Capitolo 12.

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Passò del tempo, dal ritorno dei giovani tornati dalla piccola esplorazione fuori dalle mura, lungo il confine di esso, per controllare che fosse tutto nella norma, nonostante il clima non fosse per niente dalla loro parte. La neve aveva ricoperto appena la superficie del tetto delle case, inondando, però, la porta principale e il bordo delle finestre, dove i ragazzi e Connie, spingevano la faccia contro il vetro, seguendo con lo sguardo ogni piccolo fiocco di neve, che si appoggiava, stanco, sul vetro appannato dal caldo respiro dei bambini, che andava a sporcare la nitida luce che filtrava da quelle. Fra i ragazzini, Connie e Sasha, correvano, ridendo e divertendosi, all'aperto, dopo essere corsi all'esterno, coprendosi a malapena il viso con una vecchia sciarpa di lana. Per loro, la neve non era sinonimo di freddo, il quale, invece, lo era per Hanji, che passò la mattina, comodamente seduta sulla poltrona in pelle, fissando, davanti a sé, il fuoco che divampava, da cui proveniva un ritmico scoppiettio dovuto alla legna.
Con gli occhiali sulla testa e la stessa appoggiata sul palmo della mano, ripensava, con lo sguardo corrucciato e pensieroso, alla giornata precedente e allo strano comportamento dell'uomo. Non riusciva ancora a spiegarsi nulla, come se fosse un mistero così complicato, quanto impossibile da risolvere. Per fortuna, la spedizione, almeno, era andata bene. Non avevano riscontrato problemi, quali giganti o nemici. Tutto era andato stranamente liscio come l'olio, benché fosse ancora l'inizio di una lunga guerra che doveva ancora essere riconosciuta come tale, non considerando l'importanza della questione.
Hanji rivolse la completa attenzione al libro che, in quel momento, teneva stretto fra le mani. Un'importante raccolta di piccole storie d'amore, che nascondeva in un cassetto, che, a volte, facendo finta di leggere libri scientifici, prendeva e sfogliava, per curiosità. In quel grazioso libro, sotto ogni breve racconto, c'era, su ogni pagina, un disegno, raffigurante i personaggi, sorridenti, che rappresentavano la situazione descritta. Magari, avrebbe potuto seguire i consigli del suo personaggio preferito, che le spiegava come attirare il sesso opposto, nonostante il protagonista fosse un maschio, innamorato di una principessa. Però, lei, non volle mai seguire tali consigli, a suo parere inutili e, a tratti, troppo volgari. Concentrata sulla lettura di uno dei brani, non si accorse della presenza del corvino, seduto sul divano, proprio di fronte a lei. Nessuno sapeva come fosse entrato e quando, eppure si trovava lì, comparso all'improvviso come un fantasma. L'aspetto non era comunque dalla sua parte, data la pelle bianca come la neve, che cadeva sempre più frequentemente, in quel freddo pomeriggio.
«Quattrocchi» la chiamò all'attenzione, poiché la donna, continuava a non accorgersi della sua presenza. Questo, però, servì a farle aprire gli occhi, notando Levi, finalmente.
«Oh, ciao, Levi» lo salutò, con un cenno cortese del capo, chiudendo velocemente il libro.
«Cosa leggevi?» le chiese, puntando appena col dito l'oggetto che la donna stava riponendo nel comodino sotto di lei, affianco alla poltrona.
«Nulla d'importante» rispose, tenendo basso lo sguardo, con un filo di nervosismo.
Non ribatté, facendole notare il suo strano comportamento, più che altro, si limitò ad annuire, passando, invece, ad argomenti più importanti, approfittandone per farla avvicinare e farla sedere accanto a lui sul divano, mostrandole dei fogli. Lei, fece tutto quello che le chiese, sporgendosi, poi, verso di lui, per prendere il documento. Solita roba noiosa, come tutte le cose di cui stavano parlando, tranne per il curioso sguardo che aveva assunto Hanji, guardando intensamente le labbra dell'uomo, che si muovano in un movimento dolce e lento. Si schiusero, in un'espressione confusa, fissando gli occhi della donna, bramanti e vogliosi di qualcosa che Levi aveva già intuito. S'era ripromesso di non farlo, ma quella sua posizione, così eccitante, fece sfuggire le cose di mano all'uomo, che tirando, verso sé , il braccio della donna, fece scontrare le loro labbra, finendo poi, nella solita posizione ambigua della volta precedente.

E ora cominciano le scene belle. :)
-Levi Ackerman

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Wow, mille visualizzazioni. Grazie mille, mocciosi. ❤
Visto che è mio dovere fare un piccolo speciale, potete scegliere voi cosa.
Non so... Un capitolo extra? Delle domande che volete farmi? Dovete solo proporre voi.
Detto questo, vado via.

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"I Love Her" | levihanWhere stories live. Discover now