Capitolo 19

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Harry era terrorizzato la prima notte che Louis dormì nel suo letto, non dormì, guardò semplicemente l'esile corpo mentre tremava e si dimenava. Louis piagnucolò e si dimenò, facendo sì che Harry dovette bloccare i suoi movimenti per evitare che il ragazzo riaprisse le sue ferite, strappandosi i punti. Alle 3 di mattina Louis si svegliò urlando nel cuscino su cui era appoggiata la sua testa, Harry non era nella stanza, era giusto fuori a parlare con Iris dei sintomi dell'astinenza dalle droghe di cui aveva fatto uso.

Aveva preso un prelievo di sangue e lo aveva analizzato, scoprendo cosa ci fosse nel sistema del ragazzo. Aveva detto ad Harry che era onestamente sorpresa che Louis non fosse morto. Crack e cocaina erano le sostanze prevalenti nel suo sangue, THC e altre droghe minori chimiche erano mischiate. Non era incinto, solo gonfio per la mancanza di cibo.

Spingendo la porta della stanza, Harry entrò di corsa, avvolgendo Louis tra le proprie braccia mentre il ragazzo lottava per togliersi le coperte dal corpo, gli occhi ancora chiusi e intrappolati nel suo sogno, lacrime che scorrevano lungo le sue guance chiazzate, "Louis, shh, piccolo, va tutto bene," Harry provò a calmarlo, ma Louis non ascoltava. Era bloccato nel suo sogno e la voce di Harry non era la sua.

Il boss della gang ricevette una gomitata alla mascella ed uno schiaffo sull'occhio prima di riuscire a bloccare Louis abbastanza da smettere di fargli del male, proprio come nella macchina. Erano seduti sul letto, Louis tra le gambe di Harry, la schiena premuta contro il suo petto, le braccia strette intorno alla sua vita come una camicia di forza.

Non smise di piangere fin quando Harry sussurrò nel suo orecchio, "Petalo per favore."

Non si svegliò fin quando Harry non iniziò a sdraiarlo di nuovo, "Arry?" Louis gracchiò e l'uomo si piegò, spostando i suoi capelli dalla fronte.

"Sì?" Harry guardò il corpo troppo magro di Louis, la pelle pallida, i leggeri tremori che percorrevano i suoi muscoli di tanto in tanto, le dita che si contraevano, zuppo di sudore.

"Non andartene."

***
"Smettila per favore," pregò Harry, lanciando la testa all'indietro, sbattendola violentemente contro le mattonelle del muro della doccia. Louis urlò e imprecò, le gambe che scalciavano, le dita che affondavano nelle braccia di Harry, i denti che mordevano quando la pelle dell'uomo si avvicinava troppo.

"Fa ma-ale" piagnucolò Louis, il petto pesante, la testa voltata cosi che l'acqua calda della doccia cadesse sul suo viso.

"Lo so piccolo, andrà tutto bene," Harry tirò su col naso e gemette per il dolore quando Louis lanciò la testa in avanti e poi indietro, colpendo con essa la gola esposta di Harry. L'uomo tossì e la sua presa sul ragazzo si allentò, ma Louis non scappò, semplicemente si raggomitolò su se stesso.

"Brucia" pianse Louis sulle sue ginocchia, stringendosele al petto, le braccia che prudevano e bruciavano, la testa pulsava. Aveva troppo caldo, ma ogni volta che Louis provava a cambiare la temperatura della doccia, Harry lo fermava tirandolo. Non provò a cambiarla questa volta, si limitò a piagnucolare quando Harry lo tirò nuovamente contro il proprio corpo.

"Il mio bellissimo Petalo," Harry provò a confortarlo e Louis chiuse gli occhi, lasciando che il sonno si impadronisse di lui, svegliandosi solo quando Harry lo sollevò, portandolo fuori dalla doccia. Non vestì l'esile figura, lo avvolse solo in una asciugamano troppo grande, sdraiandolo sul letto.

Louis dormì e si svegliò nuovamente per trovare un piatto di cibo fumante vicino al letto. Harry era nella cabina armadio dall'altro lato della stanza, cercando smucinando silenziosamente. Louis guardò il cibo mentre si spingeva in posizione seduta, così da essere seduto sotto le coperte, nudo, le dita che fremevano per prendere una patatina fritta fatto in casa.

Season Change {Larry Mpreg}- (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora