleggiava un silenzio quasi irreale.

Quando era entrato? Perché era lì? Perché aveva mentito sulla sua identità? E soprattuto perché tutti lo guardavano sbigottiti? Tutte queste domandesi affollavano nella mente di Maya...

Poi improvvisamente i flash cominciarono ad illuminare la sala, i giornalisti scattavano foto compulsivamente, a ripetizione, a lei e all'uomo in carrozzella.

Poi una voce ruppe il silenzio "Signor Hayami, può dirci di piú?"

Maya ebbe un tuffo al cuore, cosí il suo tentativo di distogliere l'attenzione da Masumi non era servito a nulla?

Si voltò istintivamente verso l'uomo che amava, ma lui non se ne accorse... Mizuki era ancora al suo fianco, lo sguardo di lei indecifrabile
Maya notò il pallore di Masumi, lui era visibilmente nervoso, di più, sembrava avesse paura.
Seguì lo sguardo di Masumi e si rese conto che guardava l'uomo sulla sedia a rotelle, non aveva considerato il giornalista...

"Signor Hayami, allora? Cosa ha da dichiarare?" La voce di un altro giornalista a fare eco al primo

Maya inconsapevole di ciò che stava accadendo cerco Kuronuma sperando in chissà quale conferma, ma incontrò l'ennesimo sguardo esterrefatto puntato sul finto donatore di rose, avrebbe voluto parlare, ma per dire cosa, non capiva cosa stava succedendo...

Poi di nuovo quella voce "Non ho niente da aggiungere a quello che ho appena detto, sono io l'ammiratore segreto di Maya Kitajima, punto. Vero Maya?" Si era voltato verso di lei

Signor Hayami, possibile che quell'uomo fosse il padre di Masumi?
Possibile che tutti ne fossero al corrente tranne lei? Questo avrebbe spiegato la reazione di tutta la sala dopo la sua dichiarazione.

Cosa doveva fare? Cosa?

"Perdonami Maya se ti ho messo in questa situazione davanti alla stampa... ma sai che ti considero come una figlia, anche se forse ho più l'età per essere tuo nonno" sorrise mentre parlava "Non potevo certo permettere che quel ragazzino si prendesse meriti che non ha!" disse fulminando Satomi con lo sguardo
Il ragazzo ragazzo rimase pietrificato, non aveva fatto i conti con la vera identità del donatore di rose, ma mai avrebbe pensato che potesse essere il vecchio presidente della Daito.

"Io... io..." Maya non sapeva che dire, quell'uomo non aveva nulla dello spietato presidente che le avevano descritto, quell'uomo stava offrendo a lei e Masumi una via di fuga attirando su di sè il vortice mediatico...

Lo sguardo preoccupato di Masumi però raccontava altro, era chiaro che non era al corrente di quello che avrebbe fatto suo padre.

Maya aveva poco tempo per pensare, ma non poteva certo abbandonare la sicurezza con cui aveva parlato fino a pochi istanti prima, aveva già esitato fin troppo.


"Signor Hayami..." iniziò "Come sempre mi ha battuto sul tempo, anche io non potevo permettere che Satomi si prendesse meriti non suoi!" sentenziò riprendendosi dall'esitazione di poco prima.

"Signorina Kitajima" azzardò un giornalista "tutti noi eravamo convinti che le fosse innamorata del suo ammiratore..."

Se la aspettava quella frase, "Il mio amore per il signor Hayami è quello di una figlia verso il padre, io gli devo tutto, mi ha aiutato fin dalla mia prima apparizione..." disse mentre scendeva dal palco e si dirigeva verso Eisuke.

Gli posò in grembo la rosa viola, lo abbracciò e gli sussurrò all'orecchio "Grazie, grazie davvero..." 

Masumi non credeva ai suoi occhi, era certo che Maya nemmeno sapesse chi fosse suo padre... "Mizuki" si rivolse alla fidata segretaria "vai da lei" aggiunse ancora pallido.
"Subito" rispose Saeko mentre si avvicinava all'attrice.

Masumi intanto, approfittando della distrazione dei giornalisti, fece un cenno discreto a Hijiri, che in un attimo fu al suo fianco.

Natsuo in un angolo della sala si stava chiedendo per quanto tempo Maya avrebbe ancora retto ad una tensione di questo tipo... non visto si avviò verso i camerini... dall'espressione dipinta sul volto di Kuronuma le prove per quella giornata erano senz'altro finite.


Mizuki aveva raggiunto Maya ed Eisuke, contornati dai fotografi, i due si scrutavano a vicenda, inconsapevoli degli scatti in successione continua di cui erano protagonisti.

"Signori, basta così" aveva tuonato la giovane segretaria riscuotendo i due dai loro pensieri, "Per oggi avete avuto il vostro scoop, ora siete pregati di uscire dagli studi!"

"Chi altro sapeva che lei era il donatore di rose" azzardò un giornalista

"Allora non sono stata abbastanza chiara?" sentenziò Saeko mentre mostrava alla piccola folla la via verso l'uscita

Nessuno si era ancora mosso "La Signorina Saeko ha ragione" disse semplicemente Eisuke "Per oggi potete ritenervi soddisfatti, indirò al più presto una conferenza stampa cui sarete tutti invitati" poi rivolto a Maya "Per me è ora di rientrare Maya, questo povero vecchio è molto stanco...a presto" le disse

"A presto" rispose lei depositandogli un bacio sulla guancia

Eisuke Hayami sussultò, non era difficile capire come quella ragazza fosse riuscita a conquistare il gelido cuore del figlio, pensava mentre si dirigeva, sospinto da uno dei suoi assistenti, verso l'uscita secondaria del teatro. L'autista della Daito lo stava aspettando sul retro...

Masumi non riusciva a capacitarsi di quello che era appena successo, doveva parlare con suo padre e doveva farlo al più presto. "Hijiri" disse rivolto all'uomo ombra "dì a Maya che ho dovuto andare via, devo scoprire cosa ha in mente mio padre... la richiamerò al più presto"

"Riferirò" rispose lui

"E tieni d'occhio le mosse dei Takamija, ho l'impressione che non se ne staranno con le mani in mano"

"Certamente, la consideri cosa fatta"

"Grazie" gli poggiò una mano sulla spalla e si diresse a passo spedito verso l'uscita principale senza accorgersi dello sguardo di Maya che lo seguiva.


"Maya" la chiamò Mizuki "Vieni andiamo in camerino" aveva notato che anche Hijiri si stava dirigendo in quella direzione

"Ma Masumi...." esitò lei "Cioè, il Signor Hayami..."

"Non preoccuparti, sono sicura che ti spiegherà tutto più tardi, vieni..."

Mentre si avviavano verso il camerino Kuronuma, ormai sopraffatto dall'esito degli eventi sentenziò "Va bene, direi che per oggi le prove sono finite! Ma domani vi voglio tutti qui con un ora di anticipo e si prova ad oltranza! Non voglio più interruzioni! E' chiaro?"

Silenzio

"Bene lo prendo come un sì!"

Il filo del destinoOnde as histórias ganham vida. Descobre agora