38) la mia piccola

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Pov Nina

Pregai Zayn di portarmi da lei, dovevo vederla anche se ero consapevole del dolore che avrei provato a trovarmi difronte la mia piccola e innocente bimba collegata a dei macchinari. Zayn mi aveva avvisata che non sarebbe stato per niente un bello spettacolo, ma poco importava tanto ormai nella mia vita ho sofferto così tanto che posso dire di essermi abituata ormai. Mi portò in dei lunghissimi corridoi e nel tragitto neanche per un'istante mi allontanai da lui rimasi attaccata al suo braccio e lui nel mentre tentava di fare calmare le calde lacrime che scendevano ormai come se nulla fosse sul mio volto accarezzandomi dolcemente la mano. Dopo un'infinità di corridoi che erano sempre uguali, stesso pavimento bianco, stesse porte a vetri con bordi bianchi, stesse pareti rigorosamente bianche con un filo leggero di muffa all'angolo tra il tetto e la parete che stava a significare l'età del grande e imponente edificio.

Quando finalmente arrivammo nell'ultimo corridoio sentii la presa di Zayn stringersi maggiormente sulla mia mano e dopo avermi lasciato un dolce bacio trai capelli afferrare la maniglia in metallo della porta a vetri e girarla con una lentezza calcolata, mi lancia un dolce sguardo mentre io mi mordicchiavo nervosamente il labbro inferiore trai denti e con la mano libera mi accarezzavo dolcemente il braccio in una morsa autoprotettiva. Annuisco dandogli così il consenso per poter aprire quella dannata stanza e dopo aver emesso un sospiro che sentii alla perfezione visto che il lungo corridoio era totalmente deserto, aprì la porta che a lato aveva una targa dorata che la distingueva dalle altre, sopra di essa c'era inciso terapia intensiva neonatale parole che fino a poco tempo fa avrebbero causato in me una leggera tristezza ma adesso sentiii un brivido percorrermi l'intera spina dorsale. Deglutii e seguii Zayn che nel mentre mi aveva nuovamente posto la mano, la presi con un filo di esitazione mentre per un'attimo i miei occhi incontrarono quelli di Zayn e nei quali potevo intravedere nella loro profondità un filo di preoccupazione e anche un sentimento che non seppi bene capire.

Sospirai sconsolata e non so neanche io con quale forza di volontà trovai la forza per fare dei passi e avanzare nella direzione della stanza. La stanza era molto semplice uguale a tutte le altre oserei dire, c'era un divanetto bianco a muro con una pianta al fianco che spiccava col suo verde tra il bianco della camera. I miei occhi indagatori dopo aver ben esaminato la camera si riportarono nuovamente su Zayn che si era avvicinato a una specie di finestrella che era chiuso da quelle specie di tendine degli ospedali e si posizionò a lato di essa tenendo tra le dita il bastoncino che serviva per aprirle. Non distolse neanche per un secondo lo sguardo dal mio e dopo avermi vista annuire aprì lentamente la tendina, in quel periodo non ero sicura quasi di nulla ma una cosa la sapevo... Non sarei mai stata pronta a quello che si sarebbe celato dietro a quella finestra.

Non ci misi molto a fare mente locale della situazione che si era creata dinanzi al mio campo visivo, era una stanza piena di piccoli lettini per neonati e lasciai vagare il mio sguardo tra di loro i più fortunati avevano solo qualche ago su qualche parte del corpo ma mentre il mio sguardo vagava tra le piccole creaturine si blocco su di una... era chiusa in un'incubatrice e con un tubo che le entrava dalla bocca e vari aghi sul corpo, era collegata a un macchinario sul cuore e aveva due aghi: uno sul piedino sinistro e uno sul braccino destro. Appena i miei occhi videro quella piccola e indifesa creaturina crearono un brivido di terrore lungo tutto il mio corpo.

Abbassai lo sguardo dalla piccola creauturina alla targhetta che era posta sotto la piccola capsula e in quel momento sentii la presa di Zayn sulla mia mano farsi a tratti più intensa e la cosa mi fece leggermente sussultare, sbattei più volte le palpebre non credendo possibile che fosse quello il nome che avevo davvero letto sulla targhetta. non era possibile, o almeno io non volevo neanche lontanamente che lo fosse. Pregai con tutte le forze la mia mente che fosse solo un brutto scherzo magari dovuto alla stanchezza ma le parole scritte di fretta con una penna ad inchiostro blu non cambiavano, restavano sempre uguali, immutate... Elena somerhalder.

Mi sentii mancare e Zayn lo vide, tanto che mi prese tra le sue braccia ma non potevo. Sentivo l'aria nella stanza farsi pesante e le pareti opprimermi fino a schiacciarmi. Mi scrollai via Zayn e con tutta la forza che mi era rimasta in corpo corsi all'interno della stanzina oltre il vetro Non so neanche io con quale forza ma riuscii a trascinami fino ad arrivare davanti alla piccola capsula, la guardai attentamente e mi portai una mano alla bocca iniziando a piangere a dirotto, un pianto silenzioso ma pieno di dolore

Zayn mi guardò e capì che doveva lasciarmi i miei spazi e lo ringrazia mentalmente per questo. "Nina sei ancora debole è meglio se ti siedi.." dice col una voce profonda ma anche stanca. Mi avvicina una sedia e sorreggendomi dalla mano mi aiuta a sedermi. "vado prendere un po' d'aria se mi cerchi sono oltre l' ingresso del reparto.. ah e per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi" disse con un tono preoccupato per poi allontanarsi, non lo degnai di troppe attenzioni ero troppo concentrata sulla piccola creatura che stava dormendo dentro la piccola capsula.

Era così bella... aveva una pelle bianca e delicata aveva un'espressione sofferente ma vedere questa creaturina così piccola era uno strazio per me. Poggiai una mano sul vetro come per cercare un qualche contatto con lei ma ci riuscii ben poco visto che quella barriera di vetro creava un'ostacolo ben evidente tra me e lei.

Un rumore mi fece voltare di scatto era un'infermiera con i capelli color cenerene e gli occhi azzurri era davvero carina e sembrava anche giovane avrà avuto presso meno la mia età o giù di lì, si avvicinò a me con fare impacciato e guardò mia figlia. La guardai attentamente esaminandola con cura: la divisa le arrivava sopra il ginocchio ed era di un'azzurrino chiaro che si intonava perfettamente con il colore e i suoi occhi. "Mi dispiace, nessuna madre meriterebbe di soffrire così" finalmente dopo un tempo che a me apparve infinito parlò, la guardai negli occhi e sbattei più volte le palpebre cercando di capire ogni parola e attribuirle un significato. Mi limitai ad alzare le spalle e lasciare un lieve sospiro. Si avvicinò e mi guardo "comunque mi chiamo Asia..." disse in modo imbarazzato mala guardai in modo indifferente visto che l'avevo preceduta leggendo il nome sulla targhetta posizionato nella divisa ma comunque per educazione mi presentai sporgendole la mano che lei accettò di buon grado "piacere mio sono Nina". Mi guardò e per poco non scoppiò a ridere cosa che mi turbò. Alzo un sopracciglio e mi sorrise in modo molto accurato ed educato con nessuna traccia di presunzione o cattiveria sul volto. "oh... bhe so bene chi sei Nina" mi sorrise in modo molto imbarazzato "sono una tua grande fan a dire il vero e quindi... ehm volevo chiederti se tutto quello che dicono in giro è vero..." stava per proseguire ma la bloccai di scatto con un gesto abbastanza rapido della mano. "aspetta aspetta... che dicono in giro?" chiesi in iziando seriamente a preoccuparmi, credevo che io ed Ian fossimo stati prudenti al riguardo ma a quanto pare non lo siamo stati abbastanza.

Stava per aprire bocca ma prima che potesse farlo la porta della silenziosa sala fu aperta di scatto e da essa entrò come una furia una chioma bionda con un'espressione abbastanza turbata sul volto, nei suoi occhi color oceano potei intravedere della preoccupazione. La guardai attentamente fino a quando non proferì parola di sua iniziativa "Nina sbrigati ti prego!" disse con fare nervoso sbattendo ripetutamente l'unghia sul cornicione della porta che stava stringendo tra la mano con fare di qualcuno che ha molta fretta. Alzai un sopracciglio non capendo a cosa si stesse riferendo, il mio sguardo incrociò per un breve lasso di tempo quello di Asia che guardava Candice con un misto di adorazione e stranimento che la facevano sembrare ai miei occhi davvero adorabile. "Nina sbrigati ti prego, Ian e Zayn stanno litigando" disse con un tono frettoloso e pieno di preoccupazione e a quelle parole mi irrigidii

Eccomi finalmente

Ragazzi scusate tanto per la mia assenza ma ho avuto svariati problemi e tra questi c'era anche il fatto che non sapessi come scrivere quello che volevo. Comunque spero che vi sia piaciuto come capitolo, l'ho fatto un po' più lungo del solito per farmi perdonare 😉.

Ho Il Tuo Nome Inciso Sul Cuore|| NianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora