CAPITOLO XIII

227 5 1
                                    


La telefonata del vecchio Hayami l'aveva colta completamente alla sprovvista.
"Signorina Mizuki!!!" aveva gridato "Come è possibile che lei che è la segretaria personale di mio figlio non abbia idea di dove io possa trovarlo!!!"
"Signor Hayami... le ho detto che stamattina non è venuto in ufficio... credo che sia con la signorina Shiori... in ospedale..."
"Le dico che non è così, devo parlargli proprio di questo! Ho capito che dovrò fare da me come sempre!" Aveva interrotto la comunicazione senza nemmeno darle il tempo di replicare.
Ma dove poteva essere, se non era dalla sua fidanzata... dove poteva essere... e soprattutto perché non era dove tutti si aspettavano che fosse, dove era suo compito essere... che si fosse finalmente deciso?
L'assenza del giovane presidente aveva letteralmente scatenato l'inferno. Il cellulare inesorabilmente spento...
Un'unica mattinata di assenza e il consueto equilibrio dell'ufficio era miseramente crollato, lo staff dipendeva troppo da lui, o forse c'era dell'altro.
Documenti che non avrebbe firmato, appuntamenti saltati, telefonate a vuoto... sembrava che tutto il mondo si fosse improvvisamente accorto che LUI non c'era... No, no, doveva essere successo qualcosa pensò Mizuki, era impossibile una simile quantità di coincidenze.
Davanti all'ufficio di Hayami si era formata una piccola folla, tra gli impiegati spiccava un viso che a Mizuki non sembrò nuovo... alto, slanciato... era quasi certa di averlo già visto insieme ad Hayami ma non ricordava in che occasione.
L'uomo si fece largo e la raggiunse, sorrise togliendosi gli occhiali e disse soltanto "Vorrei parlare con il Signor Hayami"
"Ha una richiesta di riserva?" chiese ironicamente lei
Davanti all'espressione stranita di lui aggiunse "Mi scusi... è che tutte queste persone che lei vede avrebbero bisogno di parlare con lui, il fatto è che nessuno sa dove sia, ho anche provato a chiamarlo sul cellulare ma senza risultato"
"Sì, sì. il cellulare è spento, altrimenti non sarei qui... devo parlargli di una questione della massima importanza."
"Si tratta di trattative inerenti la nuova stagione teatrale?" chiese Mizuki senza sospettare minimamente il ruolo di Hijiri...
"Non sono autorizzato a parlarne" tagliò corto l'uomo
"Che cosa?" quel bell'imbusto voleva forse farle credere che il vice presidente la stava tenendo fuori dai nuovi affari della Daito? "Come sarebbe a dire? Io sono la segretaria personale del Signor Hayami!" disse, sfoderando uno sguardo di sfida
"Non sono qui per minare la sua posizione se è questo che sta pensando" rispose Hijiri sorridendo "So benissimo quanto sia importante il suo ruolo alla Daito, il Signor Hayami non ne fa mistero, la mia posizione è un po' diversa... le dirò solo che mi occupo della Daito solo trasversalmente, il resto non ha a che fare con la società."
Mizuki ebbe un flash, cosa importava ad Hayami oltre agli affari? Solo Maya...
Ricordò che la ragazza un giorno si era lasciata sfuggire un nome... cercò di ricordarlo... Hijiri sì era quello il nome! Che fosse proprio quel giovane... l'unico collegamento tra Maya e l'ammiratore...
Maya quel giorno non aveva detto di più, aveva ancora davanti agli occhi l'espressione colpevole di Maya mentre diceva "Oddio, non avrei dovuto dirlo, avevo promesso..."
Solo allora si decise a guardare meglio il giovane.
"Cosa c'è?" chiese lui notando il suo sguardo indagatore.
"Lei era alle prove la settimana scorsa..." notò che la calma del giovane stava vacillando, e affondò decisa "...con un mazzo di rose..." disse puntando l'indice verso di lui.
Lo stupore sul viso del ragazzo confermò a Mizuki che aveva fatto centro
Non ebbe esitazioni "Venga con me" gli disse decisa aprendo la porta dell'ufficio di Hayami
Hijiri la seguì senza proferire parola, come diavolo aveva fatto a riconoscerlo? Eppure credeva che il travestimento da fattorino fosse efficace! Hayami gli aveva detto che Mizuki era una donna "speciale" con un'intelligenza ed uno spirito di osservazione innati.
"Quindi lei è la persona che veglia su Maya al posto suo." Non era una domanda quella di Mizuki, ma una constatazione
"Non capisco di cosa stia parlando" tentò inutilmente di svicolare lui
"Non ci provi nemmeno Signor Hijiri" affermò con sguardo deciso. Incrociò le
Dannazione come sapeva il suo nome?
"Non mi chieda come conosco il suo nome, non glielo dirò" lo anticipò lei senza tanti giri di parole "Le dirò che da anni so che Hayami è l'ammiratore di Maya e non solo perché ammira il suo talento di attrice, lui la ama, la ama a tal punto da sopportare il suo odio se questo la farà brillare... e sono convinta che lei non lo odi più, e forse non lo ha mai odiato... di più sono praticamente certa che ne sia innamorata" aggiunse alla fine guardando il panorama come tante volte aveva visto fare al suo giovane capo.
"Lei è una donna molto interessante Signorina Mizuki" affermò Hijiri attirando la sua attenzione
"Lo prendo come un complimento" disse lei.
"Lo è" sorrise Hijiri "non ne dubiti"
"Ora che è tutto chiaro però resta la questione più importante ..."
"Dov'è il Signor Hayami..." aveva concluso per lei Hijiri
"Dunque, io lo ho chiamato più volte sul cellulare ma è sempre spento, visto quello che è successo alla Signorina Shiori ho dato per scontato che fosse con lei..."
"Non c'è, io sono andato all'ospedale e mi hanno detto che il vecchio Takamija lo ha cacciato in malo modo"
"Ecco perché il Signor Eisuke ha chiamato qui su tutte le furie, temo che i Takamija si siano già mossi ai nostri danni, è impossibile che mezza giornata di assenza del signor Masumi abbia scatenato il putiferio che ha visto fuori..."
"Concordo con lei"
"Non mi ha ancora detto perché cercava il Vice Presidente... è successo qualcosa a Maya?"
"Ecco, le prove non vanno bene, la situazione con Sakurakoji è sempre più tesa e lei... ecco... io temo per la sua salute... ho scoperto che è in cura da un medico e che spesso la segue in sala prove... è dimagrita parecchio, è pallida, io credo che il signor Hayami dovrebbe fare qualcosa e in fretta"
"Ha fatto bene a venire qui, io credo che se non è in ufficio e non è in ospedale l'unico altro posto dove possiamo trovarlo è la sala prove..."
"Ci sono passato prima di andare all'ospedale e non c'era..."
"Magari ci è andato dopo il diverbio con Takamija, mi segua, ci faremo portare là"
"Ho la mia auto no n c'è bisogno di scomodare un autista" disse con un sorriso
"Va bene, aspetti solo che avverta gli impiegati, se sparisco anche io qui succede il finimondo!"
Hijiri sorrise ancora un'altra donna avrebbe chiesto di aspettare che si rifacesse il trucco... non Mizuki, ormai aveva capito cosa volesse dire Hayami quando diceva che non era come le altre.
Mizuki decise di non indagare su quel sorriso che si era dipinto sul volto del giovane, c'erano cose più importanti di cui occuparsi in quel momento. Avvisò gli impiegati e si avviò con lui alla sua auto.
"Non ho ancora capito la posizione di Eisuke Hayami in tutto questo..." aveva espresso ad alta voce il pensiero che le ronzava in testa da quella mattina
"Nemmeno io, se può consolarla" aveva risposto Hijiri
Non era quella la risposta che Mizuki avrebbe voluto sentire, non sapeva ancora chi fosse il peggior nemico maggiore di Maya e del signor Hayami...il vecchio Takamija o il vecchio Hayami...

Il filo del destinoWhere stories live. Discover now