Capitolo 3

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{La autrice non lo ha specificato, ma questo capitolo è un mese circa dopo il precedente}

"Questa vista è spettacolare," mormorò Louis, gli occhi sulle luminose luci della città sotto di loro. Stava indossando un accappatoio di seta, avendo appena finito di farsi una doccia, ed Harry stava digitando qualcosa sul suo telefono.

"Lo è," disse Harry, mettendo il cellulare da parte, gli occhi sul ragazzo favoloso. Sarebbero andati a casa presto, Harry avrebbe lasciato Louis a casa come il solito, Louis avrebbe raccontato a Zayn come era andata la serata, poi avrebbero aspettato qualche giorno prima di uscire di nuovo.

Era routine e Louis non era sicura di come si sentisse per questo. Harry non permetteva a Louis id andare a casa sua e il ragazzo si sentiva.. strano. Sperava veramente che Harry non avesse una famiglia a casa, non poteva immaginare quanto l'altra persona potesse avere il cuore spezzato se avesse scoperto che loro scopavano ogni paio di giorni ormai da un mese.

Forti braccia si avvolsero intorno al corpo di Louis ed il ragazzo sorrise, appoggiandosi al petto nudo di Harry. "Ho una festa il prossimo martedì," Louis informò Harry, ruotando la testa all'indietro per poter baciare la mascella dell'uomo. "È per una gang, odio la vita delle gang," sussurrò Louis e Harry si irrigidì, il più piccolo si corrucciò e si voltò tra le braccia. "Che cosa c'è che non va?" domandò e Harry scosse la testa.

"Nulla, stavo solo pensando al tempo. Devo andare a casa," disse e Louis mise il broncio, ma annuì.

"Sì, è tardi," disse con uno sbadiglio, gli occhi verso l'orologio vicino al letto sfatto. Erano le tre di mattina e lui doveva tornare a casa da Zayn.

"Vengo a prenderti domani alle dieci, voglio portarti in questo club che amo," Harry disse e Louis annuì, muovendosi verso dove era appoggiato il suo vestito per la notte. Lasciò che l'accappatoio di seta cadesse a terra, per poi vestirsi, sorridendo quando Harry si inginocchiò per allacciare i suoi tacchi alle caviglie.

"Grazie," sussurrò, piegandosi in avanti per baciare Harry che mordicchiò il suo labbro inferiore.

"Andiamo petalo," disse infilandosi la camicia. Poi afferrò il resto delle loro cose e se ne andarono, lasciando le chiavi della stanza sul comodino. La macchina era calda e silenziosa mentre guidavano attraverso la città ancora affollata, la mano di Harry sulla coscia di Louis, strizzandola ogni tanto, la mano di Louis su di essa.

"Era carino, come al solito," Louis sussurrò, abbassandosi per lasciare un leggero bacio sulle labbra di Harry. "Vorrei veramente che tu venissi dentro con me," piagnucolò in un soffio ed Harry gli fece lo sguardo. Louis lo otteneva quando piagnucolavo o chiedeva qualcosa che sapeva non poteva ottenere. Era un'inclinazione della testa di Harry e occhi stretti, labbra contratte e sopracciglia alzate.

"Sai che non posso," disse e Louis annuì, le dita a tirare la maniglia per aprire la portiera, il corpo che compiva la sua strada fuori dalla macchina. "Domani alle dieci, Louis, non essere in ritardo," Harry disse facendo un occhiolino e Louis annuì, chiudendo la portiera e osservando la macchina andarsene.

Con un broncio il ragazzo si dirisse verso l'appartamento che divideva con il suo migliore amico, sorridendo quando vide i capelli del corvino sullo schienale del loro divano bianco e costosissimo "Sei tornato più tardi del normale," disse Zayn e Louis gemette, piegandosi sullo schienale del divano, nascondendo il viso nel caldo collo di Zayn.

"Mi dispiace," disse e l'uomo annuì, alzando la mano per farla scorrere tra i capelli di Louis. "Andrò a letto, ci vediamo domani" si distacco e Zayn gli lanciò un'occhiata, poi i suoi occhi tornarono sulla TV.

Louis aveva un messaggio sul telefono ed aggrottò le sopracciglia, vedendo che era da Harry. Sospirò quando lo lesse e lanciò il telefono sul letto, non gli interessava il fatta che il telefono rimbalzò e cadde sul pavimento. Non avevano nemmeno fatto piani da più di un'ora ed ecco che Harry gli dava buca.

Si spogliò una seconda volta quella notte e si mise a letto, nudo, ignorando il telefono che squillava dal pavimento vicino al suo letto.

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"Mi odia," mormorò Harry, gli occhi chiusi, come se fosse dolorante al pensiero. "Il mio petalo mi odia," disse e Niall rise.

"Amico, è il tuo scopa amico,non è importante," disse ed Harry si voltò per lanciare un'occhiataccia al finto biondo. La macchina divenne silenziosa quando qualcuno bussò sul finestrino oscurato del lato passeggero. Niall smise di sorridere, assumendo un'espressione spaventosa, poi abbassò per metà il finestrino.

Harry non ascoltò il biondo mentre mormorava alcune parole, poi prese la mazzetta che fu infilata attraverso il buco. Rialzò il finestrino e si piegò tra i due sedili per infilare i soldi in un contenitore che aveva sistemato lì dietro. Una volta che fu contata, si rialzò, aprendo lo scompartimento dei guanti ed estraendo mezzo chilo di cocaina.

Riabbassò il finestrino leggermente e passò la droga allo spacciatore. Non spacciavano, ma avevano gente che lo facevano per loro, dandogli la maggior parte dei profitti prima di comprare dell'altra e continuare a spacciare. "Grazie boss," Harry sentì prima che Niall facesse roteare il dito in aria facendo segno ad Harry di andare via.

"Devi smetterla di avere cosi tanta droga nella mia macchina," disse Harry, "Che cosa succederebbe se Louis la trovasse?" domandò e Niall sbuffò.

"Fottutamente scaricalo di già. Si ha un bel sedere, ma non puoi nemmeno dirgli chi sei. Sei il capo di una gang, pezzo di merda," Niall gli disse ed Harry si morse il labbro inferiore. Louis odiava la vita delle gang e non voleva niente a che farci. Lo aveva suggerito un paio di volte e preoccupava Harry per il giorno in cui avrebbe dovuto svelare tutto all'esile ragazzo. Louis non era solo un succhia e scopa per lui, stava diventando qualcosa di più e Harry sapeva che il ragazzo lo avrebbe scaricato in un secondo se fosse venuto a conoscenza di quello che era.

"Glielo dirò presto. Se se ne va, allora se ne va," rispose Harry svoltando nel vialetto di casa. Era una casa enorme, pensata per ospitare un sacco di persone, e lo faceva. La sua intera gang non vive qui, vivevano in tutta la città, in case, appartamenti, baracche, e alcuni anche per strada. In questa casa vi erano Harry, Liam, Niall e alcuni familiari che erano vicini a Harry.

Solo le persone di cui Harry si poteva fidare perchè a casa, egli era al massimo della vulnerabilità. Teneva sempre una pistola nel retro dei suoi pantaloni, era stato bravo a nascondere questa cosa a Louis, ma a casa la toglieva e così egli era aperto e indifeso per la maggior parte del tempo. "Ti ho detto di scaricarlo prima che lo faccia lui," disse Niall uscendo dalla macchina e Harry guardò il sedile.

Sperava di poter dire del suo modo di vivere a Louis, ma sapeva che il ragazzo non avrebbe capito. Alzò nuovamente il telefono e lo chiamò, sospirando quando si attaccò la segreteria immediatamente. Erano le 7 di mattina e Harry era stanco morto.

Uscì dalla macchina, entrando velocemente in casa e dirigendosi verso la propria camera. Avrebbe provato a trovare del tempo per Louis quella notte, ma sapeva che non sarebbe stato in grado. Liam gli aveva inviato un messaggio non appena Louis aveva chiuso la portiera dicendogli che due uomini di una gang due città oltre sarebbero venuti per parlare di fondersi e diventare più grandi.

Mi dispiace piccolo. Un imprevisto è uscito. Mi farò perdonare, te lo prometto-H

Season Change {Larry Mpreg}- (Italian Translation)Where stories live. Discover now