Capitolo 3

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POV Maria
Quando ho presantato Philip, il ragazzo che ho conosciuto, a Giada  mi é parsa un tantino infastidita, ma quello che non capisco é il perché. Posso capire che odi il mio ex, ma quello era una vera testa di cazzo. Quando scoprii quei documenti sulla sua scrivania, non credetti ai miei occhi, e se ci penso, non ci credo neanche tutt'ora. Come si fa a gettare all'aria una vita di amicizia? Una vita di sentimenti forti, potenti? Eppure lui ci è riuscito...

Flashback three years ago
"Amore, sei sicura che non vuoi venire anche tu?" mi chiede per l'ennesima volta Davide, in procinto di uscire di casa.
"No, sono stanca, e comunque posso benissimo stare qui con tua sorella a parlare di cose... nostre." dico gesticolando e guardando complice Giorgia.
"Si, immagino... 'Oh mio dio, come é bello Justin Bieber, quanto é sexy Dylan Sprayberry...' sono questi i vostri discorsi... O sbaglio?" dice tentando di imitare la voce di una ragazza con scarso successo, in quanto sembra tutto, tranne che la voce di una ragazza.
"Davide, non devi andare a qualche festa di compleanno di un tuo migliore amico per caso?" controbatto inarcando un sopracciglio.                                                                                                          "Certo, come no... Vado vado, non preoccuparti..." mi assicura sarcasticamente.

Ci saluta, me con un dolce bacio a stampo e Giorgia con un sorriso, e chiude la porta alle sue spalle, tutto elegante e bello, con i suoi occhi verdi, come sempre. Peccato che quegli occhi non sono quelli che ho sempre creduto. Peccato che in quegli occhi verdi si cela una verità oscura.
"Allora, siamo rimaste sole... Finalmente..." mi dice raggiante.
Sorrido timidamente, e le porgo quella domanda che da tanto tempo mi perseguita...
"Senti, volevo chiederti una cosa..." inizio timorosa.
"Dimmi tutto..." risponde lei rivolgendomi il più caldo dei suoi sorrisi.
La guardo, consapevole che sto per darle una pugnalata al cuore, ma, devo farlo, per il bene di tutti.
"Quello che sto per dirti é una cosa estremamente seria, perciò ti chiedo di ascoltarmi seriamente..."
Vedo il suo sguardo incupirsi, il suo sorriso morirle sulle labbra. Non sa che la verità la sconvolgerà... Povera ragazza ingenua, si é sempre fidata di suo fratello, come me del resto... Ma io voglio andare fino in fondo a questa storia, e se questo implica anche coinvolgere sua sorella, lo farò, a malincuore ma lo farò.
"Hai notato qualcosa di strano, non so, un comportamento strano di tuo fratello, qualcosa di insolito..."
Vedo le sue sopracciglia aggrottarsi, e i suoi occhi guardarmi come se avesse davanti una pazza psicopatica da rinchiudere al manicomio.
"Perché me lo chiedi? Per me Davide é sempre uguale, forse un po' preso dal lavoro... Effettivamente di recente sta sempre fuori, ma lui dice che é per lavoro... sai, lo hanno assunto come cameriere in una pizzeria, e sai che in questi periodi i ristoranti sono sempre pieni"
Ecco lo sapevo, era quello che temevo più di tutto...

"Giorgia..."

Dico afferrandole la mano e guardandola negli occhi... Povera, e adesso cosa diavolo le dico?
IQuello, quello che s-sto cercando di dirti é..." balbetto mordendomi il labbro inferiore... Continuo il discorso.
Io:"É che non é per lavoro che sta fuori tuo fratello... M-ma per qualcos'altro... Spero di sbagliarmi, ma ho seriamente paura di avere ragione... In vita mia non ho mai temuto così tanto di avere ragione..." per un momento mi lascio trainare dalle mie vane speranze, e dai miei pensieri.
"Un momento, che stai cercando di dirmi... Mio fratello non é un puttaniere..." dice quasi offesa.
Eccola che fraintende subito... Ma sono io? Anche con Giada é sempre stato così, pensa sempre a quello... Forse sono io che non sono in grado di spiegarmi...
"N-no, no no no no no, non intendevo..."
"E allora cosa intendevi?" mi blocca lei.

Sto per aprire bocca quando mi accorgo di alcuni foglietti spiegazzati sporgere da un libro...
Tiro giù il libro dalla libreria, lo ripongo sulla scrivania... é 'Hunger Games'.
Lo apro sotto lo sguardo incuriosito e al contempo preoccupato di Giorgia, quando mi arriva la conferma che non mi sbaglio. Avevo maledettamente ragione. E non ho desiderato mai così ardentemente in tutta la mia vita di avere torto...

Traffico di droga. Non ci credo.
E la cosa che più mi fa male é che non dovrei reagire così dato che in fondo già lo sapevo...
Troppi segnali, troppi indizi... Gli appuntamenti nascosti, le chiamate nascoste, tutti quei messaggi... Era troppo anche solo per una semplice amante... Tutte quelle scuse... Sapevo che sotto c'era qualcosa di grosso. Pensavo fossero tutti i polizieschi a darmi alla testa, avevo sperato anche che tutto questo fosse solo un'amante. Ma oggi ho avuto la conferma.
Sgrano gli occhi e cominciano a scendere lacrime da essi. E a ogni riga che leggo, sempre più lacrime scorrevono sulle mie gote... Luoghi, date e orari di incontri.
Vedo Giorgia assumere un'espressione incredula, poi triste, poi rassegnata.
"No, non può essere!" Continua a urlare, scuotendo la testa e tirandosi leggermente i capelli con le mani...
La abbraccio, e, come due sorelle, piangiamo in silenzio. Non parliamo, ma ci capiamo. Capiamo il nostro dolore, e tutto in silenzio. Noi donne siamo cosí. Basta un gesto, per dimostrare amore, anche se non sempre lo riceviamo, nonostante mettiamo l'anima e il cuore in tutto ciò che facciamo.
Per tutto questo tempo, mi ha sempre preso in giro... Tutto il nostro rapporto, prima amicizia, poi amore. Bugie... Un fottío di bugie... Fanculo mondo. Una vita che ci conosciamo, siamo cresciuti insieme, fratello e sorella, in seguito amanti. E in un soffio 'puff'... Tutto svanito per sempre... E solo ora comincio a dare ragione a quella stronza della mia migliore amica. Per quanto insensibile e stronza possa essere Giada, ha fottutamente ragione quando dice che l'amore é la più grande menzogna e presa in giro che Dio potesse creare... 'Sempre se ce n'è uno' come dice lei...

Uno schiocco di dita da parte di Giada mi fa riassumere  il senso della realtà...
"Quando hai finito di contemplare i begli occhi neri di 'Philip'" dice virgolettando la frase con le dita... E non capisco perché... "Potremmo andare a casa, sai com'è, un essere umano ha bisogno di mangiare..."
"Si si, tu anche troppo..., OK OK, Philip, ti piacerebbe accompagnarmi ehm... accompagnarCI all'uscita?" chiedo gentilmente al ragazzo accanto a me.
"Ehm, senti, ho un po' di nausea..., vi raggiungo dopo in auto..." aggiunge frettolosa Giada.
"Ma Gia-" Neanche il tempo di finire il nome che già si é mischiata tra la folla... Che strano...

SHOW ME • James Maslow & Logan HendersonWhere stories live. Discover now