CAPITOLO I

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  La notizia al telegiornale la aveva colpita con la potenza di un'esplosione
"Shiori Takamija ha tentato il suicidio, il fidanzato Masumi Hayami attende che si riprenda al suo capezzale"
Il suo sguardo era diventato vitreo, non avrebbe avuto importanza che lei fosse cresciuta, che lei fosse diventata adulta come gli aveva promesso al termine della crociera...lui non la avrebbe aspettata, non poteva aspettarsi altro da lui.
Masumi sarebbe rimasto accanto a Shiori, ne era certa, anche per questo lo amava, per il suo animo nobile... e lei non gli avrebbe chiesto di abbandonare la sua promessa sposa per quello che forse agli occhi di lui poteva sembrare un capriccio infantile... un capriccio che Maya non poteva definire altrimenti se non amore eterno... Era certa che non avrebbe amato nessun altro con quell'intensità...
Lo amava così tanto che le bastava saperlo felice, appagato... le bastava vederlo vivere.

Spense la televisione e salì in camera per prepararsi per andare alle prove, si sedette stancamente davanti allo specchio, i suoi pensieri in quel momento non andavano al teatro, erano dannatamente lontani...
Non riusciva a pensare ad altro se non a lui... Eppure sapeva che aveva atteso tanto troppo per aprirgli il suo cuore, sapeva che era troppo tardi, che le rimaneva solo un ombra scarlatta...
Lui per chissà quale oscuro motivo non era pronto a mostrarsi, e forse non lo sarebbe mai stato...
Probabilmente era giusto così... senza contare che già sapeva che avrebbe dovuto rassegnarsi a perdere anche quel sottile legame con lui... lui che non sapeva che lei aveva scoperto tutto...
Si pentì improvvisamente di non averglielo gridato quella notte al tempio, quando aveva dato un nome al sentimento che la legava a lui: A M O R E.
Un amore così grande che le aveva fatto paura, ancora di più perché non osava nemmeno lontanamente sperare che fosse ricambiato, non da lui, così perfetto quanto irraggiungibile... un amore che la stava annientando.
Così era stato più facile rifugiarsi nella recitazione, crogiolarsi in un amore platonico, accontentarsi delle battute sarcastiche che ogni tanto le rivolgeva, consapevole del fatto che quell'improvvisa scoperta le avrebbe impedito di tenergli testa come di consueto.
La ragazzina ribelle si era trasformata in una donna innamorata, peggio, innamorata senza speranza.
L'ultimo barlume che ne era rimasto si era spento impietosamente a quella notizia "Shiori Takamija ha tentato il suicidio, il fidanzato Masumi Hayami attende che si riprenda al suo capezzale"
Non c'era posto per lei... poi d'improvviso la paura, come aveva potuto non pensarci prima... perché la signorina Takamjia aveva compiuto un gesto tanto sconsiderato?
Era bella, ricca e stava per sposare un uomo meraviglioso... Perché rinunciare a tutto questo?
E se lui dopo la crociera... avesse cambiato idea... se avesse sciolto il fidanzamento?
Per un attimo si sentì felice a quel pensiero, ma si maledì per aver anteposto sé stessa alla salute di Shiori.
Ebbe un conato di vomito, come aveva potuto pensare anche solo per un attimo di essere felice del dolore altrui, per la prima volta ebbe la certezza che per ogni goccia di felicità di qualcuno, c'erano fiumi di dolore per molti altri, preferiva di gran lunga essere lei a soffrire... "Non potrei edificare la mia felicità sulla rovina di qualcuno..."
La loro storia, se così si poteva definire, era nata sotto una cattiva stella.
In fondo non era possibile che Masumi la ricambiasse, forse amava il suo talento, la sua passione, come più volte le aveva fatto intuire, ma niente più, ne era certa... la crociera era stata solo una bella favola... nemmeno... perché non c'era stato il lieto fine.
Troppe cose erano andate storte dopo quella crociera da sogno: l'incidente di Yu, la cecità di Ayumi, il peggioramento della Signora Tzukikage e ora il tentato suicidio di Shiori...
No, la felicità non si poteva costruire sulla sofferenza degli altri, e se non si sentiva colpevole ma solo affranta per Ayumi e Chigusa, non poteva fare a meno di collegare ciò che era successo a Yuu e Shiori al suo amore per Masumi...
Non riusciva a capirne il motivo, ma era certa che i loro destini fossero legati a filo doppio.
Era tardi e doveva andare alle prove, anche se non era certa di riuscire ad interpretare Akoya, ora che davanti a lei vedeva solo buio e sentiva che quell'ombra scarlatta, che per tanto tempo l'aveva sostenuta sarebbe svanita a poco a poco... ma nel suo cuore no, nel suo cuore non ci sarebbe stato posto per nessun altro. Mai.
Si sarebbe limitata a sopravvivere ripensando ai pochi momenti in cui aveva osato sperare in un futuro che sorridesse al suo amore impossibile...
Valeva la pena continuare a recitare? Valeva la pena combattere per un ruolo che non sarebbe riuscita a cogliere perché le fiamme dell'amore che la Tsukikage le chiedeva erano inesorabilmente morte quel giorno, quando aveva realizzato che il posto di Masumi era al fianco di Shiori? Sapeva che era giusto fosse così...
Si vergognò di aver pensato di arrendersi, Ayumi rischiava di diventare cieca ma niente e nessuno era riuscito ad impedirgli di continuare a provare... ma lei non era forte come Ayumi, non lo era mai stata... ed ora meno che mai...
Però decise che avrebbe lottato fino all'ultimo, lo doveva alla sua eterna rivale, alla sua maestra, a Yuu... e sì anche a lui, soprattutto a lui, al suo primo fan... forse avrebbe deluso tutti, lo spirito della dea, più ancora il cuore di Akoya le sfuggivano inesorabilmente dalle mani, insieme al sogno di un amore infranto.
Basta doveva smetterla di cullarsi nella disperazione, doveva reagire... ma stavolta non ci sarebbe stato Hayami san a stuzzicare il suo desiderio di rivalsa... quante volte lo aveva fatto? E lei non aveva mai capito che era solo il suo modo di aiutarla ad affrontare la vita... a diventare adulta...
E ora che lo aveva capito... era tardi.
Si perse in quell'immagine riflessa davanti a sé... quell'immagine che non le restituiva ciò che avrebbe voluto vedere né come attrice, né come donna, si annientò in quell'immagine per un tempo indefinito, guardandosi senza vedere...
Quanto tempo era passato? Maya era ancora seduta davanti allo specchio, lo sguardo perso alla ricerca dell'ultima maschera di vetro, la più importante, quella di Akoya, quando il cellulare suonò all'improvviso.
Quasi senza rendersene conto rispose con voce non sua "Chi mi chiama?"
Kuronuma all'altro capo del telefono fu quasi scosso dall'intensità di quella voce, e pur non vedendo Maya ebbe la certezza che stava disperatamente cercando di calarsi nel personaggio... ma allora perché diavolo non era ancora in sala prove... Si riscosse "Kitajima!!!" gridò
Maya fu come risvegliata da un lungo sonno, aveva perso la cognizione del tempo "Sì" rispose di rimando in tono concitato
"Kitajima dove diavolo sei? Qui non stiamo giocando! La rappresentazione si avvicina e tu fai tardi alle prove! Perfino Yuu è già qui!"
Aveva ragione, Kuronuma aveva ragione e lei non aveva scuse, o meglio non poteva certo raccontargli che non riusciva a pensare ad altro se non al fatto che aveva perso l'amore della sua vita... Masumi Hayami.
Rise di sé stessa, una sciocca stupida ragazzina che spasima d'amore per l'uomo più desiderabile del Giappone, e lei... un'attricetta tra tante, che per anni gli aveva gridato in faccia il suo disprezzo, ora cosa pretendeva?
"Kitajima!!!" si era scordata del suo interlocutore, come poteva pensare di riuscire a concentrarsi alle prove se non riusciva a sostenere una semplice conversazione telefonica?
"Ci sei ancora?" tuonò il regista alterato
"Sì mi scusi per il tremendo ritardo!" si affrettò a rispondere lei
"Hai esattamente 10 minuti per arrivare in sala prove!!! Altrimenti oggi sei FUORI!!! E' Chiaro?" tuonò ancora
"Volo!" assicurò lei mentre già stava scendendo di corsa le scale.
Kuronuma aveva riattaccato il telefono con rabbia "Ma cosa diavolo ha in questi giorni?"
Notò subito lo sguardo di stizza di Sakurakoji, che fosse successo qualcosa tra loro? In effetti dopo l'incidente Yuu era molto più freddo con lei... aveva creduto che fosse dovuto al fatto che rischiava di non riuscire a recitare, ma riflettendoci in effetti era stato scostante solo con lei... "Yuu, cosa è successo, avete litigato?"
Yuu fu sorpreso da quella domanda, Kuronuma non si interessava quasi mai ai rapporti tra gli attori...
"No, no... non è successo niente..." tentennò il ragazzo
"Sakurakoji... non sono nato ieri... è ovvio che qualcosa è cambiato, almeno da parte tua. Non mi importa cosa succede tra voi, ma questo NON DEVE e sottolineo NON DEVE INTERFERIRE in alcun modo con la rappresentazione! Sono stato abbastanza chiaro?"
Yuu serrò la mascella, punto sul vivo... e a Kuronuma non sfuggì la sua espressione "Allora sono stato chiaro?" ripetè
"Chiarissimo." Rispose Yuu
"Bene. Ora comincia a provare la tua parte mentre aspettiamo che arrivi Maya"
Maya... era sempre più difficile affrontarla, parlare con lei... davanti agli occhi la vedeva ancora abbracciata ad Hayami! E lei non gli aveva confidato niente... come poteva dire che era il suo migliore amico e non parlargli di.... Dio non voleva pensarci, non poteva crederci...
Lui aveva passato anni a cercare di sconfiggere il suo Ammiratore e Masumi Hayami era riuscito a farla capitolare così in una sera? Non sapeva se essere più in collera con Maya che era caduta preda di chissà quali traffici del presidente della Daito o con lui che aveva osato posare gli occhi su quanto di più puro si potesse trovare sulla faccia della terra...
Si avviò verso il centro della sala, cercando di scacciare ogni pensiero che potesse pregiudicare la sua concentrazione per calarsi nel ruolo di Isshin...

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