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Dobbiamo incontrarci con Kevin al centro commerciale per dargli la  notizia.

- Dobbiamo calarci giù dalla finestra.- mi dice seria e io rimango sbalordita.

- Cosa? Non possiamo usare la porta? È molto più sicuro!- ribatto ironica.

- No, mia madre non ci lascerebbe mai, tanto sono solo due metri, lo facevo spesso da bambina, fidati di me!- cerca di rassicurarmi.

- Sì, ma adesso se cadi hai la responsabilità anche del bambino non...- non faccio in tempo a finire la frase che si è già buttata di sotto ed è arrivata in piedi perfetta.

- Dai fifona, buttati!- mi incita, allora salgo sul davanzale e mi affido alla sorte. Atterro sui miei piedi e mi meraviglio di me stessa.

Prendiamo il bus fino alla nostra destinazione e poi entriamo cercando con lo sguardo Kevin.
Infatti è seduto su un divanetto e scrive sul telefono qualcosa.

- Ehi!- dice Jess con un filo di rabbia nella voce.

- Ciao... come mai c'è anche lei?- chiede riferendosi a me.

- È la mia migliore amica, è l'unica che mi sostiene sulla faccia della Terra, quindi è giusto che ci sia in queste situazioni.- replica decisa.

- Mi puoi dire cosa succede? Mi stai facendo preoccupare!- dice lui.

- Come se ti importasse qualcosa di lei...- penso tra me e me. Un attimo: l'ho detto ad alta voce!

- A me importa di Jess! Io la amo e ora per favore ditemi cosa cazzo succede!- ci implora.

- Andiamo nel bar.- dice lei impassibile e noi la seguiamo. Kevin prova a cercare​ delle informazioni nel mio sguardo, ma ne ottiene solo uno in cagnesco.

Ci sediamo a un tavolino appartato e ordiniamo da bere tre succhi e un sandwich per la mia amica incinta che "muore" di fame.
- Parlate.- ci ordina lui e lei inizia il discorso.

- Punto primo: ti volevo dire che sei uno stronzo perché sei andato con quella troietta di Amanda;
Punto secondo: ti ricordi quella notte dopo la festa che cosa abbiamo fatto? Bene, può essere che TU non abbia preso le adeguate precauzioni e che IO sia rimasta incinta per la tua sbadataggine!- sputa tutto diretta senza fare giri di parole e lui rimane agghiacciato. I suoi occhi sono spalancati e sembra che i suoi capelli siano ancora più rossi.

- O Cristo Santo! Ho combinato un casino allucinante! Ti prego di perdonarmi Jess, io non ne avevo nessuna intenzione! Volevo solo divertirmi! Comunque, sei proprio sicura di essere... beh...- si scusa con le mani nei capelli disperato, ma lei non si addolcisce neanche un po' resta di marmo tutto il tempo.

- Ho fatto sta mattina tre test ed erano tutti positivi. I miei non lo sanno ancora, ma io voglio tenerlo e spero che almeno tu ti prenda le tue responsabilità dato che mi ci hai messo tu in questo casino.- dice ancora più arrabbiata, ma la cela con la sua espressione seria.

- Mi pare il minimo aiutarti! Comunque, davvero, ti chiedo scusa per quello a cui hai assistito, solo stato un cretino. Ma non ho coraggio di affrontare i tuoi genitori e i miei.- dice prendendole la mano che lei ritrae quasi schifata.

- Che cosa proponi di fare allora?- chiede addentando il suo panino.

- Andiamo a vivere da soli, scappiamo di casa! Solo finché non sarà nato il bambino, poi lo presenteremo alla sua famiglia. Io voglio averlo con te, mi sentirei troppo in colpa a farti abortire, che ne pensi?- in questo momento mi sento il terzo incomodo della situazione, così con la scusa di andare in bagno li lascio da soli.

Jess
Che cavolo di proposta è? Dobbiamo scappare di casa per colpa sua, crescere un figlio a 14 e 17 anni in un'altra città? No, non se ne parla.

Ma infondo non è una cattiva idea... saremmo sempre noi tre, liberi e indipendenti...

Però se mi lascia per un'altra, resterò da sola non conoscendo il luogo in cui vivrò...

Le miei idee so contrappongono nella mia testa, così rispondo ambigua:
- Ci penso, non ti so rispondere ora. Comunque questa soluzione prevederebbe il fatto che io ti perdoni per il bene del bambino e io non ne sono sicura... quindi ti manderò un messaggio o ti chiamerò quando avrò le idee chiare. Ora se vuoi puoi andare con la tua puttanella.- mi esce dalla bocca questa frase di cui me ne pento subito.

Lui mi guarda male, ma fa una cosa che non mi sarei mai aspettata: mi bacia sulle labbra stringendomi forte a se. Poi sento le lacrime che corrono sul mio viso allora lo abbraccio ancora di più, perché infondo mi è mancato parecchio.
Poi lui si scosta e mi guarda poi sposta lo sguardo in basso e accarezza la mia pancia e dice:
- Ciao piccolo/a mio/a, sono il tuo papà.- sorride, cavolo quanto è bello il suo sorriso.
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Eccomi! Cosa ne pensate di Kevin? È la reazione che vi aspettavate o pensavate che la piantasse in asso? Scrivetelo nei commenti!
Buonanotte,
Alice❤

Jordan on the road (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora