Capitolo 3

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Dopo qualche secondo in cui il ragazzo aveva continuato a sorridere divertito e il cuore di Shana aveva cominciato a battere all'impazzata per la tensione, lui fece qualche passo verso di lei.
Era vestito con abiti semplici: una giacca blu scuro sopra ad una maglietta nera, un paio di jeans e delle scarpe da ginnastica. I suoi occhi erano di un colore che spaziava tra il grigio e l'azzurro e in una situazione diversa il suo sorriso sarebbe stato contagioso, ma in quel momento era solo inquietante.
"Il gatto ti ha mangiato la lingua?" chiese guardandola.
Quella domanda avrebbe avuto senso nel mondo reale, ma in quella dimensione non c'erano gatti né altri animali.
Shana scosse la testa. "Cosa vuoi da me?"
"Voglio solo parlare." rispose lui mettendo una mano nella tasca destra della giaccia e maneggiando con qualcosa. Non si riusciva a capire cosa fosse, ma sembrava un'arma... aveva la forma di una pistola! Shana tolse velocemente la mano dall'interno della borsa e fece un gesto con il polso, accompagnandolo con la parola 'Motus'. Una fragorosa risata proveniente dal ragazzo fece capire a Shana che aveva appena fatto una gran stupidaggine: aveva provato a fare un incantesimo, ma ovviamente, non possedendo la magia, non era accaduto niente.
"Magia. Mi manca la sensazione del potere che scorre nelle vene. La consapevolezza di poter accendere una candela con un solo gesto o di poter dare fuoco a qualcosa con una sola parola. Mi manca la magia più di ogni altra cosa, persino più della vita stessa." recitò lui sempre sorridendo.
Shana era sconvolta: quelle parole le suonavano così familiari. "Perché hai imparato a memoria una pagina del mio diario?!"
"Ti riferisci al 95esimo giorno?" fece una pausa, ma poi ricominciò a parlare senza darle il tempo di rispondere. "Comunque no, non l'ho imparata a memoria. È semplicemente quello che penso. Quello che noi pensiamo." Il cuore di Shana saltò un battito: lui era come lei.
"Noi siamo molto simili e abbiamo l'uno bisogno dell'altra. Aiutami e ti prometto che avrai quello che hai sempre voluto." propose lui.
"Cosa mi assicura che stai dicendo la verità? Che tu sei come me?" Shana aveva mille dubbi, mille domande, ma in quel momento non riusciva a concentrarsi per fare ordine nella sua mente.
"Oh... Abbiamo molto di cui parlare. Mmm... Come ti chiami? In quattro mesi hai accuratamente evitato di scrivere il tuo nome da qualche parte, persino nel tuo diario."
Dopo un po' di esitazione lei decise di non mentire: "Shana."
"Bel nome!" sorrise lui. "Io sono Kai."

Qualche minuto dopo i due varcarono la soglia della casa di Shana, anche se lei non riusciva ancora a fidarsi di Kai.
Lui si distese sul divano e, con un atteggiamento da padrone di casa, si portò le mani dietro alla testa e incrociò le caviglie.
"Questa non è casa tua..." borbottò infastidita la ragazza.
"Neanche la tua, in realtà. Credo che si chiami appropriazione indebita o qualcosa del genere. "

"Molto divertente."

Kai sospirò e poi riprese a parlare: "Grazie per aver spiato Damon e Bonnie, per aver annotato tutto, per aver scritto di te, per avermi fatto capire che tipo di persona sei e che se ti uccidessi me ne pentirei per molto tempo."
"Hai pensato di uccidermi?" chiese stupita Shana. Kai sorrise.
"In un primo momento sì, ma poi ho capito che ti mancano un sacco di cose che mancano anche a me. Insieme possiamo uscire da questo posto" allargò le braccia in un gesto teatrale, indicando tutta la casa.

"Davvero? Tu, signor Kai Parker venuto dal nulla, di cui non so niente apparte il nome, pensi di sapere come uscire da qui?"

Il volto di Kai era serio. Lui raddrizzò la postura e si mise a sedere. "Io non penso di sapere. Io lo so per certo."

"E come fai a saperlo?"

"La mia famiglia, anzi, forse è meglio dire la mia congrega... Ad ogni modo, loro hanno creato questa dimensione apposta per me perché ho cercato di uccidere i miei fratelli per assorbire il loro potere e ti assicuro che ci sarei riuscito se non fosse stato per quella stronza di mia sorella gemella Jo!"

Allora siamo veramente simili, pensò Shana, con la differenza che io sono riuscita ad assorbire il potere dei miei familiari che ho ucciso!

"Perché sorridi?" Il tono di Kai era accusatorio.

"Perché avevi ragione quando hai detto che siamo simili."

"Ah sì?" lui sorrise malizioso. " Da quello che ho potuto capire dal tuo diario non hai ucciso i tuoi fratelli, anzi, loro hanno ucciso te e ora tu vuoi tornare in vita per uccidere loro. Quindi dimmi, oltre ad essere entrambi stregoni privi di magia, che altro abbiamo in comune? Sono troppo curioso."

Il sollievo per aver trovato qualcuno di veramente simile a lei si mischiava all'irritazione per il fatto che Kai avesse violato la sua privacy e sapesse più cose su di lei di quante lei avrebbe voluto che lui fosse a conoscenza. Ma il fatto che lui si fosse aperto con lei ammettendo ciò che aveva fatto la rassicurava e così Shana gli raccontò una versione ristretta dei suoi peccati.

"Io sono nata e cresciuta a New Orleans in una famiglia di streghe. Fin da piccola ho capito di essere diversa rispetto alla mia famiglia: mentre gli altri potevano fare incantesimi quando volevano, io non potevo. Un giorno però ho scoperto che potevo sottrarre la magia alle persone semplicemente toccandole e concentrandomi, perciò ho iniziato dai miei fratelli, ma i miei genitori mi dissero che era sbagliato e mi vietarono di farlo ancora perché in quel modo facevo male agli altri. Così ho deciso di aspettare il momento giusto per vendicarmi di come tutta la congrega mi ha trattata da reietta per anni: ho avvelenato i miei nonni e ho assorbito la loro magia fino ad ucciderli, poi sono scappata da New Orleans, ovviamente occultata, e mi sono stabilita a Mystic Falls.
Ho fatto un accordo con... " Shana esitò perché non era sicura di voler svelare tutto subito. Infondo Kai non poteva sapere la verità perché lei aveva evitato appositamente di spiegare ciò che aveva capito nel suo diario per paura che Damon e Bonnie lo trovassero. Perciò decise di omettere qualche dettaglio. "... una strega per avere un amuleto magico in cambio di non causare guai in città.
Dopo qualche mese, però, i miei fratelli mi hanno trovata... Evidentemente la mia magia stava svanendo... Poi sai cos'è successo: mi hanno presa alla sprovvista e mi hanno uccisa."

Kai la guardò confuso." E come sei arrivata qui?"

"Ho passato due anni nell'Altra Parte, ma poi quella dimensione ha cominciato a cadere a pezzi... Sono arrivati dei tipi strani, si facevano chiamare Viaggiatori. Gli ho rubato un po' di magia e quando ho visto Bonnie e Damon davanti alla luca bianca della fine del mondo, ho percepito che stava succedendo qualcosa di inaspettato. Così mi sono resa invisibile e mi sono avvicinata a loro. L'Altra Parte è collassata e noi ci siamo ritrovati qui."

"E grazie al tuo istinto approfittatore presto usciremo da qui e tu potrai vendicarti dei tuoi fratelli e io dei miei."

I due si sorrisero.

Shana si sedette vicino a Kai e disse entusiasta: "Non vedo l'ora. Da dove si comincia?"

Angolo autrice:
Ciao a tutti! Che ne pensate? Cosa avrà in mente Kai? Beh... Forse lo sapete già... O forse no...
Fatemelo sapere con un commento e una stellina!
Xoxo J3ssica1390

Invisique {Kai Parker} Where stories live. Discover now