Quel giorno mi accontentai almeno del sole che riusciva a farsi spazio tra le nuvole e quindi illuminare e rendere tutto più vivace. Appoggiai a terra una coperta che mi ero portata dietro, e mi concentrai sul mio foglio bianco.

Partivo sempre con l'idea di non saper che cosa scriverci sopra, era strano. Il foglio bianco rappresentava benissimo la mia mente nell'esatto momento in cui mi ero messa in testa di voler buttare giù qualche riga dei miei pensieri. Appuntai una prima frase, che cancellai subito qualche minuto dopo perché ritenuta poco adatta o troppo banale.

Andai avanti in questo modo fino a quando non mi sentii sicura dell'inizio, e da lì, il testo cominciò a prendere lentamente forma. Senza nemmeno rendermene conto, stavo già immaginando la storia di due ragazzi che, per qualche ragione, erano destinati a stare insieme perché voluto dalle stelle e dal destino. Immaginavo che fossero come dei sistemi binari, dei quali conoscevo ormai molto bene la definizione dato che la sera precedente Ethan me l'aveva ripetuta per l'ennesima volta.

Aveva aggiunto anche altro, riguardo a un sistema binario formato da una stella calda e una fredda, e fu proprio per questo che cominciai a create il carattere dei personaggi uguali alle due stelle.

Passai il pomeriggio in quel modo, immaginando e scrivendo. Riempii cinque fogli di dialoghi e avvenimenti, cosa che precedentemente non era mai accaduta.

Fino a quando la mia testa non tornò su Ethan...

Continuai a percepire la sensazione delle sue labbra sulle mie per il resto della notte, tanto che continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto con la voglia di tornare indietro nel passato per poter rivivere quel momento.

Dopo il bacio, non ci eravamo più detti niente ed era stato mille volte meglio così perché avevo paura che tutto potesse rovinarsi improvvisamente. Sarebbe bastata una parola o una frase sbagliata e la conclusione sarebbe stata disastrosa.

Non passai la notte insonne solo per quello... Dentro di me avevo paura. Non sapevo che cosa sarebbe potuto succedere il giorno seguente, nemmeno come avrei agito nel vederlo. Perché sì, il desiderio di poter baciare di nuovo quella labbra c'era, ed era forte, e l'avrei anche fatto se solo non ci fosse stato un problema... Noemi.

Non potevo fare una cosa del genere alla mia migliore amica. Più e più volte mi aveva parlato di Ethan, e da come ne parlava sembrava davvero presa da lui. Le avevo anche detto che non ci sarebbero stati problemi se fosse successo qualcosa tra di loro o se lei ci avesse provato.

Mi sentivo una persona orribile, e la situazione peggiorò quando ci trovammo per fare berci un caffè insieme al pomeriggio:<< Sai, proprio sta mattina mi sono svegliata con un bellissimo presentimento, sento che qualcosa di bello stia per succedermi... >>

Il caffè che stavo ancora sorseggiando mi andò quasi di traverso, tanto che mi partì un'improvvisa tosse dal nervoso e quasi tutte le persone del locale si voltarono nella nostra colazione. Già, in quel momento esatto mi ricordai per l'ennesima volta del bacio e della mia migliore amica che sarebbe dovuta essere stata al mio posto.

<< Daisy, tutto bene?>> mi domandò preoccupata.

<< Sì... sì, scusa>>

<< Ad ogni modo, ti stavo dicendo che mi sono svegliata con un bel presentimento, che bello. Ah, Ale e Ethan dovrebbero arrivare tra qualche minuto>> guardò l'orologio sul polso. << Oggi ho studiato delle nuove cose di astronomia che non vedo l'ora di raccontare a Ethan. Appena dici anche solo una parola riferita all'astronomia, sembra perdere il controllo e comincia a parlare e parlare, senza più fermarsi. Ed è davvero affascinante quando comincia a dire nomi che non avevo mai sentito... >> continuò a parlare, ma io non riuscivo più ad ascoltarla.

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