Capitolo VIII

256 6 2
                                    

Kuronuma aveva gli occhi sbarrati, da quando Maya chiamava Hayami per nome? Un flash gli attraversò la mente... Maya era diversa dopo la crociera, per qualche giorno aveva visto nei suoi occhi una luce nuova che si era affievolita piano piano, fino a scomparire completamente quel giorno, il giorno in cui Shiori aveva tentato di togliersi la vita.
Ora diventava tutto più chiaro, le visite di Natsuo più in veste di psicologo che di medico, i segni della stanchezza sul suo viso, la sua reazione al ritorno di Satomi, quasi non la toccasse minimamente, quasi non fosse parte del suo passato, l'incapacità di completare quel monologo... era per via di Hayami? Ne era quasi certo, come aveva potuto non pensarci prima.
Si voltò verso Natsuo che ancora stava ridendo "Ho fatto proprio bene a tornare indietro, credo che la nostra prima attrice non avrà più bisogno di me, o almeno di una delle mie vesti! Ahahahah"
"Ma vuoi finirla di ridere?"
"Scusa Ryuzo ma non riesco a smettere! I trattamenti drastici servono a tutti e due! Da quanto va avanti questa storia? Lo saprai anche tu no?" gli chiese poi
"Quale storia? Io non so niente" chiese dubbioso, consapevole che le supposizioni si erano trasformate in certezze
"La storia tra Hayami e Maya" Natsuo non usò giri di parole
"Chiamami stupido, ma per quanto mi riguarda ho completato il puzzle solo un paio di minuti fa... io credevo che si odiassero"
"Sono dei bravi attori, entrambi, non posso dirti di più, se non che mi sento un po' il cupido della situazione, la mia presenza ha dato una bella spinta a quei due... spero solo che ora non rovinino tutto."
"Soprattutto spero che Maya torni in forma smagliante"
"I presupposti ci sono tutti, l'amore è la miglior cura in certi casi, e negli occhi di Hayami ne ho visto parecchio, deve solo dirlo a lei"
Kuronuma non si sentiva a suo agio in quei discorsi... "Beh ho uno spettacolo da portare in scena, torno dai miei attori, tu fermati pure se vuoi" tagliò corto il regista
"Non me ne andrei per niente al mondo, il meglio deve ancora venire, non me lo voglio perdere" disse sedendosi "Dovessi attendere tutta la giornata, non ho altri impegni per il momento" sorrise soddisfatto.

Maya aveva agito d'istinto, solo fuori dagli studi aveva realizzato il suo gesto e le sue parole, aveva praticamente trascinato via il signor Hayami e l'aveva chiamato per nome... ma come le era saltato in mente? Sentiva ancora l'eco della risatina di Natsuo, accidenti a lui.
Avvampò all'istante e lasciò la mano di Masumi, che ancora la guardava esterrefatto, sotto quegli occhi sorpresi Maya arrossì ancora di più se era possibile.
Doveva dirgli qualcosa subito "... Mi... mi... scusi... Signor Hayami... io..."
"Maya non devi scusarti, non hai fatto niente di male" le disse tornando a circondarle la vita con il braccio "Andiamo a mangiare qualcosa, ne hai bisogno... " aggiunse con sguardo apprensivo
"Io... io... ho agito d'istinto..." cosa aveva appena detto? Oddio, si portò la mano davanti alla bocca anche se sapeva che non serviva più a niente, aveva appena ammesso che il suo istinto le aveva suggerito di scappare dagli studi con lui. Perfetto.
Ha agito d'istinto... forse la giustificazione lo aveva spiazzato più dell'azione stessa.
Lui non aveva proferito parola, chissà cosa stava pensando... lei era solo una bambina, incapace di affrontare un sentimento che sentiva più grande di lei, incapace di parlarne se non con Natsuo... Natsuo quante volte le aveva detto che era meglio avere rimorsi che rimpianti?
Lei li aveva già entrambi, il rimorso di essersi esposta durante e dopo la crociera, e anche quella mattina, il rimpianto per le parole non dette, gli sguardi negati, le lacrime nascoste... Anche in quel momento con lui così vicino si stava nascondendo...
Masumi la vide abbassare lo sguardo sconfitta, colpevole. Che lo avesse solo usato per uscire dagli studi? Oppure davvero voleva trascorrere del tempo con lui?
Certo voleva scoprirlo ma le sue priorità erano altre in quel momento. Scoprire perché aveva bisogno di un medico! Certo avrebbe dovuto prendere il discorso molto alla larga, non poteva certo esordire con "Natsuo mi ha detto che è il tuo medico, perché era qui oggi?" o qualcosa del genere... sapeva anche che non era il giorno giusto per stuzzicarla, e, sinceramente era stanco di farlo, non gli bastava più, voleva altro.
Camminavano quasi abbracciati, incuranti degli sguardi increduli di chi li aveva riconosciuti, senza parlare... ognuno perso nell'oceano di se e di ma della sua mente...
Fu Masumi a spezzare il silenzio "Mi spiace che tu non sia riuscita a terminare le prove... sei migliorata molto sai?" Si voltò a cercare i suoi occhi
"Grazie, Rimedierò oggi, non si preoccupi, niente e nessuno mi distoglierà dalle prove, non Yuu, non Satomi, non Natsuo...nemmeno..." stava per dire troppo nemmeno lei aggiunse mentalmente
"Nemmeno?"
"Niente, niente"
"Maya, sei sempre stata sincera con me, anche troppo a volte" alleggerì il tono strappandole un debole sorriso "Cosa ti tormenta?"
"nient.... Io non voglio parlarne"
"Con nessuno o solo con me?" azzardò
Maya abbassò di nuovo lo sguardo, con nessuno o quasi ed in particolar modo con lui pensò
"Ho capito." Ora era certo di essere stato solo un espediente per lasciare gli studi "Sei sicura che vuoi venire a pranzo con me? Magari preferisci..."
"Sì sono sicura!..." l'aveva quasi gridato, interrompendolo e stringendosi di più a lui, ecco le parole non uscivano ma il suo corpo parlava per lei "Non vorrei essere con nessun altro" pensò senza avere il coraggio di dar voce al suo pensiero.
Continuarono a camminare in silenzio poi la voce di Masumi spezzò lo strano silenzio che si era creato "Sapevi che Satomi era tornato?" neanche lui sapeva perché aveva formulato quella domanda, o forse sì, inconsciamente si guardò la mano che si era ferito la sera in cui lui e Maya si erano dichiarati pubblicamente... aveva sgretolato il calice di champagne che teneva tra le mani, c'era ancora la cicatrice...
Maya notò il suo gesto, e si accorse di quel segno, sfiorò la cicatrice con le dita, Masumi si irrigidì ma non si sottrasse al tocco "E' una vecchia ferita?" gli chiese "Niente di importante" rispose lui distrattamente, ma dal tono Maya capì che non era così.
"Allora, lo sapevi?" chiese ancora
"No e tu?" disse lei senza accorgersi del modo in cui gli si era rivolta, le venne semplicemente naturale
Masumi sorrise, era così tremendamente felice che lei tendesse a scordare i formalismi, le rispose senza farle capire che se ne era accorto "Anche tu credi che io voglia far fuori Yuu?" lo riteneva ancora il cinico affarista pronto a tutto per i suoi scopi o qualcosa era cambiato?
"No è solo che tu sai sempre tutto." Arrossì, solo in quel momento si era accorta che aveva cominciato a dare del tu a Masumi "Mi scusi..."
"Maya, siamo soli, lasciamo perdere le formalità, vuoi? In fondo ci conosciamo da così tanto" disse in tono nostalgico
"Va bene..." si limitò a rispondere lei
"E' chiaro che il suo ritorno non c'entra con il lavoro, è tornato per te... il tuo primo amore è tornato per te..." Sorrise amaro e serrò a pugno la mano che si era ferito tanto tempo prima
Anche Maya sorrise, di una calma apatica, distante, come quando aveva parlato con Shigeru, come se quei ricordi non fossero suoi..."Mi viene da ridere ripensando che avevo scambiato per amore una cotta passeggera, non si avvicinava nemmeno lontanamente all'amore... quando lui è sparito dalla mia vita non ho sentito niente, forse perché era appena morta mia madre...
Non ne avevano mai più parlato... la morte di Haru, Masumi ebbe paura che non avrebbero mai superato quello scoglio.
Masumi distolse lo sguardo, ma Maya notò i suoi occhi lucidi, anche lui aveva sofferto... decise di sorvolare semplicemente l'argomento, Masumi doveva capire che lei ormai lo aveva perdonato, continuò a parlare di Satomi
"Lui mi faceva ridere, mi faceva sentire importante, , ma quando è sparito è stato come voltare la pagina di un copione, ero pronta per la prossima scena... il sipario era calato ma a me non importava più di tanto.
Ricordava quei giorni Masumi, quelli in cui aveva dato un nome al sentimento che lo legava a lei, quelli in cui aveva giurato di riportarla nel mondo dell'arcobaleno ad ogni costo, anche a costo del suo odio!

Ma non era di odio che stava parlando Maya "Ora so che l'amore è diverso, lo so bene... Amore è quando non riesci a respirare se non lo vedi, non mangi, non dormi, non riesci a lavorare, riesci solo a pensare a lui, a quando lo incontrerai la prossima volta, a cosa gli dirai, a cosa ti dirà... ogni minuto passato lontano da lui è un minuto sprecato, gettato al vento" ancora non capiva che quello era l'amore che lei provava per lui.
Tornò a guardarla, i suoi occhi, gli occhi dell'amore, avrebbe voluto che fossero posati su di lui e non aleggianti nel vuoto, non poteva sapere che Maya si stava imponendo di non guardarlo negli occhi, altrimenti non avrebbe più smesso, avrebbe pianto tra le sue braccia e non l'avrebbe più lasciato tornare da Shiori... Shiori...
Quel pensiero arrivò come una doccia ghiacciata "Non ho più voglia di mangiare" disse mutando espressione, il pensiero felice di passare con lui la pausa pranzo era stato totalmente oscurato dall'immagine di Shiori in un letto d'ospedale.

Masumi non capiva cosa fosse successo, i suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Maya: "Chissà come è impegnato e sta qui a perdere tempo con un'attrice in crisi esistenziale." Constatò amaramente

"Non ho impegni, se non quello di portare a pranzo la futura dea scarlatta" disse semplicemente
Il complimento inaspettato la spiazzò ma riuscì a rispondere "Non è necessario, lei avrà sicuramente altre questioni ..."
Masumi la interruppe, l'unica cosa che aveva recepito della frase era che Maya era tornata a dargli del lei "Non avevamo detto niente formalità se siamo soli?"
"Non è facile..." disse Maya "l'abitudine è dura a morire." Poi, dopo un momento di riflessione, provando a soddisfare la richiesta di Masumi usò il tu nell'unica frase che lui non avrebbe voluto sentire "Considerati libero dal babysitting..." Maya aveva deliberatamente usato un tono di scherno, neanche lei sapeva se dettato dalla speranza di irritarlo e mandarlo via o da quella di alleggerire la tensione che si era creata e continuare a conversare con lui...
Ma Masumi non si irritò, non andò via, le sorrise "Non ti libererai di me tanto facilmente, non oggi"  Non avrebbe la avrebbe lasciata sola... il suo tono dolce ma deciso non ammetteva repliche.

Il filo del destinoWhere stories live. Discover now