I miei genitori e il loro amore per l'Irlanda.

Mi andava bene però.

Mi faceva sentire un po' a casa.

I miei genitori ordinarono due caffè con qualche pasticcino, mio fratello un cappuccino con un cornetto alla crema e io una cioccolata fumante con dei biscottini di pastafrolla.

Almeno li avrei potuti intingere nella cioccolata, cosa che amavo fare, quando non la bevevo con la cannuccia.

"Sai, è strano vederti bere una cioccolata senza cannuccia." Ammise Jus.

"Come, come, come?? Tu bevi la cioccolata con la cannuccia??" chiese scioccata mia mamma.

"Eh già, quando andiamo da Starbucks lo fa sempre." Disse Jus.

"Ehi! È colpa tua se lo faccio! Sei stato tu a farmela scoprire!" dissi, incolpandolo.

"Ma stai zitta."

"Gne gne."

Arrivò la cameriera con le nostre ordinazioni.

Mi fece tanto ricordare me quando lavoravo al bar della scuola, per James.

Quanti ricordi.

Soprattutto quando avevo fatto cadere un bicchiere di birra su una ragazza, anche se non lo avevo fatto apposta se lo meritava.

Non do altri dettagli, sarebbe meglio non saperli.

Raccontai molte cose di ciò che stava succedendo al liceo ai miei genitori, con l'aiuto di Justin, che sembrava sapesse più cose di me.

Beh, d'altro canto gli raccontavo sempre tutto tramite Whatsapp.

Passammo la giornata a raccontarci cose e scherzare, girando per Londra, andando sul London Eye e facendo da guida turistica alla mia famiglia.

Tornata in camera, venni subito chiamata da Liam, che mi avvertì che la prof di canto ci voleva per provare la canzone dello spettacolo di Natale.

Mi dispiaceva il fatto che i miei genitori non sarebbero potuti esserci, ma forse era meglio così.

Un solo parente nella folla ti rende più nervoso ed emozionato di quanto può sembrare.

"Allora, com'è andata?" mi chiese Liam, mentre ci stavamo avviando verso l'aula magna, dove avremmo provato, come se fosse stato lo spettacolo.

"Benissimo! E qui?" dissi, facendo una risatina soffocata.

"Non mi ricordare che tu hai saltato le lezioni, potrei ucciderti in un secondo."

"Io sono andata in giro tutto il tempo a fare niente..." dissi, ridendo, prendendolo in giro.

Mi guardò male, prima di prendermi per le spalle e sbattermi contro il muro del corridoio, iniziando a farmi solletico.

"Non mi scappi, ormai so qual è il tuo punto debole, Emily." Disse, con uno sguardo sadico sulla faccia.

"Okay, okay, se mi lasci andare prometto che ti faccio i compiti per domani."

"Okay, andata."

"Non sapevo che ti lasciassi convincere così facilmente."

"Quando si tratta di non fare i compiti, mi va benissimo tutto."

"Ma io stavo scherzando."

Scappai dalla sua presa prima che mi potesse prendere di nuovo, correndo verso la sala.

"Avrò la mia vendetta, ma non ora. Quindi, smettila di correre."

"Mi devo fidare?"

"Ma come? Non ti fidi uno come me? Così affidabile, gentile, simpatico."

Teenage Dreams \\ Liam PayneWhere stories live. Discover now