Capitolo 11

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Quando Louis si svegliò per il rumore della macchina vicina al suo letto sapeva. Sapeva che la sua piccola vita non era più con lui. Sapeva che come genitore aveva fallito il suo compito di proteggere il suo bambino. Sapeva che non poteva crescere quel bambino che avrebbe avuto. Non avrebbe mai stretto la sua manina, non gli avrebbe mai insegnato a camminare, parlare, correre, amare, dimenticare. Ad affrontare la vita con un sorriso sul viso non importa quello che avrebbe dovuto affrontare.

Louis non sarebbe stato genitore di un bambino vivo tra cinque mesi, ma sarebbe stato sempre il genitore della vita che aveva perso.

"Era una femminuccia," disse Harry da dove era seduto vicino al letto di Louis, delle bende su un lato del suo viso vicino al sopracciglio, su un labbro aveva un piccolo cerotto per suturare un taglio profondo. Aveva molti lividi e sembrava dolorante e Louis abbassò lo sguardo su se stesso.

Poichè non era molto avanti con la gravidanza venne lasciato con nulla. Nessuna pancia, nessuna smagliatura.

Louis prese un respiro profondo tremante, "Sedici persone sono morte nell'incidente, 23 feriti. 3 aborti prematuri e 4 bambini morti. Il ragazzo con la gomma danneggiata è morto, così non c'è nessuno da gettare in prigione. Non c'è nessuno da uccidere per questo," Harry spiegò in un soffio e Louis deglutì oltre il groppo che era nella sua gola. Guardò il suo corpo, assimilando le sue ferite. Aveva un livido davvero profondo e doloroso, che andava dalla fine delle sue costole fino all'osso del bacino dove la pelle era graffiata.

Quella cicatrice era la ragione per cui il suo bambino era morto.

"Mi dispiace," scoppiò a piangere Louis, alzando le sue mani escoriate e livide al viso, solo per averle tirate via da Harry che tirò via il ragazzo dal letto e sul suo grembo. Louis pianse nella pelle troppo calda di Harry, lacrime a scorrere lungo il collo dell'uomo e sulle sue spalle sulle sue clavicole. Anche Harry pianse.

La sua prima figlia, il loro primo bambino, era morta. Quello era anche il suo bambino.

Una infermiera entrò nella stanza nello stesso momento in cui Louis si risedette sul letto, sentendosi stanco e pronto ad andare a casa e sdraiarsi nel suo letto. Pronto a metter via le cose per il bambino che aveva comprato in preparazione per il suo primo nato.

La infermiera parlò con calma, ma velocemente, dicendo a Louis tutto quello che doveva sapere su quello che era successo al suo corpo, quello che avrebbe potuto provare in futuro, e circa una altra gravidanza. "Consiglierei di aspettare almeno tre mesi prima di riprovarci. Abbiamo bisogno che il tuo utero guarisca o potrebbe causare complicazioni per la tua prossima gravidanza" si schiarì la gola, "so come ti senti Louis. Conosco il senso di vuoto che stai affrontando e fidati, andrà tutto bene" gli diede una pacca sul piede ed uscì dalla porta.

"Voglio andare a casa" tirò su col naso e si spinse nuovamente fuori dal letto, alzandosi in piedi sui suoi piedi tremanti, provando un senso di bruciore sulla parte esterna della sua coscia sinistra. Vi era una garza intorno al segno e una crema lenitiva sfregata sulla sua pelle sensibile.

"Fammi vedere se possono dimetterti," iniziò Harry e se ne andò.

***

Louis non riusciva a ricordarsi come era giunto nella stanza scura in cui si trovava. Era come se qualcosa era scattato nella sua testa e di colpo si era trovato in piedi nel mezzo di una stanza buia, da solo, nudo e dolorante. Il suo buco era in fiamme, poteva sentire lo sperma bruciare il suo buco fottuto e irritato mentre colava fuori. Poteva sentire i lividi lasciati dalle dita sulle sue cosce, fianchi, caviglie, polsi. I segni dei denti sul suo collo, spalla, clavicole, pancia, fianchi, interno coscia.

Non sapeva chi avesse fatto ciò al suo corpo. O anche se fosse stata una persona. Ma sapeva che era in un posto che non riconosceva. Il bagno in camera era buio e vuoto, il cielo fuori dalla finestra aperta era scuro con solo una fetta di luna ad illuminare le sottili nubi.

La stanza odorava di sesso e sudore.

Vi fu una piccola vibrazione da sotto il letto e ci volle moltissimo tempo perchè Louis realizzasse, era la suoneria di un telefono. Suonò tre volte prima che le dita di Louis riuscissero ad afferrare il largo telefono. Lo pose al proprio orecchio senza guardare se fosse il proprio telefono o meno, o chi stesse chiamando.

"P-ronto?" la voce di Louis era spezzata ed un lamento, le sue labbra scheggiate e sapeva che aveva succhiato cazzi per troppo tempo per ottenere questo livello di scopata.

"Louis? Grazie a dio stai bene!" la voce squillante di Niall era troppo per le orecchie sensibili di Louis.

"Ch-Che cosa è successo?" domandò Louis al telefono, gli occhi che ora cercavano i suoi vestiti. Non trovò i propri, così si dirisse verso un alta cassettiera con una TV sistemata sopra. Nella cassettiera non vi era nulla se non vestiti per una zoccola. Non voleva mettersi niente, così non lo fece, tirò semplicemente il sottile, incrostato in alcuni posti, lenzuolo dal letto. Se lo avvolse intorno al corpo e si sedette contro il muro in un angolo vuoto della stanza.

"Non te lo ricordi?" Niall domandò e Louis sentì il fruscio di fogli, poi il rumore di chiavi.

"Sei scomparso per 3 giorni. Harry, io, Liam e Zayn abbiamo provato a trovarti. Sei uscito per una festa e non sei mai tornato a casa, Harry ha quasi ucciso tutti gli invitati al matrimonio per sapere quello che è successo, ma hanno detto che te ne sei andato quando era ora, completamente sobrio," Louis ricordava il party. Era stato carino, lo sposo era un uomo dai capelli rossi di nome Ed Sheeran. Era troppo carino, ma divertente con cui scherzare. Aveva un amico a cui piaceva toccare, ma si controllò quando Louis lo aveva schiaffeggiato sulla mano svariate volte.

"Io-beh" Louis si leccò le labbra poi si alzò, tirandosi dietro la camicia, si dirisse in bagno per bere dell'acqua dal lavandino. "Non so dove sono. Sono stato scopato rudemente senza preservativo. I miei vestiti sono scomparsi e non c'è nessuno intorno" Louis disse a Louis ogni cosa che sapeva sulla sua situazione. Guardò fuori dalla finestra e notò una macchina rossa nel vialetto della casa a due piani, riferì l'informazione a Niall.

"Ci sono dei vestiti che puoi mettere nella stanza?" Niall domandò e Louis gli disse dei vestiti da troia nella cassettiera.

"Beh, trova qualcosa di decente ed esci da lì. Ho bisogno che tu mi dica il nome della strada, così Harry può venire a prenderti. Non ricordi nulla?" Niall fece schioccare la lingua sconfortato quando Louis gli rispose, se avesse ricordato avrebbe detto tutto.

"Ehi, dove lo hai preso quello?" qualcuno domandò da dietro di lui ed il ragazzo si voltò. Niall iniziò a parlare velocemente, ma Louis non riuscì a sentirlo perchè l'uomo enorme si dirisse verso di Louis, afferrando violentemente il telefono dalla sua mano e distruggendolo sul pavimento con un piede. "Niente telefono, dolcezza" disse l'uomo e prese l'esile polso di Louis tra le mani, stringendo le ossicina mentre tirava Louis verso il letto. Aprì il cassetto del comodino e Louis piagnucolò tirando contro la forza che lo stringeva quando vide il cassetto pieno di aghi.

"Che cosa sono quelle?" domandò Louis mentre l'uomo toglieva il cappuccio di sicurezza di una delle siringhe che stringeva. Vi era una sostanza lattea in essa e Louis emise un piagnucolio confuso quando l'uomo si voltò verso di lui, mostrando un livido e pieno di buchi gomito.

"Una sostanza magica che ti trasformerà nella perfetta puttanella," l'uomo ghignò mentre spingeva l'ago nel braccio di Louis, iniettando la cocaina nel suo sistema, afferrando il ragazzo quando svenne per l'insensibile calore che scorreva attraverso le sue vene.

Season Change {Larry Mpreg}- (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora