Capitolo 24

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POV Giada
E così, tutti e quattro corriamo alla cieca, pur non avendo la minima idea di dove stiamo andando, o in che guaio ci stiamo cacciando.
"Aspetta"
James si ferma di botto, obbligando anche noi a fare lo stesso.
"Logan e Maria dove sono?"
"Saranno da qualche parte, ci siamo divisi per trovarvi. Forza, andiamo" li incito prima di iniziare di nuovo a correre.
James mi ferma e si avvicina. Mi prende il viso tra le mani, e sussurra un semplice:" Grazie"
Gli sorrido, e torno alla riscossa.
"Muoviamoci"

Sentiamo una voce in lontananza.
"Logan! Maria!"
Un lontano "siamo qui" si fa sempre più nitido e più vicino a noi.
Quando ci sembra di averli trovati qualcuno davanti a me, che non riesco a definire per via della scarsa illuminazione, mi colpisce sullo stomaco.
Mi contraggo dal dolore, mentre James si fionda addosso al mio aggressore.
Noto che ne arrivano altri, e per tutti incomincia una battaglia al buio, dove l'unica regola é colpire alla cieca.
Non vedo nulla, sento solo colpi dati e ricevuti.
Un calcio, mi fa piombare a terra, e del resto... nulla.

POV Maria
Non vedo e sento più nulla.
Solo il rumore dei colpi, e gli urli di colui che li riceve.
Ad un tratto Logan urla:"Andiamo via da qui!"
"Ma da che parte?" domando disperata riparandomi dietro di lui.
"Seguitemi tutti, tutti insieme, non perdiamoci"
Logan mi prende per mano, per assicurarsi che io sia lì con lui, e insieme ci dirigiamo verso l'uscita.

Siamo fuori, fuori quella tortura, e ci afferettiamo a chiudere la porta, per evitare che ci raggiungano fuori.
Solo ora mi accorgo che i ragazzi hanno le nocche grondanti, con qualche livido in faccia e sulle braccia, ma...
"E Giada?" urla James allarmato.
Neanche il tempo di sentire una risposta che apre la porta, e rientra in quell'inferno.

POV James
Devo assolutamente trovarla. Costi quel che costi. Lei ha rischiato la sua vita per salvarci, e perché io non dovrei per lei? Perché dovrei lasciare che la ragazza che mi ha salvato la vita, muoia? Non posso permettermelo. Non lei. Non la mia Giada. Non colei che mi hanno incaricato di proteggere, e di cui, lentamente ma inesorabilmente, sono finito per innamorarmi.

Cammino nell'oscurità e mi concentro soltanto ad urlare il suo nome, nella speranza di poter udire una sua risposta.
"GIADA!"
Nessuna risposta.
Tra i miei piedi, sento qualcosa che mi blocca il passaggio. Mi chino cautamente, e tasto l'oggetto.

Non é un oggetto. Quello che sto toccando, é il suo braccio. Mi affretto a trovare le gambe, in modo di poterla prendere a mo' di sposa, in quanto dei rumori decisamente poco rassicuranti mi avvisano che di qui a poco non saremo più da soli, e la porto fuori.
Le voci si avvicinano.
"Eccoli"
Sento dire. Ci hanno trovati.
Corro, fuggo via. Nonostante il peso che ho fra le braccia, il pensiero di doverle salvare la vita, aumenta la mia velocità, e così, riesco a trarla in salvo.

Con Giada tra le mie braccia, fuggo da questo inferno, e mi dirigo verso la porta d'uscita da cui provengono alcuni fasci di luce, e appena la apro con un colpo della spalla, un dolore si insinua nel mio fianco, quasi come un taglio, ma non ci faccio caso. Adesso il mio unico scopo è di riportarla a casa sana e salva.
La poggio delicatamente a terra, sotto lo sguardo preoccupato dei presenti.
"Chiudete questa cazzo di porta!"
Ordino ai ragazzi di chiudere la porta e loro incastrano un palo trovato per terra dentro essa.
É priva di sensi, e ha la testa coperta da un velo di sangue, mischiato al sudore.
Mi fa tremendamente male vederla in questo stato.
Maria, preoccupata, si libera dalla presa di Logan, che invano cerca di trattenerla, e si fionda in lacrime sulla sua amica.
"Giada, svegliati. Ti prego, svegliati. Non puoi farmi questo. Non di nuovo!"
Comincia a scrollarla leggermente. Logan a questo punto la tira via, con le sue proteste.
"In ospedale. Presto!"
Carlos ordina a Maria di raggiungere l'auto e poi facciamo stendere Giada sui sedili posteriori, su di noi. Ha il volto tremendamente pallido, le labbra violacee.
"Respira ancora" esordisce Carlos, mentre Maria preme a fondo l'acceleratore per arrivare il prima possibile a destinazione.
"Resisti. Fallo per noi" le sussurro, mentre le accarezzò delicatamente la guancia ormai grondante di sangue.
Carlos poggia la sua mano sulla mia spalla, confortandomi. "Ce la farà amico"
Non posso fare a meno di bagnare il mio volto con una lacrima. É da tanto tempo che non piango per qualcuno. Lei mi sta veramente cambiando.
E insieme al dolore che provo vedendola in questo stato, un altro dolore lancinante in un fianco mi fa contorcere il volto in un'espressione di dolore.
Guardo la zona interessata e noto del sangue sgorgare in piccole quantità da un taglio non molto profondo.

"Siamo arrivati. Veloci, portatela giú!"
La voce di Logan mi distoglie dai miei pensieri.
Una squadra di infermieri ci viene incontro con una barella. Non esito a poggiare il suo minuscolo corpicino fragile su di essa, delicatamente, per paura di farle male.
Noto che tutti incominciano a correre, senza spiegarci cosa sta succedendo, e continuano a parlare in una maniera a me incomprensibile. Le mettono una mascherina in volto per permetterle di respirare meglio, e le iniettano qualcosa.
"Dottore, come sta?"
"Lei é il marito?"
"N-no"
"Un parente"
"No"
"Allora non posso dirle nulla. Le posso solo dire che dobbiamo operarla finché è viva."
Sgrano gli occhi. Finché... é viva?
Maria scoppia in singhiozzi.

"Come finché é viva. Cosa cazzo significa 'finché é viva?'"
No. Non posso rimanere qui a guardarla morire.
"No dottore. Deve spiegarmi le sue condizioni. Non sono un parente, ma le voglio molto bene, e penso che questo sia abbastanza!!"
"Mi dispiace, non posso dirle altro. Quando si sveglierà non esiteremo ad avvisarla."
Detto questo, sparisce, portandosi via la mia Giada, e chiudendomi per giunta una gigantesca porta in faccia, con scritto 'TERAPIA INTENSIVA'.

Maria cede al pianto, e Logan le é vicino. Carlos ha gli occhi lucidi, e fissa la porta porta con lo sguardo perso. Kendall é seduto con le mani tra i capelli.
É un duro colpo per tutti.

POV Maria
Mi sembra di essere ritornata e rivivere quella sera, indietro nel tempo. Quella sera di quattro anni fa si sta manifestando nuovamente. É un dolore continuo che mi perseguita. E lei... lei ne sta pagando il prezzo più alto. Non posso sopportarlo. Non posso sopportare il fatto che a soffrire sia sempre lei: mia sorella. Non ha fatto niente di male. Non posso accettarlo.
É parte di me.
É cresciuta con me.
Ha condiviso tutto con me.
E se proprio devo dirla tutta, al suo posto, li, in quella sala, vorrei esserci io. Ma, a tal punto, sarebbe lei a starne male, così come adesso sto male io. Dio... che situazione.

4 a. m.
Nessuna notizia. Nessuna fottutissima notizia. Dopo ore di attesa, nessuno ci ha avvisato di una mezza parola sulle condizioni di Giada.
Si odono soltanto i passi di James, che, agitato come non mai, sembra non volerne sapere di dormire, e cammina avanti e indietro per la sala da più di un'ora.
Logan e Carlos dormono poggiati ognuno su una spalla di Kendall. Sono davvero teneri.

"Non riesci a dormire, vero?"
Mi avvicino a James.
"Come posso dormire, sapendo che li dentro, tra la vita e la morte, c'è la ragazza..."
Si blocca, ma continuo io.
"Che ami"
Mi guarda, e abbassa la testa.
"Non sai cosa darei per trovarmi in questo momento in quella merda di stanza, al posto suo"
Lo interrompo:"NO! Lei ti ama, e si augurerebbe la stessa cosa. Credimi. Ti ama anche lei"
Lui sembra sorridere per un istante, poi il suo volto si oscura nel momento in cui mi chiede:"Ce la farà? " guardandomi incerto, con gli occhi pieni di lacrime, che lentamente scendono una alla volta.
"Si, é forte. E ce la farà per tutti noi. Per te. Lotterà per te." lo rassicuro accarezzandogli lentamente la spalla.
Solo ora mi rendo conto che James non é quello che ho sempre pensato che fosse. Solo ora mi sto accorgendo di quanto tenga a lei, esattamente come me. Solo ora mi rendo conto che il dolore che ci divora é identico, perché lui la ama. La ama davvero.

Lo stringo in un abbraccio, e piangiamo insieme.
Non una parola.
Ci capiamo anche così. Capiamo il nostro dolore, anche con un semplice gesto: un abbraccio fraterno e casto per sostenerci a vicenda.

SHOW ME • James Maslow & Logan HendersonWhere stories live. Discover now